La Sanpaolo non doveva vendere le quote Fiat.Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
 
Cari amici,
                    il Movimento ha preparato questo intervento sulla Banca Sanpaolo per il quale  chiede il vostro aiuto; si tratta di ricordare alle Banche che il loro denaro è dei cittadini, e i doveri conseguenti. Gl'indirizzi:

Presidente Enrico Salza, Sanpaolo IMI,  Piazza San Carlo 156, 10121 Torino/ infomedia at sanpaoloimi.com

Amministratore Delegato Alfonso Iozzo

Direttore Generale Pietro Modiano

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

 

 

Al Presidente della banca Sanpaolo-IMI Enrico Salza

all’Amministratore Delegato Alfonso Iozzo

Al Direttore Generale Pietro Modiano

e p.c. all’Amministratore Delegato FIAT Sergio Marchionne

 

La Sanpaolo non doveva vendere le quote FIAT

 

Con grande sorpresa abbiamo letto che la Banca Sanpaolo aveva messo sul mercato le sue quote FIAT, acquisite – come anche altre banche – in una fase di particolare difficoltà della grande impresa torinese; provocando anche un ribasso del titolo. E lo aveva fatto senza nemmeno avvertire l’amministrazione della FIAT stessa.

 

Come cittadini ci siamo sempre preoccupati delle sorti della maggiore impresa italiana, della più importante in un settore strategico come quello dell’automobile; in quanto costituisce un patrimonio della nazione, una fonte di lavoro e di ricchezza.

Molti studiosi oggi pensano che – come avviene in altri paesi – le imprese, specie le maggiori, debbano sempre più sviluppare la loro consistenza sociale, e quindi evolvere verso la forma di Public Company, con partecipazioni delle regioni, degli enti locali, e delle banche in modo particolare. Perché le banche raccolgono il denaro dei cittadini, il nostro denaro, e hanno quindi un particolare dovere d’intervento là dove insorgono difficoltà che possono turbare la compagine sociale.

 

In questo caso, poi, si trattava della maggiore banca torinese, che aveva, ed ha tuttora, un dovere particolarissimo verso una grande impresa che con la città di Torino in certa misura s’identifica, con la sua storia economica e sociale. Una banca che raccoglie anzitutto il denaro dei cittadini torinesi, e con loro contrae particolari doveri.  

 

Il Movimento, e con noi molti altri, non può giudicare che con particolare severità questo gesto; e si attende che l’amministrazione della Sanpaolo prenda coscienza dei suoi doveri sociali, dei suoi doveri verso le imprese torinesi, e verso la FIAT in particolare.

 

Lecce, il 30 gennaio 2006

                                                                                per il Movimento, il Responsabile

                                                                                           Prof. Arrigo Colombo

 

 Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia