ANNO ZERO





"Cari amici, sono Michele Santoro e ho bisogno del vostro aiuto. Mancano pochi giorni alla partenza e la televisione continua a non informare il pubblico sulla data d'inizio di Annozero. Perciò vi chiedo di inviare a tutti i vostri amici e contatti su Internet gli spot che abbiamo preparato a questo scopo e che non vengono trasmessi."

http://www.annozero.rai.it/R2_HPprogramma/0,,1067115,00.html



Caro Santoro,

non son altro che un qualsiasi cittadino di quelli che tu informi su tante questioni spinose.

Ebbene, permettimi di chiederti: vogliamo andare avanti una buona volta? Lo vogliamo fare finalmente un deciso passo avanti? Oppure vogliamo stare a piangere tutta la vita davanti a trasmissioni come la tua, quella della Gabanelli ed altre ancora, nel vedere quanto male le cose vadano, senza che vi sia, in apparenza, speranza che possano cambiare?

Caro Santoro, la vita è semplice: se tu, la Gabanelli ed altri, per altro preziosissimi, professionisti, non andate mai oltre quella continua esposizione di corruzione e sofferenza che tanto abbondano di questi tempi, nemmeno i vostri telespettatori potranno mai fare un passo avanti.

Voi siete di fatto una delle punte avanzate di un movimento purtroppo ancora a torto chiamato "progressista" perché in verità è fermo ormai da quarant'anni. Se voi state in TV, davanti ad audience più che consistenti, ed invece di farci solo piangere od incazzare proponeste soprattutto qualcosa degno della creatività, dell'inventiva del popolo degli umani, noi umani potremmo avanzare, evolvere, maturare.

Invece voi, a parte quelle striminzite "buone notizie" che ci propina la Gabanelli, che possono risolvere qualche emergenza ma di certo non cambiano il sistema, siete bloccati sullo sfacelo che è la presente realtà. E di conseguenza tenete bloccati pure noi!

Invece, benedetti John Lennon, Martin Luther King e tutti i visionari come loro! è l'immaginazione, è il sogno, che occorre e conta ad un certo punto!

Una volta che ci siamo resi conto di quanto faccia pena la realtà attuale, lasciamola perdere, mettiamola un momento da parte e fiduciosi impegnamoci a soddisfare quelle esigenze che da tempo richiamano la nostra attenzione con adeguate innovazioni che possono trasportarci dalla presente situazione ad una un miliardo e mezzo di volte migliore!

Ecco quattro input sulle questioni che la società deve inevitabilmente affrontare se vuole avanzare e che solo voi in RAI potete degnamente portare alla pubblica attenzione:

http://la-questione-pubblica.hyperlinker.org
http://la-questione-superstiziosa.hyperlinker.org
http://la-questione-demografica.hyperlinker.org
http://la-questione-proprietaria.hyperlinker.org


Come si può pretendere che la società funzioni, che vi sia democrazia, che vi sia partecipazione, se ciò che dovrebbe essere pubblico, di tutti (i ruoli della Funzione Pubblica), è di proprietà esclusiva di una minoranza?

Come si può pretendere che la società funzioni mantenendo ancora la casta degli statali e quella dei preti?

Come si può pretendere che la società funzioni senza allontanare da sé quegli ottusi rimasugli medievali che la dissuadono dal ragionare e dall'essere ragionevole?

Come si può pretendere che la società funzioni senza informarla della sovrappopolazione locale e globale in modo da farle mutare propensione riproduttiva, senza interventi legislativi, semplicemente mettendola al corrente di come stanno le cose?

Come si può pretendere che la società funzioni con un pubblico che sconfina continuamente nel privato e con un privato che si sporca costantemente le mani col pubblico?


Caro Santoro, basta con lo sguazzare nella nostra misera condizione attuale. Noi umani abbiamo grandi capacità evolutive e possiamo compiere dei veri prodigi, a patto che quelli che si sono messi davanti la smettano di fare da tappo al progresso e si decidano ad andare avanti.

Ecco: ti dispiacerebbe andare avanti cominciando con l'asserire la necessità di redistribuire periodicamente i ruoli della Funzione Pubblica?


Vive cordialità,


Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Teramo - Abruzzo

tel. 339 5014947