Riflessioni sull'industria italiana. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la  società di giustizia e per la soeranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sulla possibile espansione dell'industria italiana; per il quale chiede il vostro aiuto. Gl'indirizzi:

Pres. Luca di Montezemolo, presidenza at confindustria.it

Vicepres. Alberto Bombassei a.bombassei at confindustria.it, 

Vicepres. Pasquale Pistorio p.pistorio at confindustria.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

 Al Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo

ai Vicepresidenti Alberto Bombassei e Pasquale Pistorio

al Vertice di Confindustria

 

Riflessioni sull’industria italiana

 

Confindustria è il sindacato delle imprese italiano. Si pensa dunque che faccia opera di promozione dell’attività imprenditoriale, che anzi elabori un quadro programmatico di sviluppo dell’industria italiana, e predisponga gli strumenti per la sua attuazione, e ne intraprenda l’attuazione stessa.

 

Ci si chiede allora come mai l’industria italiana sia assente o quasi in importanti settori nei quali la nazione è grande consumatrice.

Quello che balza subito all’occhio è il settore della telefonia mobile, cioè dei cellulari; dove il consumo è altissimo ma la produzione nulla; mentre una piccola nazione come la Finlandia, con circa cinque milioni di abitanti, c’invade coi suoi prodotti.

Un caso analogo è quello dei computer dove, dopo l’incursione dei lombardi in Olivetti e il suo assorbimento in Telecom e tutta la complicata vicenda, la ricerca e la produzione in questo settore si è estremamente ridotta, mentre il consumo continua ad aumentare.

Un terzo caso è quello dell’industria aeronautica, completamente abbattuta nel dopoguerra; e dove l’Italia, anche recentemente, ha rifiutato di partecipare a produzioni consorziali europee come quella dell’Airbus.

Un quarto caso è quello dell’automobile, dove tutta la produzione si riduce alla Fiat (la Francia, con la stessa popolazione, ha almeno tre importanti imprese: Renault, Peugeot, Citroën); e la Fiat stessa qualche anno fa stava per ritirarsi nel settore del lusso; mentre gl’italiani, brava gente, si sbizzarriscono con tutte le possibili marche straniere. Forse una campagna per un maggiore amor di patria andrebbe fatta; naturalmente supponendo che vi sia una produzione adeguata.

 

In passato abbiamo avuto dei casi in cui il gap è stato rapidamente colmato. Il più famoso è quello degli elettrodomestici che segnò un rapido decollo e una grande espansione: Ignis partì esaminando cento tipi di frigorifero per trovare la via di costruirne dei migliori e più economici.

Confindustria potrebbe stimolare e favorire decolli analoghi.

 

Da un certo tempo si parla di “declino” dell’economia e dell’imprenditoria italiana.

Il Movimento pensa che Confindustria non debba aspettarsi tutto dal Governo, ma possa farsi promotrice di una forte azione di ripresa in un paese dove volontà operativa e creatività non mancano, e dove è disponibile un mercato di circa sessanta milioni di abitanti. Quanto all’Europa e alla globalizzazione è chiaro che non ci si entra per essere colonizzati.

Lecce, il 4 febbraio 2008

                                                              per il Movimento, il responsabile

                                                                      Prof. Arrigo Colombo  

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://xoomer.alice.it/arrigocolombo_utopia