è giunta l'ora di affinare la nostra ricerca e denuncia dei colpevoli che stanno dietro le torture tecnologiche.



 
ACOFOINMENEF

6-9-2009

è giunta l'ora di affinare la nostra ricerca e denuncia dei colpevoli che stanno dietro le torture tecnologiche.

La legge sullo stalking è inoperante e pensiamo sia servita a COPRIRE le nefandezze che denunciamo, dando di questa branca di investigazioni la responsabilità ad un corpo che sospettiamo fortemente sia coinvolto in queste torture: l'Arma dei carabinieri. Nel merito abbiamo rilevato un servizio nel loro sito, sulle "armi non letali", che attesta la loro profonda conoscenza in materia. A rendere più forti i nostri sospetti, le decine e centinaia di suicidi tra appartenenti all'Arma.

Moltissimi sono gli episodi di persone derubate, minacciate, mobbingzzate, stalkingzzate, fatte ammalare e morire con questi sistemi.

Abbiamo dei punti fermi:

in 4 anni siamo stati contattati da oltre 150 persone. In carcere Paolo aveva avuto contezza di almeno 14 casi, ma affermava in molti testi che secondo lui una buona parte, fino alla metà come quantificazione possibile, dei morti suicidi in carcere, era vittima di questi tormenti. Successivamente Fernanda Ferrari, anch'essa ex prigioniera politica, ha scritto un libro su queste torture subliminali e carcerarie tecnologiche, iniziate secondo lei sin dal 1983.

Nessun aiuto ci è venuto da alcuna forza politica, concretamente, a parte da PCm-Proletari comunisti nel corso del 2006 (campagna sul libro "la tortura nel bel paese").

1. In moltissimi casi abbiamo persone che denunciano o affermano di aver subito persecuzioni da parte dell'Arma dei carabinieri. E' anche il caso di Paolo Sacchetto, deceduto nel giugno 2007, e di Carmelo M., siciliano, che ci aveva contattato e che non ha più dato notizie di sé dall'aprile 2009.

2. In almeno 30-40 dei 150 casi sotto esame, dei quali un'ottantina per noi sono già casi "censiti" cioè sui quali abbiamo sufficiente contezza ed elementi per giudicarli credibili, si hanno parenti diretti o fidanzate o mogli di persone che sono poliziotti, carabinieri, ufficiali dell'esercito, o che lo sono stati; e qualche caso di persone che hanno lavorato in ruoli delicati (Montecitorio, fabbriche fornitrici della Difesa militare italiana, ecc.).

3. In una quindicina di casi abbiamo persone che hanno svolto lavoro informatico.

4. La casistica è estesa a tutta Italia ed è più limitata solo in 3 regioni: Friuli Venezia-Giulia (dominio leghista), Molise e Basilicata (regioni economicamente più arretrate).

5. Le persone colpite lo sono in permanenza, e provengono da tutti i ceti sociali, ma con una particolarità: in genere sono le "pecore nere" in un certo ambiente familiare, lavorativo od istituzionale. Generalmente le persone benestanti vanno poi all'estero a farsi operare di asportazione dei chip, e non ci danno più notizia alcuna. E' il caso di una impiegata della Rai, torturata da oltre 20 anni, che venne innestata dopo un sequestro di persona a scopo di stupro durato quasi una giornata, da ragazza.

6. Le persone colpite sono di ogni diversa idea politica.

7. Sono in crescita i suicidi inspiegabili, gli omicidi passionali, le uccisioni di bambini da parte di madri, anche di belle donne; sono in crescita i fenomeni di incidenti stradali mortali non completamente plausibili, come quello duplice e contemporaneo di alcuni anni fa di una coppia di fidanzati in due luoghi e con due auto, in Emilia Romagna.

8. Nessuna istituzione italiana AMMETTE ed AFFRONTA questi fenomeni se non con le solite cose: "supporto psicologico", "ricovero in psichiatria", "archiviazione delle denunce" (sappiamo di circa 20-25 persone in Italia che hanno fatto denunce e se le sono viste archiviate), ed anche "ritiro della podestà dei figli", "tutela obbligatoria".