Re: FERMIAMOCI + dialogare + Vaticano



Grazie caro Colombo dell'invio, ma avevo gia' letto questo articolo che mi e' pervenuto da diverse parti.

Le mie preoccupazioni non riguardano tanto gli interventi del Vaticano e dei personaggi che vanno per la maggiore, e le sentenze della magistratura, piuttosto il problema in se': se quella di Eluana Englaro sia una vita da conservare.

Per tentare qualche passo in avanti e' innanzitutto necessaria una precisa conoscenza e un'accettazione dei dati di fatto.

Poi credo che sia doveroso per ognuno di noi un tentativo sincero di interrogarsi e di mettersi in discussione (al contrario: per lo piu' ci si arrocca sulla proprie posizioni e si attaccano visceralmente le posizioni degli altri, sprecando le migliori energie).

Certo il problema della vita umana e' tale da suscitare una forte emotivita', ma la strada della ragione e' l'unica che ci puo' permettere di affrontare questa e le altre difficilissime questioni di bioetica che, nolenti o volenti, ci si presentano.

Tanto per ricambiare ti invio di nuovo, fuori lista, il mio messaggio di ier l'altro. Ti sarei grato se volessi darli una letta.

Saluti veramente fraterni anche a te
Giuseppe



 

At 23.45 05/02/2009, you wrote:
Caro Lodoli, Le invio su Englaro un articolo che ho scritto per il "Nuovo quotiduiano di Puglia".
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

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di Arrigo Colombo

 Finalmente la Cassazione ha dato il sospirato responso: Eluana Englaro può morire. Dopo 16 anni, dal gennaio 1992, quando un incidente di macchina le provocò un trauma al cervello cui seguì una necrosi irreversibile, ridotta allo stato vegetativo, mantenuta in vita con  alimentazione artificiale. Dopo una battaglia giudiziaria che nel luglio di quest’anno aveva raggiunto l’autorizzazione della Corte d’Appello di Milano, poi bloccata dalla Procura, finalmente la Cassazione respinge questo blocco, questo ricorso, e la poverina può morire. La buona morte, la morte liberatrice.

E subito insorge la polemica, il Vaticano grida