Torino. Occupata la Croce Rossa



Torino. Occupata la Croce Rossa

Martedì 8 settembre. In via Bologna, al 171, c’è la sede della Croce
Rossa. Un’organizzazione umanitaria che gestisce il CIE di Torino e tanti
altri in Italia. Anche a Torino, intorno a ferragosto, i prigionieri si
sono ribellati alla nuova legge che estende la reclusione da due a sei
mesi.
Il cortile della CRI, intorno alle 20,30 è occupato da un folto gruppo di
antirazzisti.
La digos arriva in forze, il cancello si chiude, separando gli
antirazzisti dentro da quelli fuori. Sopraggiungono anche gli uomini
dell’antisommossa, infilano il casco, agguantano gli scudi e brandiscono i
manganelli.
L’aria si fa pesante. Poi di colpo cala la tensione e il cancello si apre.
Qualche sedia, un megafono, roba da bere e da mangiare, ed è subito
assemblea. Un’assemblea sui CIE, su quest’estate di rivolta e resistenza
nelle gabbie per immigrati, sulla solidarietà a chi lotta.
In fondo al cortile c’è l’aula dove aspiranti volontari seguono un corso.
Gli antirazzisti vorrebbero entrare, raccontare le storie del CIE, di una
prigione per senza carte, uomini e donne, colpevoli di essere nati nel
posto sbagliato, là dove guerra e povertà si rubano la vita di tanti, di
troppi. Gabbie dove soprusi e violenze sono il pane quotidiano per gli
immigrati rinchiusi sino alla deportazione verso la fame, la prigionia, la
ferocia dei mercanti d’uomini.
Davanti all’aula si schiera la celere. Poi esce un responsabile della CRI
e offre ad una delegazione di tre la possibilità di entrare a fine
lezione.
L’assemblea continua nel cortile della CRI. Si intrecciano i racconti, le
storie di resistenza. Come a Milano, dove in 14 sono alla sbarra per la
rivolta di agosto. Ma non sono soli, perché il processo a loro carico si
sta trasformando in un atto di accusa contro i loro carcerieri. Anche lì,
in via Corelli a Milano, sono uomini della Croce Rossa.
A fine lezione una compagna entra nell’aula, legge la testimonianza di un
recluso di Ponte Galeria, ricorda le responsabilità della CRI e invita
tutti ad unirsi al confronto che continua nel cortile. Qualcuno protesta,
altri annuiscono, tutti salutano e ringraziano. Ma solo pochi si fermano
all’assemblea, che presto si rompe in tanti capannelli. Frammenti di
dialogo e muri di incomprensione si frammischiano.
Il responsabile della CRI, tale Mura, nega ogni responsabilità, sostiene
che loro quel lavoro lo fanno meglio di altri. Gli stessi argomenti usati
da Mauro Maurino del consorzio Connecting People, in gara per la gestione
del CIE di Torino, quando la scorsa primavera gli venne occupato
l’ufficio.
Gli aguzzini si somigliano un po’ tutti.
Gli antirazzisti se ne vanno gridando “vergogna”.
Domani è un altro giorno. Di resistenza.

Prossimi appuntamenti:
Mercoledì 9 settembre
Punto info sulle lotte nei CIE - Centri di Identificazione ed Espulsione -
per immigrati senza documenti.
Dalle 18,30 in via Po 16

Venerdì 18 settembre
piazza Madama Cristina
Per resistere al pacchetto sicurezza. Serata antirazzista
Ore 19 aperi-cena benefit
Ore 21 presentazione dell’opuscolo
“Sicuri da morire”.
Interverrà l’avvocato Simone Bisacca.
Ad oltre due mesi dall’entrata in vigore del pacchetto sicurezza una
serata per saperne di più della nuova legge razzista e confrontarsi sulle
strategie di resistenza.

Per info e contatti con la
Federazione Anarchica Torinese – FAI
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì dopo le 21
fai_to at inrete.it
338 6594361