Re: [Diritti] LEI NON SA CHI SONO IO!...



... o, comunque, chi è il mio papà...

(articolo vecchio, ma sempre istruttivo, per chi non dovesse conoscerlo. Pep )

Mi manda papà - La carriera del pilota Matteoli
http://www.manualedivolo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=250%3Ami-manda-papa&catid=52%3Agenerale&Itemid=71&limitstart=1

Trentacinquenne primo ufficiale in forza a Cai, con base a Milano e abilitazione per MD 80, Matteoli junior sta per passare alla cloche del B 777, aereo destinato al lungo raggio. Il corso per la nuova abilitazione dovrebbe iniziare il 9 novembre prossimo. Il “cambio macchina” metterà il “figlio di papà” in pole position per il salto finale: la promozione a comandante. Un’acrobazia con decollo verticale che consentirà al giovane Federico di lasciare il fondo della classifica d’anzianità Alitalia e passare nella serie “A” dei voli intercontinentali, scavalcando  centinaia di colleghi. L’ultimo dato ufficiale delle liste d’anzianità dei piloti Alitalia (esclusi i comandanti) lo vede in coda alla classifica: posto numero 991.

Un clamoroso caso di nepotismo che avviene  nell’indifferenza generale, coperto dal silenzio di media e sindacati. A cominciare  dai rappresentanti dei piloti che fino ad oggi non hanno dedicato all’avvenimento una riga di comunicato. Anzi.  Adesso si preoccupano solo di tenere a freno qualche mosca bianca che non si rassegna e li accusa di viltà.

Ma vediamo come hanno fatto Sabelli & C. a spianare la strada al pilota Matteoli. Utilizzando – è la versione corrente – la cosiddetta clausola del 25 %. Inserita nel contratto Cai, la clausola consente al management della compagnia di scegliere liberamente un quarto del personale necessario, al di fuori di graduatorie e liste di anzianità.

Comunque sia, il giovane Matteoli sta per diventare l’involontario testimonial della continuità tra nuova e vecchia Alitalia. Dopo l’attentato alle Torri Gemelle e la crisi del trasporto aereo seguita all’11 settembre è stato l’unico pilota assunto a tempo indeterminato dall’ex compagnia di bandiera.
Ecco la storia. Marzo 2002, Altero Matteoli è Ministro dell’Ambiente, ma – soprattutto – è uno dei colonnelli di Fini e An ha un certo peso nell’Alitalia dei boiardi di Stato. L’uomo di fiducia degli ex missini alla Magliana è un grande amico di Matteoli. Si chiama Luigi Martini: ex calciatore della Lazio, poi pilota Alitalia, infine parlamentare di Alleanza nazionale per due legislature.

E Matteoli junior? Non ha ancora compiuto trent’anni e lavora in  piccola compagnia di charter: Eurofly. Il 19 marzo viene prelevato da Alitalia insieme a un altro pilota, il collega Ponte. Contratto a termine per far fronte a “necessità temporanee”, si legge nella lettera. Non si può fare di più. Il trasporto aereo internazionale è in ginocchio e anche la nostra compagnia nazionale è stata costretta a prendere una misura drastica: il blocco delle assunzioni, come previsto dalla legge 223.

Come previsto, alla scadenza, dalla Magliana partono due lettere di mancato rinnovo. Ma, guarda caso, solo quella destinata al pilota Ponte arriva a destinazione in tempo utile per far scattare la disdetta. E Matteoli? Un provvidenziale disguido, fa arrivare la sua lettere in ritardo. La mancata rescissione del rapporto di lavoro entro i termini previsti fa scattare il contratto a tempo indeterminato.

Passano gli anni e la crisi Alitalia si aggrava. Alla fine del 2008 viene decretato il fallimento. È il momento della privatizzazione. I “patrioti” di Berlusconi  annunciano lacrime e sangue.  Per diecimila dipendenti e metà dei piloti è cassa integrazione. Un destino che non dovrebbe risparmiare nemmeno Federico Matteoli. È giovane ed ha un’abilitazione per un vecchio aereo (MD 80) che i vertici di Cai hanno deciso di mettere  a terra per sostituirli con i più moderni Airbus prenotati da Carlo Toto.

Ma ai big della nuova Alitalia, proprio come a quelli della vecchia, il destino del giovane Matteoli sta molto a cuore. Una nuova graduatoria milanese cucita su misura per il figlio di papà gli evita la cassa integrazione e gli fa “conquistare”  la seconda miracolosa assunzione a tempo indeterminato della sua incredibile carriera.






Il 10/01/2016 09:59, lorenzo es ha scritto:

http://direttainfo.blogspot.it/2016/01/fatele-i-complimenti-questa-donna-ha-un.html?spref=bl

venerdì 8 gennaio 2016

Fatele i complimenti, questa donna ha un nuovo lavoro! Ma sapete chi è? Assurdo, non ci crederete mai:

LA FIGLIA DI PADOAN? SUPER POLTRONA ANCHE PER LEI: OVVIAMENTE “CI RACCONTANO” CHE HA UN SUPER CURRICULUM. CHISSA’ QUANTI GIOVANI NE HANNO DI MIGLIORI…E ATTUALMENTE SONO A SPASSO

Cdp assume la figlia del ministro Padoan, che controlla la Cassa
L’ente controllato con una quota dell’80% dal ministero dell’Economia ha assunto Eleonora Padoan, proprio la figlia del titolare del dicastero di via XX settembre
Ovviamente c’è un curriculum vitae di tutto rispetto e con le skill adatte al ruolo per cui è stata chiamata. E anche le procedure interne sono state guidate dalla massima trasparenza e dalla rigorosa analisi delle presenza delle competenze richieste. Certo che, però, è quantomeno curioso che la Cassa depositi e prestiti, l’ente controllato con una quota dell’80% dal ministero dell’Economia e da poco affidata al duo Claudio Costamagna e Fabio Gallia, abbia assunto Eleonora Padoan, proprio la figlia del titolare del dicastero di via XX settembre.
Con una precedente esperienza di senior economist in Sace, la società pubblica di assicurazione dei crediti all’estero controllata proprio da Cdp, la Padoan, che andrà a occuparsi del settore della cooperazione e dello sviluppo internazionale, è stata scelta al termine di una procedura interna di “job posting” (non concorso pubblico, non appartenendo la Cdp all’apparato statale) che alla fine ha visto partecipare solo tre candidati e tutti interni alla Sace.
Il contratto (a tempo indeterminato) è partito dal primo luglio 2015 e la rampolla di casa Padoan è stata che assunta in Zona Cesarini con uno degli ultimi atti della vecchia amministrazione targata Bassanini-Gorno Tempini.
FONTE


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