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(Fwd) CS70-2000
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Fri, 16 Jun 2000 16:50:32 +0000
Subject: CS70-2000
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MYANMAR: DONNE IN PRIMA LINEA
In un nuovo rapporto intitolato "Eroine dimenticate. Le donne del
Myanmar" Amnesty International analizza la condizione femminile
nel paese a dodici anni dalla repressione del movimento democratico
del 1988. Proprio per il loro ruolo cardine nella vita sociale,
culturale e politica del paese le donne sono costantemente a rischio
di arresti e limitazioni alla liberta' personale. Almeno 100 donne
sono attualmente in carcere per motivi politici, tra loro molte
prigioniere di coscienza.
In aprile il Consiglio di stato per la pace e lo sviluppo (CSPS,
ovvero il governo militare) ha scatenato una violenta repressione nei
confronti dell'opposizione democratica, colpendo soprattutto le
associazioni studentesche. Da quando il governo di Rangoon avvio'
nel 1990 un programma di lavori pubblici, donne e bambini
appartenenti a minoranze etniche (Karen, soprattutto) continuano ad
essere impiegati forzatamente nella costruzione di strade e altre
infrastrutture.
A causa della poverta' dilagante e delle diffuse violazioni dei
diritti umani, molte donne sono inoltre costrette a fuggire in
Thailandia, India e Bangladesh. Molte di loro finiscono nella rete
della prostituzione.
Amnesty International chiede al governo del Myanmar di rilasciare
immediatamente ed incondizionatamente tutti i prigionieri di
coscienza e di abolire il lavoro forzato. E' altresi' necessario che
al personale militare sia fornita un'adeguata preparazione sui
diritti umani, con un'attenzione particolare ai diritti delle donne.
FINE DEL COMUNICATO
16 giugno 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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