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(Fwd) cs57-2000
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Thu, 18 May 2000 11:13:19 +0000
Subject: cs57-2000
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THAILANDIA: ANCORA IN ATTESA DI GIUSTIZIA A
OTTO ANNI DAL MASSACRO DI BANGKOK
Esattamente otto anni fa le forze di sicurezza thailandesi aprirono
il fuoco a Bangkok. su una manifestazione pacifica in favore della
democrazia. Vennero uccise 44 persone e 38 furono i "dispersi".
Migliaia i feriti, alcuni con danni permanenti. L'allora primo
ministro, il Generale Suchinda Khraprayun, rassegno' le dimissioni e
i comandanti dell'esercito responsabili del massacro vennero rimossi.
Non e' stato pero' mai avviato alcun procedimento giudiziario, anche
perche' il 23 maggio 1992 un'amnistia garanti' l'impunita' a tutti i
militari ancora in servizio. Anche recentemente e' stato dimostrato
come le forze di sicurezza della Thailandia agiscano nella totale
impunita'. Lo scorso 24 gennaio un gruppo armato d'opposizione del
Myanmar prese in ostaggio medici e pazienti del General Hospital
della citta' di Raatchburi. Un commando militare libero' tutti gli
ostaggi, ma alcuni testimoni parlano di esecuzioni sommarie di
guerriglieri disarmati.
Amnesty International condanna l'azione dei guerriglieri del
Myanmar, ma chiede che le autorita' thailandesi aprano un'inchiesta
sulla vicenda. Tutti i possibili casi di violazione dei diritti umani
devono sempre essere indagati in modo imparziale ed indipendente.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 17 maggio 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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