Torino. Una settimana antirazzista



Torino. Una settimana antirazzista

 

Pane e farina in circoscrizione

Il primo febbraio il presidente dell’ottava circoscrizione, Mario Cornelio Levi, scrive ai vigili urbani chiedendo “provvedimenti urgenti” contro lo smercio abusivo di pane sotto ai portici di via Nizza, “intollerabile” attacco ai negozianti della zona. A S. Salvario, come in altre zone della città, sono molte le persone che comperano il pane – buono e poco costoso – dai maghrebini che lo vendono per la strada. In maggioranza anziani e anziane, infagottati in cappottoni e sciarpe per difendersi dal freddo pungente dell’inverno, si piazzano in un angolo di passaggio: un trolley, qualche sacchetto, una cassetta di plastica ed ecco pronta la bancarella del pane: in questi tempi duri per tutti c’è chi arrotonda le entrate e chi risparmia sulla spesa.

Non bastavano le norme della giunta contro quelli che si fanno di pizza, birra e kebab nel quadrilatero di S. Salvario, adesso i vigili daranno la caccia agli spacciatori di pane. Cose della vita di tutti i giorni, una vita sempre più abusiva. Per tutti.

Sono circa le 18,30 di mercoledì 4 febbraio: nella sede dell’ottava circoscrizione è in corso la riunione del consiglio. Inaspettati arrivano gli antirazzisti che, spiegate le loro ragioni, consegnano due pagnotte e infarinano numerosi consiglieri.

Il giorno dopo il solito Massimo Numa su La Stampa tenterà di inventarsi una matrice razzista nel gesto, prendendo a pretesto le origini ebraiche del presidente di circoscrizione. Nonostante lo stesso Levi neghi, riconoscendo nella sua lettera sui venditori di pane l’origine del gesto, il giorno successivo il sindaco Chiamparino esprimerà la propria solidarietà a Levi, per “l’attacco antisemita”. Il livore di Chiamparino arriva alla calunnia pur di colpire chi lotta contro il razzismo. D’altra parte il sindaco più amato di Italia ha il dente avvelenato contro panettieri e pasticceri sin da quando un anarchico lo centrò in pieno volto con una torta alla panna farcita di pasta d’acciuga. L’irrisione, la beffa sono da sempre armi forti contro l’arroganza dei potenti.

 

Fazzoletto rosso all’elementare Rayneri

Venerdì 6 febbraio un gruppetto di antirazzisti ha piazzato il solito banchetto con il fazzoletto rosso antirazzista all’uscita degli alunni dell’elementare Rayneri, in corso Marconi angolo via Madama. Nonostante la pioggia battente qualcuno si è avvicinato e ha preso il fazzoletto.

Replica sabato e domenica mattina a Porta Palazzo, sabato pomeriggio in centro.

 

Contro il pacchetto sicurezza

Giovedì 5 febbraio il senato ha approvato il “pacchetto sicurezza”. Le nuove norme dovranno ancora tornare alla camera per l’approvazione definitiva ma è improbabile un rovesciamento della logica razzista e liberticida che le anima. Basta una breve occhiata ad alcuni dei provvedimenti per coglierne la terrificante valenza repressiva e xenofoba. Viene istituito il reato di immigrazione clandestina, che, pur non contemplando il carcere, renderà più facile la deportazione dei senza carte. Nel ventennio le chiamavano squadracce, oggi ronde, con la nuova legge sono state legalizzate. I senza casa saranno schedati, il che consentirà di “censire” i rom senza dover subire le fastidiose proteste di chi si oppone alla schedatura etnica. Chi non ha una casa decente non avrà la residenza e, quindi, niente medico e niente scuola. I medici potranno denunciare i pazienti senza documenti, anche se per fortuna la resistenza contro questa norma inumana sta crescendo tra medici e infermieri. Viene reintrodotto il reato di offesa a pubblico ufficiale, con pene che arriveranno ai tre anni di carcere. Nel paese dell’informazione asservita chi si prenderà la libertà di scrivere su un muro pagherà multe da capogiro. Scioglimento e confisca dei beni per le associazioni “sospettate” di appoggiare il terrorismo e l’eversione, in tal modo si potranno sgomberare posti occupati, chiudere sedi politiche sulla base di una semplice supposizione.

Sabato 7 febbraio in via Po gli anarchici della FAI hanno aperto un punto info contro il pacchetto sicurezza, con mostra, musica, volantinaggi. Numerosi i passanti che, leggendo dei vari provvedimenti, si sono stupiti ed hanno chiesto informazioni, altri hanno preso il fazzoletto rosso contro le retate.

Si replica giovedì 12 alle 18 davanti alle Molinette, sabato 14 dalle ore 15 ai giardini Lamarmora in via Cernaia.

 

Il mercato della domenica

Il mercato abusivo della domenica mattina, ormai riposizionato in piazza della Repubblica davanti e intorno al Palafuksas, è ormai affollatissimo: domenica mattina qualche bancarellaro ha persino litigato per il posto al sole. Domenica 8 febbraio, la seconda del mese, c’era anche il gran Balon, il mercato di antiquariato/modernariato ormai figante e ordinato. La vicinanza dei due mercati, quello per bene e quello per male, rende solitamente nervosi i tutori del disordine, che provano qualche affondo contro gli abusivi del pane e della menta, dei vestiti taroccati e di quelli usati. Gli alpini di ronda hanno provato a far desistere gli ambulanti ma senza successo. Più tardi, quando il mercato era ormai avviato e affollatissimo, sull’altro lato della piazza è arrivato un blindato carico di poliziotti dell’antisommossa e di digos, che si sono limitati a segnare platealmente i nomi degli antirazzisti presenti.

Un immigrato maghrebino, rivolgendosi ad alcuni compagni che attacchinavano contro il pacchetto sicurezza, ha detto “sono qui da nove anni e nonostante non abbia le carte, in nero ho lavorato persino alla costruzione del palagiustiuzia”. Poi, allargando le braccia, ha soggiunto “queste leggi non serviranno a niente: chi affronta le morte nel deserto e in mare non ha certo paura della galera”.

 

Prossimi appuntamenti:

 

Giovedì 12 febbraio punto info contro il pacchetto sicurezza davanti all’ospedale Molinette. Appuntamento alle 18.

 

Sabato 14 febbraio punto info contro il pacchetto sicurezza e le ronde dalle 15 ai giardini Lamarmora, in via Cernaia angolo via Stampatori.

 

Martedì 26 febbraio punto info sulla crisi e chi la paga in via Po 16. Dalle 18.

 

Giovedì 28 febbraio assemblea “La crisi se la paghino i padroni!”. Introduce Stefano Capello. In corso Palermo 46 dalle 21.

 

Federazione Anarchica Torinese – FAI

Corso Palermo 46

La sede è aperta ogni giovedì dalle 21,15

fai_to at inrete.it

338 6594361