amnistia e carceri: la manifestazione dei volontari a Milano e nelle altre città



COMUNICATO STAMPA
 
AMNISTIA: SIGNIFICATIVE LE PRESENZE ALLA MANIFESTAZIONE SOTTO IL CARCERE DI MILANO
 

«Amnistia, indulto»: stamattina lo hanno gridato le centinaia di persone che hanno manifestato alcune ore a Milano sotto il carcere di San Vittore. Lo stesso grido è venuto in risposta dai bracci dei detenuti. Anche al termine della messa celebrata dal cardinale Saldarini nella rotonda del carcere milanese all'inzio della mattinata, dai reclusi assiepati ai cancelli è venuta la stessa richiesta, scandita ad alta voce: «Amnistia, indulto».

Una richiesta che ha accomunato le altre iniziative promosse per la mattina di Natale dalle associazioni e dai volontari: oltre a Milano, Torino, Lodi, Padova, Avelino, Bari e Palermo. Anche la manifestazione a Roma ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti dell'associazionismo.

Amnistia e indulto come precondizione per una nuova stagione di riforme e per un cambio di rotta radicale delle politiche sul carcere e sulla giustizia.

E questa stessa sollecitazione ha ribadito stamattina davanti a San Vittore Sergio Segio, responsabile dell’Associazione SocietàINformazione e del Gruppo Abele di Milano, tra i promotori dell’iniziativa e dell’appello per l’amnistia: «l’augurio è che il nuovo anno, assieme a un nuovo governo, ci porti una profonda revisione delle politiche sin qui seguite in materia di carcere e giustizia, caratterizzate dal rigore verso i più deboli e poveri. Assieme, l’auspicio è che vi sia una maggiore coerenza delle forze politiche: non si può fare con una mano la legge Cirielli o la legge Fini sulle droghe e, con l’altra l’amnistia. Non si può teorizzare e invocare la tolleranza zero verso la marginalità sociale, i tossicodipendenti e gli immigrati e poi sfilare per l’indulto».

Sotto il carcere milanese erano presenti responsabili della CGIL, tra cui la segretaria regionale Susanna Camusso, Corrado Mandreoli e Giorgio Roversi, di associazioni, tra cui il Gruppo Abele, la Caritas, con il responsabile Luca Massari, Sergio Cusani e Licia Roselli di AGESOL, Antigone, Sesta Opera, l’Associazione Comunità Il Gabbiano, il Gruppo Calamandrana, Roberto Rosso di Socialpress, esponenti politici, tra cui i candidati sindaci Bruno Ferrante e Dario Fo, il segretario provinciale del Ds Franco Mirabelli, rappresentanti dei Comunisti italiani e della Rosa nel pugno. Mentre era in corso la manifestazione, una delegazione è entrata a portare la solidarietà direttamente nei bracci del carcere. Ne hanno fatto parte Giuliano Pisapia, deputato PRC, Antonio Pizzinato, deputato Ds, i consiglieri regionali Carlo Monguzzi dei Verdi e Mario Agostinelli, Dario o e Franca Rame, Susanna Camusso e Giuseppe Vanacore della CGIL, Riccardo Bonacina, dirttore di Vita.

All’uscita, dopo aver visitato alcuni reparti e aver parlato con i detenuti nelle celle strapiene, Dario Fo ha commentato che è paradossale vedere l’immagine del Cristo liberatore nella rotonda del carcere, mentre ai cancelli sono aggrappati tanti poveri cristi che non trovano libertà e cui non vengono riconosciuti dignità e diritti.

 

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