[Resistenza] Solidarietà con i precari BROS e disoccupati fatti sgomberare dalla giunta De Magistris



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Il 24.3.12 la giunta De Magistris ha fatto sgomberare i precari BROS e disoccupati che da un mese erano in presidio permanente davanti al palazzo del Comune di Napoli per un lavoro utile e dignitoso per tutti. A seguito di questo attacco repressivo il consigliere Pietro Rinaldi di Napoli è Tua si è dimesso dalla maggioranza. Diffondiamo la presa di posizione e l'orientamento del nostro Partito, dell'SLL e dell'ASP su questa vicenda.
 
 


 
Federazione Campana del P.CARC
 
Sindacato Lavoratori in Lotta – per il sindacato di classe
email: sllna at libero.it
 
Associazione Solidarietà Proletaria
email: info at solidarietaproletaria.org
 
Napoli, 24.03.12
 
Solidarietà con i precari BROS e disoccupati fatti sgomberare questa mattina dalla giunta De Magistris dopo un mese di presidio permanente davanti al palazzo del Comune di Napoli!
Avanti nella lotta per un lavoro utile e dignitoso per tutti, per la reale difesa dei beni comuni e per lo sviluppo di una vera democrazia partecipativa!
Il consigliere comunale Pietro Rinaldi, che oggi ha annunciato le sue dimissioni dalla maggioranza,  deve riempire di contenuti politici questa scelta e diventare realmente un cuneo all’interno del consiglio comunale al servizio delle organizzazioni operaie e popolari!
Questa mattina la giunta De Magistris ha fatto sgomberare i precari BROS e disoccupati che da un mese erano in presidio permanente davanti al palazzo del Comune di Napoli per un lavoro utile e dignitoso per tutti. Questo sgombero segue le perquisizioni fatte la scorsa settimana contro alcuni compagni del movimento dei precari BROS e disoccupati organizzati da parte della Questura di Napoli. La decisione di De Magistris di ordinare lo sgombero del presidio, oltre a seguire le perquisizioni effettuate la scorsa settimana (alla faccia del “dissenso non si reprime”!), fa il paio anche con l’operato razzista e prepotente con i proletari degli sceriffi Narducci (assessore alla legalità) e Sementa (capo dei vigili urbani), i quali da mesi stanno portano avanti una campagna di sgomberi di case occupate, rastrellamenti di immigrati, vessazioni di venditori ambulanti. Lo sgombero di questa mattina (come anche le perquisizioni della scorsa settimana) avvengono inoltre a ridosso delle pre-regate dell’America’s Cup che si terranno a Napoli nei prossimi giorni: con queste operazioni poliziesche la Questura e De Magistris mirano a che questo grande evento che ingrossa le tasche e i portafogli di affaristi, padroni italiani e di altri paesi e camorristi avvenga senza “colpi di scena” e contestazioni. Alla faccia della lotta contro speculatori e difesa dei beni comuni!
Nonostante lo sgombero di questa mattina, i precari BROS e disoccupati sono già tornati davanti al Comune e si stanno riorganizzando per rilanciare il presidio permanente. Noi sosteniamo senza se e senza ma la loro battaglia: senza un lavoro utile e dignitoso per tutti non è possibile nessuna democrazia partecipativa, senza un lavoro utile e dignitoso per tutti non è possibile nessuna rinascita della nostra città e del nostro paese, senza un lavoro utile e dignitoso per tutti parlare di difesa di beni comuni è o un’illusione o un inganno!
Il consigliere comunale Pietro Rinaldi, eletto con la lista Napoli è Tua, oggi ha annunciato le sue dimissioni dalla maggioranza a seguito dello sgombero dei precari BROS e disoccupati. Rinaldi deve ora riempire di contenuti politici questa scelta e diventare realmente un cuneo all’interno del consiglio comunale al servizio delle organizzazioni operaie e popolari, dei sindacati, dei movimenti di lotta per il lavoro, delle reti, dei centri sociali, dei collettivi studenteschi della nostra città, deve portare in quest’ambito le istanze dei movimenti sociali, deve usare il ruolo di consigliere comunale per sostenere, sviluppare, estendere le lotte in difesa dei diritti e per la conquista di nuovi, per sostenere, sviluppare e promuovere iniziative di autorganizzazione dal basso e azioni di disobbedienza civile, per sostenere e rafforzare il coordinamento tra le forze sane presenti sul nostro territorio (a partire dal coordinamento NO DEBITO e dal Coordinamento per l’Opposizione Sociale), per alimentare la lotta per trasformare la giunta De Magistris in un’Amministrazione Comunale d’Emergenza popolare che adotti le misure indicate dalle organizzazioni operaie e popolari, a partire dalla rottura del Patto di Stabilità e un lavoro utile e dignitoso per tutti! 
Nello sviluppare questa azione Rinaldi deve coordinarsi con i consiglieri comunali della maggioranza e con gli assessori che hanno intenzione di darsi da fare realmente per lo sviluppo del laboratorio Napoli contrastando la politica delle grandi opere, contrastando la politica della repressione nei confronti dei proletari, contrastando l’assenza di trasparenza, contrastando il non sviluppo della democrazia partecipativa.
Le organizzazioni operaie e popolari, i sindacati, i movimenti di lotta per il lavoro, le reti, i centri sociali, i collettivi studenteschi della nostra città sono decisive per spingere Rinaldi ad intraprendere realmente questa strada e a spostare su questo campo anche i consiglieri comunali (in primis Vasquez, Maurino, Fucito), gli assessori progressisti (in primis Lucarelli, D’Angelo) e altri esponenti del consiglio comunale come Elena Coccia. Senza la mobilitazione popolare, il coordinamento tra le varie realtà, lo sviluppo di percorsi di lotta e di iniziative di autorganizzazione e di disobbedienza civile dal basso, questo non sarà possibile. E’ la spinta dal basso che decide tutto, sono le organizzazioni operaie e popolari le uniche che possono incanalare le cose nella giusta direzione, che possono realmente incidere sugli eventi e sui processi, mettendo all’angolo chi invece all’interno del consiglio comunale e dietro le quinte opera affinché le cose restino come sono!
 
In particolare, Rinaldi (e gli altri consiglieri comunali e assessori progressisti) deve impegnarsi su tre fronti per riempiere la sua scelta di contenuti concreti e dare un reale contributo alla lotta per il cambiamento della nostra città e del nostro paese. Li indichiamo.
 
1. LOTTA PER LA TRASPARENZA
Bisogna costringere il Comune a pubblicare sul proprio sito in modo organico, chiaro, veritiero, comprensibile a chiunque e da tutti consultabile e verificabile:
- l’inventario del patrimonio dei beni mobili (comprese le partecipazioni in aziende, le aziende controllate, gli enti, ecc.) e immobili (demanio, patrimonio, stabili, ecc.) e come vengono utilizzati (affittati a chi, a che titolo e con che canone), gli appalti, i concorsi, ecc.
- l’inventario delle spese del Comune per le risorse umane: assessori, consiglieri, collaboratori, dirigenti e manager, tecnici, professionisti, membri degli staff… e indicare quanto ognuno di loro guadagna complessivamente, rendendo noti anche gli altri emolumenti che percepisce per incarichi di vario tipo, per pensioni, vitalizi, ecc.
- l’inventario del debito pubblico (elenco delle banche e delle finanziarie con le quali l’amministrazione comunale ha contratto mutui e prestiti, importi, durata e rate, debito residuo).
Nello stendere questi inventari bisogna “partire dall’alto”: ossia partire dai vertici, dai grandi dirigenti e grandi consulenti, accorpando i dati per tipo e per quantità di servizio o prestazione, per categorie e per compensi complessivi. Bisogna indicare anche (oltre ai compensi annui, i bonus, gli extra e i “servizi”) i privilegi di cui godono, se ne godono, i dirigenti, gli amministratori delegati: appartamento, auto blu, autista, segretaria/o personale, premi, spese rimborsate, ecc.
Se non si seguono questi criteri e, quindi, se si mettono sullo stesso piano i dipendenti precari dell’Amministrazione e i membri dei CdA delle aziende pubbliche oppure il collaboratore (“amico degli amici” o figlio, nipote, fratello, moglie/marito di…) che percepisce più di 200 mila euro l’anno per un incarico ad hoc (spesso fittizio in tutto o in parte), nei fatti si mettono a disposizione dei cittadini una montagna di dati dove si possono camuffare i grandi privilegi e chi sguazza nel denaro pubblico continua a sguazzare!
Le conoscenze della macchina comunale, dei suoi vari uffici e funzioni, mettono Rinaldi (e gli altri consiglieri comunali e assessori progressisti) in una posizione privilegiata per accedere a questi dati e, quindi, per renderli pubblici (anche creando appositi blog) alimentando così il controllo popolare sulle istituzioni. E’ un’azione semplice, che non richiede molto, ma estremamente importante: è in azioni di questo tipo che si concretizza la rottura con il vecchio e si alimenta realmente la lotta per la discontinuità e la costruzione dell’alternativa!
Un campo specifico su cui concentrare la lotta per la trasparenza, come dicevamo su, è quello inerente gli immobili comunali: Rinaldi deve contribuire al meglio delle sua possibilità ad alimentare il lavoro di mappatura e di ricostruzione delle proprietà immobiliari del Comune che diversi organismi stanno già svolgendo al fine di individuare immobili comunali in disuso da occupare a scopi abitativi e/o per creare spazi di aggregazione popolare, antifascista, antirazzista, progressista. In altre parole, per estendere il movimento di lotta per la casa e per l’appropriazione di spazi per lo sviluppo di attività sociali realmente al servizio della città e dei cittadini.
 
2. LA LOTTA PER LA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO UTILI E DIGNITOSI 
Senza un lavoro utile e dignitoso per tutti non è possibile nessuna democrazia partecipativa e parlare di difesa dei beni comuni senza mettere al centro il lavoro è o un’illusione o un imbroglio. Un’Amministrazione comunale che mira alla rinascita della città e del paese deve mettere al centro del suo operato la rottura del “Patto di Stabilità” (dando realmente seguito a quanto detto al Forum dei Comuni sui Beni Comuni del 28.1.12 e all’assemblea dell’ANCI del 29.2.12) e la creazione di un Piano del Lavoro attraverso cui mettere all’opera i disoccupati e precari, impiegandoli per la ristrutturazione e rilancio delle zone che amministra (dalle ristrutturazione delle strade, fognature, immobili pubblici e quartieri alla bonifica ambientale, dal potenziamento degli ospedali e delle scuole pubbliche ai servizi sociali, al doposcuola, ecc.).
Per elaborare questo Piano del Lavoro l’Amministrazione comunale deve:
- mobilitare tutti gli uffici della pubblica amministrazione che dirige e fare assemblee con tutti i dipendenti pubblici, chiedendo ad ognuno di loro di proporre progetti facendo ricorso alle proprie capacità e competenze;
- indire conferenze con organizzazioni operaie e organizzazioni popolari, sindacati, ecc. presenti sul territorio per elaborare insieme progetti;
- riunire i capitalisti della zona e le associazioni padronali di categoria e chiedere che ognuno elabori e proponga progetti per posti di lavoro utili, stessa cosa vale per il clero e le varie chiese presenti sul territorio;
- coinvolgere in questo processo di elaborazione di progetti anche gli altri enti pubblici (regione, provincia, uffici statali dislocati sul territorio, distaccamento delle Forze Armate, della Polizia e degli altri corpi dello Stato).
Con tutte queste forze, l’Amministrazione deve istituire un tavolo permanente che elabori progetti per la creazione di posti di lavoro utili e dignitosi e per reperire fondi. Il suo lavoro deve essere trasparente e sottoposto alla discussione di organizzazioni operaie e delle organizzazioni popolari. Questo è un esempio concreto di democrazia partecipativa!
Rinaldi (e gli altri consiglieri comunali e assessori progressisti) deve sostenere la battaglia per la costruzione del tavolo permanente, sia con interventi appositi in consiglio comunale e nelle varie commissioni; sia promuovendo direttamente l’elaborazione di piani per il lavoro facendo tavole rotonde con esponenti dei movimenti di lotta, associazioni di categoria, sindacati, reti, professori universitari, esperti vari, ecc. utilizzando a questo fine anche i dati sulla situazione economica della città e sugli interventi da fare per rimetterla in piedi (ristrutturazioni di immobili comunali, bonifiche, messe in sicurezza, interventi nel sociale, ecc.) che deve contribuire a raccogliere senza risparmio di energie attraverso gli uffici comunali (questo lavoro si lega anche la lotta per la trasparenza); sia sostenendo le iniziative popolari che mirano alla conquista del lavoro e alla mappatura del territorio per elaborare piani del lavoro e a promuovere a sua volta iniziative di questo tipo.
 
3. LA LOTTA PER LA CACCIATA DEGLI SCERIFFI NARDUCCI E SEMENTA
Narducci e Sementa devono essere rimossi dal loro incarico! Nella nostra città non può esserci spazio per chi ha la concezione della legalità come guerra ai poveri, come vessazioni e angherie nei confronti di chi lotta per un lavoro, per una casa, per un permesso di soggiorno. Nella nostra città non deve esserci spazio per razzisti e aguzzini di proletari in divisa o doppiopetto. Bisogna applicare la Costituzione! Rinaldi (e gli altri consiglieri comunali e assessori progressisti) deve dare battaglia dentro il consiglio comunale e fuori per la loro cacciata, sostenendo ed alimentando la mobilitazione che via via si sta sviluppando, a diversi livelli, per il raggiungimento di questo obiettivo (dalle prese di posizione di artisti come Di Vaio a quelle delle associazioni di immigrati e progressiste).  
Questa è la strada per rendere effettivamente funzionale alla lotta per la rinascita della nostra città e del nostro paese la scelta fatto oggi da Rinaldi. Non basta prendere le distanze, bisogna contribuire a costruire l’alternativa!
Come abbiamo già detto, solo la mobilitazione popolare, il coordinamento tra le varie realtà, lo sviluppo di percorsi di lotta e di iniziative di autorganizzazione e di disobbedienza civile dal basso, possono realmente incidere sugli eventi e sui processi, mettendo all’angolo chi invece all’interno del consiglio comunale e dietro le quinte opera affinché le cose restino come sono!
E’ la spinta dal basso che decide tutto, sono le organizzazioni operaie e popolari, i sindacati, i movimenti di lotta per il lavoro, le reti, i centri sociali, i collettivi studenteschi della nostra città le uniche forze che possono incanalare le cose nella giusta direzione, spingendo i consiglieri comunali (in primis Rinaldi, Vasquez, Maurino, Fucito), gli assessori progressisti (in primis Lucarelli, D’Angelo) e altri esponenti del consiglio comunale come Elena Coccia a contribuire realmente a questo processo di cambiamento e a rompere gli equilibri del teatrino della politica borghese!
Possiamo costruire un’Amministrazione Comunale d’Emergenza popolare: dipende da noi, dalle forze popolari, operaie e progressiste della nostra città!
 
Possiamo costringere la giunta De Magistris a rompere con il “Patto di stabilità” e a creare il Piano del Lavoro: dipende da noi, dalle forze popolari, operaie e progressiste, dalla nostra mobilitazione, dalla nostra lotta, dalla nostra iniziativa! 
Osare lottare, osare sognare, osare vincere!
 

A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione,
RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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