a proposito di Eluana..un altro punto di vista



Ricevo da un caro amico e inoltro alla rete.

Adriana

 

 


Da: Micce [mailto:michele.ce at tiscali.it]
Inviato: giovedì 5 febbraio 2009 20.35
A: De Mitri Adriana
Oggetto: fuori e dentro la città

 

Intorno alla vicenda di Eluana Englaro, tante parole, discussioni, persino liti, tra quelli che ritengono di essere possessori della verità…

                                                                                                                        

Io, che sono tra quelli che amano coltivare dubbi più che certezze, preferisco parteciparvi il pensiero che mi inquieta in questo momento:  se capitasse a me, se dovessi cioè  “costringere” qualcuno a vegliare 17 anni intorno alla mia “morte cerebrale”, la cosa più terribile sarebbe il pensiero di tutti quei bimbi africani che si sarebbero potuti salvare dalla morte per fame con i soldi usati per tenere “in vita” me 17 anni!

 

LA TERRA PIU' DEL PARADISO

Credo nelle anime sante,
nella loro indipendenza conquistata sui sensi di una preghiera.
Credo nel lamento di un uomo in agonia,
inaccessibile silenzio degli ultimi istanti in una vita.
Credo nel lavaggio del suo corpo fermo,
nel suo vestito a festa e nell'incrocio delle mani, testimoni di un battesimo confidato.

Credo nella gloria dei vinti.
Credo nelle loro carni piegate sotto le macerie, i loro respiri cessati.
Credo nelle distese di orti trasformati, dentro al loro recinto le ossa dei popoli ammazzati.
Credo nei miserabili che annegano alle porte d'Italia.
Credo in quelli che rimangono e il giorno dopo chiamiamo clandestini.
Credo nelle loro bambine vendute ai nostri piaceri, nella loro tristezza che sorride vittima di un rossetto ingrato.

Credo negli angeli senza ali,
in quelli che a piedi nudi camminano dentro a una fede.
Credo nel mondo,
quello fuori dalla vetrina in ginocchio a guardare dentro.
Credo nel colore delle pelli che indossa, negli occhi neri dei figli che perde affamati.

Credo nella verità delle madri e del loro amore.
Credo nella miseria e nell'umiltà di questi versi.
Credo nella bellezza
e qui conviene fermarmi.

Roberta Dapunt, in La terra più del paradiso, Einaudi