La sola acqua non basta alla vita







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La sola acqua non basta alla vita
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Chiunque sia impegnato a cambiare il mondo sa bene quanto sia difficile avanzare. Pensate a quante persone lavorano ogni giorno da tempo per evitare che la gestione dell'acqua non sia privatizzata e quanto sia difficile in ciò fare progressi. Per questo bisognerebbe utilizzare bene le nostre energie, focalizzandole sul cambiamento di quei fondamentali della società che sono causa di ogni problema. Perché altrimenti speranza di avere successo non c'è. Nel tempo in cui una intera moltitudine di persone sensibili si trova impegnata a difendere l'acqua, altri arraffano il resto della RES PUBLICA:



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Si svuota l'Inps, utenti solo virtuali

"Dalla fine di quest'anno la riorganizzazione dell'istituto di previdenza prevede che tutti gli sportelli d'Italia vengano chiusi. Di lì in poi, come i milanesi già ora, tutti i contatti (per domande, adempimenti, ecc) dovranno obbligatoriamente avvenire via Internet ...

... Ma la riduzione del personale non è neppure l'obiettivo principale di tutta questa riorganizzazione. Se si guarda a che fine stanno facendo i servizi «strategici» dell'Inps si vede che tutta l'informatica - ovvero la gestione delle banche dati di tutti noi, con dati «sensibilissimi» dal punto di vista della privacy - è quasi del tutto esternalizzata a privati. Anche la riscossione dei contributi è stata affidata a una società privata (Equitalia, che ha come presidente sempre Mastrapasqua, «l'uomo dai 54 incarichi»). E così è per la spedizione dei documenti (Postel). Mentre la gestione della cassa integrazione in deroga è in mano agli «enti bilaterali» (aziende e sindacati, fifty-fifty), con l'Inps ridotta al ruolo di semplice ufficiale pagatore. Che bello «privatizzare» così, non vi pare? Qualcuno incassa e tutti noi paghiamo (ogni mese, con i contributi)."

http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/04/articolo/4417/

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E così, oltre a tutte le altre attività e beni pubblici già perduti, ora ci rendiamo conto che quasi non è più nostro nemmeno l'INPS. Da tempo è in atto una sporca commistione tra Pubblico e Privato, con un'emorragia continua dal primo al secondo, che non lascia speranze sulla prognosi della troppo paziente Italia: condannata a morte per l'inesistenza di un settore pubblico ben fatto quindi robusto e forte, col conseguente dissanguamento per attacco continuo e massiccio da parte del settore privato. Prendiamo allora coscienza che la sola acqua non basta al buon andamento della vita e che non possiamo spendere il nostro tempo a difendere soltanto essa bensì è imperativo concentrarci nella salvezza di TUTTA LA RES PUBLICA, costruendo un nucleo centrale pubblico che sia degno di una democrazia.

Fino ad ora noi, che anelavamo il cambiamento, siamo stati sviati dagli statali frammisti in mezzo a noi. La divisione del sistema politico in "destra" e "sinistra" non ci ha fatto accorgere che questi metodici accaparratori della RES PUBLICA, sia che appartenessero alla prima od alla seconda fazione politica, sempre statali erano e sempre i loro interessi in realtà facevano. Ad esempio sono proprio alcuni dei baroni e baronesse della cultura a dirigerci ancora oggi verso obiettivi centrifughi e parziali, allontanandoci dalla comprensione che RES PUBLICA è un complesso insieme di beni comuni, vitali risorse naturali come l'acqua, sì, certo, ma anche ed innanzitutto gli impieghi e poteri pubblici, e che pertanto questi per primi non possono non essere democraticamente condivisi.


Ier sera in TV un comico piangeva il fatto che gli italiani non abbiano il senso dello Stato. In realtà noi l'abbiamo eccome. Guaio è che gli statali ci hanno finora impedito di accedervi e praticarlo. Sono gli statali a frapporsi da decenni tra noi semplici cittadini privati di ogni ruolo e potere pubblico e lo Stato. Noi tutti, esseri umani che viviamo sul suolo d'Italia, per Costituzione stessa saremmo in verità lo Stato. E, grazie ad Internet la cui ampia e diretta visione è servita a capire bene come stanno le cose, lo diverremo presto a tutti gli effetti, non appena ci sarà possibile aprire la Funzione Pubblica al contributo a turno di ogni cittadino preparato e desideroso di prestarvi servizio.


Perché l'acqua è certo vitale ma da sola non basta alla vita.


Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Italia  Centrale

tel. 339 5014947




La preghiera di Sant'Innovazio da Internet
http://www.hyperlinker.com/ars/sant_innovazio.htm