Turchia, Amnesty: assenza di giustizia per le vittime di tortura e delle uccisioni da parte delle forze di sicurezza



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COMUNICATO STAMPA
CS80-2007

TURCHIA, AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA L'ASSENZA DI GIUSTIZIA PER LE
VITTIME DI TORTURA E DELLE UCCISIONI DA PARTE DELLE FORZE DI SICUREZZA

Secondo un rapporto diffuso oggi da Amnesty International, la tortura, i
maltrattamenti e le uccisioni in Turchia continuano a essere segnate da
una persistente impunita' per le forze di sicurezza. Le indagini e i
procedimenti giudiziari su casi di gravi violazioni dei diritti umani
compiute dalla polizia e dalla gendarmeria sono lacunose e viziate da
decisioni contraddittorie da parte dei magistrati e dei giudici. Di
conseguenza, la giustizia per le vittime delle violazioni dei diritti
umani subisce ritardi o viene negata.

'Il sistema di giustizia penale ha bisogno di riforme. Deve porre la
protezione dei diritti umani dei cittadini al di sopra della tutela di
quelli che vengono percepiti come interessi delle istituzioni e dei
funzionari statali' - ha affermato Nicola Duckworth, direttrice del
Programma Europa / Asia centrale di Amnesty International.

Il rapporto dell'organizzazione per i diritti umani analizza i fattori che
contribuiscono all'impunita' per le forze di sicurezza, tra cui ritardi
amministrativi, procedure giudiziarie carenti e intimidazioni nei
confronti dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti. Il rapporto
mette inoltre in rilievo la mancanza di un organismo indipendente che
possa indagare in modo imparziale ed efficace sulle violazioni dei diritti
umani compiute da funzionari statali e l'assenza di un archivio centrale
delle violazioni commesse dalle forze di sicurezza.

Amnesty International, nel suo rapporto, si sofferma su alcuni specifici
problemi:
- la tortura e i maltrattamenti, anche nel corso di periodi di detenzione
non ufficiale, nel corso e al termine di manifestazioni, in carcere e
durante il trasferimento dei detenuti;
- processi in corso in cui vengono ammesse, e anzi costituiscono un
elemento centrale di prova, dichiarazioni estorte mediante la tortura;
- il rifiuto dei tribunali di riconoscere esami medici indipendenti in
casi di maltrattamenti e tortura; solitamente, essi prendono in esame solo
le risultanze provenienti dall'Istituto di medicina legale, organo alle
dipendenze del ministero della Giustizia;
- la reintroduzione di una controversa disposizione, durante la revisione
della Legge per combattere il terrorismo, che non afferma esplicitamente
che l'uso della forza dovrebbe essere applicato solo se strettamente
necessario e proporzionale e che quello della forza letale dovrebbe essere
consentito solo quando 'strettamente inevitabile per proteggere vite
umane';
- la mancanza di progressi nelle indagini su uccisioni da parte delle
forze di sicurezza, in circostanze in cui esse non erano coinvolte in
scontri armati e che quindi potrebbero configurarsi come esecuzioni
extragiudiziali.

Nel marzo 2006, a Diyarbak?r, nella Turchia orientale, una serie di
manifestazioni contro il governo termino' con un'ondata di arresti. Sulla
base dei rapporti del Servizio di assistenza legale dell'Ordine degli
avvocati, si stima che il 35% degli arrestati, bambini inclusi, furono
sottoposti a maltrattamenti e torture. Vennero avviate 35 inchieste che, a
distanza di oltre un anno, non hanno dato luogo neanche a una
incriminazione nei confronti delle forze di sicurezza.

Amnesty International ha apprezzato l'annunciata intenzione del governo di
applicare una politica di 'tolleranza zero verso la tortura' e di
protezione dei diritti umani. L'organizzazione ha osservato una
diminuzione delle denunce di maltrattamenti e torture in custodia di
polizia e il miglioramento delle salvaguardie sulla protezione dei
sospetti contro la tortura durante le fasi dell'arresto, della detenzione
e degli interrogatori.

'Questo impegno da parte del governo non potra' mai essere considerato
effettivo e sincero fino a quando non saranno adottate misure per
assicurare che i funzionari statali che violano la proibizione assoluta di
tortura e di altri maltrattamenti siano portati di fronte alla giustizia.
'Tolleranza zero verso la tortura' e altre gravi violazioni deve
significare che i responsabili saranno sottoposti a indagini esaurienti e
indipendenti, processati e condannati' - ha commentato Duckworth. 'Niente
meno di una politica completamente attuata di 'tolleranza zero verso
l'impunita'' potra' porre fine allo spettro della tortura, degli altri
maltrattamenti, delle uccisioni e delle sparizioni forzate che ancora
caratterizzano la situazione dei diritti umani in Turchia'.

Ulteriori informazioni

Fino a tempi recenti, la tortura e' stata praticata sistematicamente nelle
stazioni di polizia e della gendarmeria in tutto il paese. Dopo il colpo
di stato del 1980 vennero arrestate un milione di persone, molte delle
quali furono torturate a morte da parte della polizia, finirono vittime di
sparizioni forzate o vennero condannate al termine di processi iniqui.

Le massicce violazioni dei diritti umani nell'est e nel sud-est del paese,
regioni prevalentemente abitate dai curdi, presero la forma delle
sparizioni forzate e delle uccisioni ad opera di persone rimaste
sconosciute, su cui le autorita' non mostrarono la volonta' di
intervenire, e dell'espulsione di circa un milione di persone dai villaggi
evacuati e distrutti dall'esercito nel conflitto coi gruppi armati
separatisti.

La Corte europea dei diritti umani ha ripetutamente ritenuto la Turchia
responsabile di  violazioni dei suoi obblighi internazionali in casi
riguardanti il diritto alla vita, alla liberta' dalla tortura e dai
maltrattamenti, a un processo equo, alla liberta' e alla sicurezza, alla
liberta' d'espressione, a un rimedio giudiziario effettivo e alla
protezione della proprieta'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 5 luglio 2007

Il rapporto Turkey: The entrenched Culture of impunity must end, e' on
line in lingua inglese all'indirizzo
http://web.amnesty.org/library/index/engeur440082007

Sono on line ulteriori rapporti di Amnesty International sulla Turchia:
Justice Delayed and Denied: The persistence of protracted and unfair
trials for those charged under anti-terrorism legislation,
http://web.amnesty.org/library/index/engeur440132006
Turkey: Briefing on the wide-ranging, arbitrary and restrictive draft
revisions to the Law to Fight Terrorism,
http://web.amnesty.org/library/index/engeur440092006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

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