Mussalaha per la pace e l’autodeterminazione in Siria ( II )








ELENCO DEL CONTENUTO DI QUESTA MAIL:
- promemoria di scadenze rilevanti sulla Siria
-testimonianze dalla Siria e dalla Libia
-analisi politica estera italiana anche sulla Siria






PROMEMORIA ( alcune date conosciute ):


- ITALIA: ieri la Bonino ha dichiarato le priorità che vuole perseguire in politica estera, fra le  quali quelle concernenti la Siria;

- USA: ieri si è saputo che hanno preparato  un disegno di legge da far firmare al Congresso USA per RI-FORNIRE DI  ARMI I "RIBELLI" IN SIRIA ( atto totalmente illegale, come previsto da trattati EU e ONU )

-USA: ieri l'ONU ha approvato la soluzione di condanna nei confronti del governo siriano proposta da KATAR!!!!
 
-GIORDANIA metà della settimana prossima: riunione di quelli che personalmente mi pare evidente costituiscano il covo di neonazicapitalisti ( autonominati amici della Siria, in realtà committenti-assassini e rapinatori del popolo siriano) in preparazione all'incontro all'appuntamento del 27 maggio 2013;

- TURCHIA 23 maggio 2013: riunione di quelli che personalmente mi pare evidente siano mercenari pro-neonazicapitalisti ( autonominati opposizione della Siria, in realtà manovali-assassini del popolo siriano e non solo )  a Instanbul;

- 27 maggio 2013: riunione degli autonominati " amici della Siria" per decidere circa l'allentamento ulteriore dell'embargo armi alla Siria: l'intenzione è quella di sabotare i trattati UE e ONU che vietano, sulla carta ma in realtà..., l'illegale e criminale fornitura d'armi a popoli in crisi con i propri governi sovrani.
Nonostante il gravissimo sostegno "spirituale" e materiale da parte del Katar ai gruppi terroristici in Siria ( contribuendo a mandarvi fatwe criminali e di induzione alla pura violenza che con la religone non ha niente a  che fare,  ragazzini plagiati disoccupati e studenti senza futuro rapinato  a causa della mancata ridistribuzione degli enormi proventi dei monopoli della risorsa naturale petrolifera della terra, galeotti fatti uscire appositamente dalle galere mandati in Siria ad uccidere ricattati tramite il sequestro delle loro famiglie, finanziamneti di armi leggere e pesanti, finanziameneti  di corsi di addestramento estremisti, finanziamento di media falsificatori ) il  Katar si  è preso anche la  briga di imporre la risoluzione di condanna delle violenze del governo siriano CHE l'ONU IERI HA APPROVATO!!!!! ) Ecco dunque che si rivela necessario spiegare,  per chi non ha avuto modo prima di accedere all'informazione reale, il modello di partigiano "pro-democrazia" creato e garantito da tutte le istituzioni politiche-economiche e soprattutto "CULTURALI"  di USA-EU-KATAR-ARABIA SAUDITA-TURCHIA  ( video ): http://www.youtube.com/watch?v=Xf9QKwmzSQo   Derna, Libia;  Altro esempio ideale di "partigiano pro-democrazia" , bene comune, joker e patrimonio dell'umanità : http://breakingnews.sy/ar/article/17444.html ( video ) Esecuzione di 12 civili siriani a Deir ez-Zor abbattuti con la pistola 15-5-2013


ROMA, ITALIA, 15 GIUGNO: GIU' LE MANI DALLA SIRIA, MANIFESTAZIONE MONDIALE CONTRO LA GUERRA E PER LA PACE IN SIRIA

GINEVRA, SVIZZERA, GIUGNO 2013 : CONFERENZA MONDIALE DI PACE PER LA SIRIA








TESTIMONIANZE DALLA SIRIA



Per ulteriori testimonianze sulla Siria vedi questo video: http://www.youtube.com/watch?v=dwv7JXgPxLI
Pubblicato in data 31/ago/2012 CLICK CAPTIONS FOR SPANISH SUBTITLES Manufacturing Dissent is a documentary posthumously dedicated to Syrian Palestinian actor Mohamad Rafea, who was kidnapped, tortured and finally brutally murdered on Sunday November 4th 2012 by terrorist groups that have been set loose on the country since the US, UK and their western and Gulf State allies launched a covert war in Syria in early 2011, dressed up by the media as a "revolution". The words spoken in this video by Rafea, and the courage he shows here, is why he was murdered. Manufacturing Dissent is a feature about the psychological-warfare by the media and political establishment of the west and their allies aimed at facilitating the US, European and Israeli agenda of getting rid of the current Syrian government. It demonstrates how the media has directly contributed to the bloodshed in Syria.Manufacturing Dissent includes evidence of fake reports broadcasted/published by the likes of CNN, BBC, Al Jazeera and others and interviews with a cross section of the Syrian population including an actor, a craftsman, a journalist, a resident from Homs and an activist who have all been affected by the crisis. Produced by journalists Lizzie Phelan and Mostafa Afzalzadeh. Edited by Lizzie Phelan. Website for the documentary here http://www.manufacturing-dissent.com/ designed by Shahinaz Alsibahie.
With thanks to the Syrian Social Club for part funding this documentary.French version here: http://www.youtube.com/watch?v=Goj6VX.


INOLTRE


I membri delle delegazioni di sostegno a Mussalaha e per la Pace in Siria stanno pubblicando in web le proprie relazioni sulle testimonianze raccolte direttamente in Siria solo pochi giorni fa, fra cui quelle dell'avvocato nordamericano di San Francisco Bay California Paul Larudee, dal team FPM http://www.freepalestinemovement.org ( vedi  http://www.pressenza.com/it/2013/05/  comunicato 1-2 ) e il giornalista cileno, residente negli USA Francisco Coloane ( JUAN FRANCISCO COLOANE  es Analista Internacional. Miembro de la delegación de periodistas que visita en Siria. Viaje organizado por la Unión Sirio Venezolano, liderada por Naím Chabouk.  ).
 Alla The Mussalaha Delegation to Syria ( http://www.globalresearch.ca/findings-of-the-mussalaha-peace-mission-to-syria/5335074 ) ha partecipato anche Marinella Correggia. Ecco il secondo dei suoi articoli per Mussalaha-Riconciliazione per la Pace in Siria:



http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1384 Mussalaha per la pace e l’autodeterminazione in Siria ( II ) di Marinella Correggia, Damasco  11 gennaio 2013

Mussalaha per la pace e l’autodeterminazione in Siria

 

 

Una delegazione internazionale di pacifisti guidata dalla premio Nobel per la pace irlandese Mairead Maguire sta visitando Damasco e altri luoghi del paese per sostenere il movimento di riconciliazione nazionale Mussalaha e chiedere alla comunità internazionale, spiega Maguire, di rispettare la sovranità della Siria e l’assoluto bisogno di pace e autodeterminazione del popolo siriano, smettendo dunque di alimentare i gruppi armati e la destabilizzazione,  e rimuovendo le sanzioni economiche che aggravano l’emergenza.

Anche una delegazione di giornalisti dell’America Latina è in Siria per denunciare la “manipolazione mediatica”.

Gli  incontri diplomatici in corso a livello internazionale, soprattutto fra russi e statunitensi, suscitano speranze e scetticismo a Damasco, insieme al sollievo per la mancata risposta del governo all’attacco di Israele. La capitale è stata colpita da autobombe fino a pochi giorni fa (gli sbarramenti di cemento a protezione di strade e aree sensibili sono ormai ovunque, dipinti con i colori della bandiera), e che convive con il tuono dei colpi di mortaio o artiglieria notte e giorno (secondo il governo mirano solo ad aree occupate da “terroristi” e senza la presenza di civili). La crisi economica dovuta anche alle sanzioni si somma all’afflusso di sfollati in una città che conta già centinaia di migliaia di rifugiati iracheni degli ultimi anni, e palestinesi da lunga data (la delegazione aveva già incontrato in Libano i palestinesi che invece sono scappati dalla Siria, soprattutto dal campo di Yarmuk, a lungo teatro di scontri fra gruppi armati infiltrati e appoggiati da Hamas e residenti del campo capitanati dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Central Commando).

La delegazione in appoggio alla Mussalaha ha denunciato la manipolazione mediatica che è al centro della tragedia siriana, con organi d’informazione, Ong internazionali e governi che ascoltano solo fonti di parte (locali o estere) e le rendono verità contribuendo, con la demonizzazione di una delle parti, a giustificare le ingerenze internazionali a favore dei gruppi di opposizione, e boicottando il dialogo. Un esempio recente è l’uccisione di civili a Bania, città costiera nella provincia di Lattakia.

L’opposizione armata giorni fa ha accusato dell’ultima strage di civili, appunto a Banias, la milizia Mouqawama Souriyy (Resistenza siriana), comandata da Mihraç Ural, di Antiochia, già militante rivoluzionario marxista contro il governo turco. La sua milizia è impegnata sul terreno a combattere i gruppi armati antigovernativi e islamisti. Ural, contattato dal giornalista belga Bahar Kimyongur, si dice oltraggiato dall’accusa, rivendica la sua storia di militante della sinistra rivoluzionaria e accusa gruppi armati salafiti che avrebbero voluto vendicarsi per il rifiuto di uomini del posto di prendere le armi con loro.

Anche oppositori antibaathisti di Banias, come Ahmad Ibrahim e il blogger Ahmad Abou Al-Khair scagionano Ural e accusano gruppi terroristi.

Mairead Maguire e la delegazione hanno visitato ospedali e quartieri, incontrato esponenti religiosi della Mussalaha (che continuano a ottolineare l'eterna natura aica e tollerante del paese, messa a durissima prova), vittime civili degli scontri e delle esplosioni, e diversi esponenti dell’opposizione non armata, parlamentare ed extraparlamentare.



http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1388 MUSSALAHA E ALTRI PICCOLI SASSI NELL’INGRANAGGIO DEL TERRORE ( III ) di Marinella Correggia, Damasco 14 maggio 2013.

 

" ... Embarghi e illegalità

Alla delegazione il Ministro della giustizia ha annunciato che giuristi siriani stanno preparando denunce internazionali per la violazione della stessa carta dell’Onu.

 E ieri il governo austriaco ha espresso lo stesso concetto: in una lettera ai 26 partner dell’Ue ha scritto che rifornire di armi gli anti-governativi sarebbe “una violazione del diritto internazionale e delle leggi di base dell’Unione Europea” nonché dei “principi della Carta delle Nazioni Unite riguardante il non intervento e l’uso della forza”. Per non dire della violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti Al Qaeda, visto che il Fronte al Nusra, che ne è alleato, agisce fra i “ribelli”.

I ministri degli Esteri dell’Ue discuteranno circa le sanzioni alla Siria alla fine di maggio. Sulla linea dell’Austria anche Svezia, Finlandia, Lettonia, Estonia Lituania. E l’Italia? ..." ( continua )








 L'ANALISI DI MANLIO DINUCCI





http://coriintempesta.altervista.org/blog/a-roma-forze-speciali-di-pace/



A Roma forze speciali di «pace»

mag. 15

di: Manlio Dinucci

Nell’incontro col segretario di stato John Kerry, il ministro degli esteri Emma Bonino ha ribadito il fermo impegno dell’Italia nel contribuire a un accordo di pace israelo-palestinese e, in generale, al processo di pace in Medio Oriente.
Che l’Italia sia impegnata è indubbio, bisogna però vedere per che cosa.
Lo ha messo in evidenza, due giorni dopo, un incidente aereo. Sabato è precipitato nel savonese, durante un test di certificazione, un prototipo del caccia M-346 dell’Alenia Aermacchi (Finmeccanica), che dal 2014 verrà fornito a Israele in 30 esemplari. Considerato l’addestratore più avanzato oggi esistente al mondo, il bireattore M-346 potrà essere usato dall’aeronautica israeliana non solo per preparare i piloti ad attacchi ancora più micidiali, ma anche come caccia da combattimento «per ruoli operativi a costi contenuti», ossia per attacchi aerei low cost contro Gaza, la Siria e altri paesi: l’M-346 può infatti trasportare 3 tonnellate di bombe e missili. L’Alenia assicurerà il supporto logistico. Così l’Italia contribuisce al processo di pace in Medio Oriente che, secondo la Bonino, si sta accelerando grazie all’«impressionante dinamismo dell’amministrazione Usa». 

A Roma Kerry e la Bonino hanno parlato anche della crisi siriana, sottolineando che occorre fare presto a trovare la soluzione «per evitare lo spill over del conflitto nelle altre aree della regione». La stessa logica di chi, dopo aver incendiato la casa del vicino, grida «al fuoco» sentendosi minacciato dalle fiamme che escono dalla casa. La soluzione, ha ribadito Kerry, deve essere «politica», basata sulla condizione che Bashar al Assad non potrà far parte di un governo di transizione in Siria, ossia che l’attuale governo sia deposto e subentri quello dei «ribelli». La sua linea «diplomatica» è chiara: quale governo debba avere la Siria lo decidono gli Usa con l’ok degli alleati Nato. Su questo punto Kerry ha condotto a Roma colloqui con il premier Letta e altri. Orgogliosa, la Farnesina ha dichiarato che la città di Roma è divenuta «un importante snodo diplomatico per il dossier mediorientale». In realtà Roma è, per Washington, soprattutto un importante snodo militare. Lo conferma il fatto, rivelato dal New York Times, che il Comando Usa per le operazioni speciali (Ussocom) ha da poco inviato ufficiali di collegamento all’ambasciata statunitense a Roma per «consigliare le forze speciali nazionali e coordinare con esse le attività». Quale sia l’«attività» prioritaria lo indica il fatto che ufficiali di collegamento dello Ussocom sono stati allo stesso tempo inviati in Turchia e Giordania, dove vengono addestrate e armate le forze infiltrate in Siria. Lo Ussocom ha infatti il compito non solo di effettuare azioni di commandos per eliminare o catturare nemici, ma anche quello di addestrare truppe straniere e compiere operazioni di spionaggio.
Secondo dati forniti dallo stesso comando, esso opera di norma in oltre 70 paesi e, lo scorso marzo, aveva operazioni in corso in 92 paesi. L’invio di ufficiali di collegamento dello Ussocom all’ambasciata Usa a Roma, per «consigliare» le forze speciali italiane e «coordinare» il loro impiego, indica che l’Italia è sempre più coinvolta nella guerra coperta condotta in Medio Oriente e Africa.
In Italia, ha precisato Kerry nella conferenza stampa a Roma, «vivono circa 30.000 militari Usa». Aumenteranno quando, secondo i piani, sarà trasferito da Stoccarda a Sigonella il Comando Usa in Europa per le operazioni speciali.

Fonte: IlManifesto.it