Nessuna azione militare italiana contro la Libia è lecita. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici
                il Movimento ha preparato questo documento sulla partecipazione dell'Italia alle operazioni militari in Libia; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli indirizzi:

Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (d'obbligo nome, cognome, indirizzo);

Min. Franco Frattini, cdr at esteri.it  

Min. Ignazio La Russa, spi.ca at gabmin.difesa.it

Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente Giorgio Napolitano

ai Ministri Franco Frattini e Ignazio La Russa

al Segretario Pier Luigi Bersani

 

Nessuna azione militare italiana contro la Libia è lecita

 

La stampa riferisce che non solo otto aerei da guerra italiani sono stati messi a disposizione dell’offensiva contro la Libia, ma che sei di essi hanno partecipato ad azioni distruttive di postazioni antiaeree, cioè ad atti di guerra. Si riportano in proposito dichiarazioni dello Stato Maggiore della Difesa.

Sarebbe un atto criminale perché nessuna guerra è lecita, non c’è guerra “giusta” o intervento bellico “umanitario”. Sarebbe inoltre una gravissima lesione della Costituzione.

 

La Russa dice “è una guerra, non la facciamo volentieri”; dice anche “vogliamo partecipare alla pari con gli altri”, dimenticando che noi non possiamo come gli altri fare guerra, non lo possiamo né volentieri né malvolentieri.

Ma anche Frattini dice “vogliamo essere alla pari con gli altri”, anch’egli dimenticando la Costituzione e l’incondizionata volontà di pace che la anima.

Ma anche Napolitano dice “non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un'azione autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.  Che importa l’autorizzazione? Nessuno ci può autorizzare ad atti di guerra.

 

Altri politici lamentano che l’Italia non sia entrata nel comando dell’attacco; dimenticando che non poteva entrare, che la Costituzione non lo consente.

 

Ci si chiede se le nostre basi militari potevano essere messe a disposizione degli attaccanti. Ebbene no: se si rifiuta la guerra – come è stabilito nella Costituzione – non si possono offrire basi a quelli che la fanno, perché è un modo di parteciparvi. E un modo ipocrita.

 

Tutti questi politici dimenticano il dettato della Costituzione e la sua avanzatezza, la sua grandezza, la sua superiorità a ciò che fanno “ gli altri”. Dimenticano l’esempio offerto al mondo col rifiuto reciso della guerra, con una incondizionata  volontà di pace.

Dimenticano quale atrocità sia la guerra, il macello umano, i fratelli che si scannano, che scientificamente e tecnologicamente perseguono l’uccisione e la morte.

Dimenticano che nessuna guerra è lecita, per nessun motivo.

Agli altri si doveva dichiarare “noi non possiamo macchiarci di questo crimine”.

 

Anziché mandarvi le loro armi, i capi di stato dovevano essi recarsi da Gheddafi e con la loro autorità, l’autorità dei loro popoli, premere su di lui, e convincerlo alla pace e alla rinunzia.

Lecce, marzo 2011

                                                         Per il Movimento il Responsabile

                                                                Prof. Arrigo Colombo

 

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia