[Diritti] Occupazione di via Asti Est. La solidarietà del movimento No Tav



Occupazione di via Asti Est. La solidarietà del movimento No Tav

I No Tav sono a fianco delle 26 famiglie che domenica primo novembre hanno
occupato una palazzina all’interno dell’ex caserma La Marmora di via Asti
a Torino.

L’hanno occupata perché il posto dove abitavano non c’è più.
Erano baracche lungo il fiume, in un posto senza acqua né luce, tanta
immondizia e tanti topi. Non era un bel posto, ma era l’unico che
potessero permettersi.

Molti di loro avevano creduto nelle promesse del comune di Torino, che nel
2013 ha varato il progetto “La Città possibile”. Cinque milioni di euro
per dare una casa ai baraccati, cinque milioni di euro assorbiti dalle
associazioni che si sono aggiudicate l’appalto. Una montagna di soldi
pubblici sprecati.
Tra queste associazioni anche Terra del Fuoco, che in aprile aveva
occupato una parte della ex caserma, dichiarando di volerla destinare ad
un uso sociale.
Da allora tanti baraccati sono finiti in strada mentre l’ex caserma
restava in buona parte vuota.
Chi ha avuto un posto nei social housing viene sfrattato, perché non può
pagare l’affitto. Chi non è entrato nel progetto ha conosciuto solo le
ruspe.

Uomini, donne e bambini che non hanno soldi per gli affitti del comune,
che non vogliono più una baracca, che non vogliono tornare in Romania,
hanno deciso di occupare una casa.
Queste persone in una domenica di novembre hanno deciso di alzare la testa
e di riprendersi la propria dignità umana.

La loro lotta è come la nostra.

I giornali scrivono di rom, noi vediamo solo esseri umani.

Solidarietà a chi occupa una casa vuota per farla vivere, solidarietà a
chi sceglie di ri-prendere in mano le proprie vite.

Movimento No Tav