Re: La nostra rete e la nostra libertà



Sai, per quanto riguarda me: dopo la distruzione di tutti i siti e della
comunity bloggersperlapace (internet providers Splinder giugno 2004) ho
aperto ad un certo numero di personaggi noti una posizione presso la Procura
della Repubblica, per i danni, per il furto delle password e altre
piacevolezze, ivi comprese la diffamazione e le minacce contro minori, per
la messa in rete di un video con i miei figli dentro. L'autore del video è
reo confesso.

Caravita non c'entra ma, pur bene informato, prese la posizione poco
giornalistica del gossipparo e si giocò così un pezzo della sua candidatura
alle europee, a cagion del fatto che oggi la gente vota per le persone
serie, e non chi per tema si rende omertoso con le mafie. Quali che siano,
comprese quelle del web.

La libertà della rete è un altra cosa!

Quanto al blog guarda quelli di Kataweb o di Repubblica: i loro commenti non
si aggirano mai al di sotto degli 80 - 100 per ogni singolo scritto
(letteralmente lo scritto è il blog).

L'interesse web suscitato da un personal weblog lo si misura attraverso gli
ingressi, le pagine lette e i commenti dei lettori. I siti invece dalle
pagine lette e dagli ingressi, ma soprattutto dalla loro posizione sui
motori di ricerca.

La verità vera di quel testo è che si tratta di un sondaggio per valutare il
numero di persone, che lo leggono.

Io no, per esempio, e lui ha zero commenti.

Loredana Morandi
www.giustiziaquotidiana.net

----- Original Message ----- 
From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
To: <dirittiglobali at peacelink.it>
Sent: Monday, November 28, 2005 12:38 PM
Subject: Re: La nostra rete e la nostra libertà


> Guarda, non so quanto ci sia vero in quello che dici e in ogni caso non
> ci vedo nulla di male nel condividere le preoccupazioni di uno che
> vorrebbe vedere ancora "internet libera".
> Più che altro firmare tra i commenti di un blog per me lascia il tempo
> che trova, se è una petizione online fatta seriamente che raccoglieva
> firme era un altro discorso, ma è anche vero che lui non cercava
> adesioni, gli bastava solo leggere commenti...
> Quindi io leggo, prendo atto, ma non vado oltre.
> Ciao,
> Davide
>
> On 28 Nov 2005 at 11:28, Loredana Morandi wrote:
>
> > No, non perdere tempo Davide.
> > Si tratta dell'ululato di un nostalgico.
> > E' quello che in gergo telematico si chiama "blog",e lascia il tempo
> > che trova. Se le sue parole avessero un peso o un interesse reale
> > avrebbe ottenuto più di 24 commenti al suo "blog", ma il resto del
> > sito ben dichiara quanti lo leggono e lo commentano. Tutto uno zero
> > commenti ...
> >  La realtà è un altra:
> > Internet ha costituito la grande possibilità di informazione per tutti
> > ma, per le politiche sbagliate e liberticide anche sulle risorse
> > gratuite e il software libero, essa è stata presa in consegna dagli
> > squali del commercial. Microsoft non è più il solo padrone, anche se
> > la più larga fetta di "padroni" è residente negli stati uniti. Ci sono
> > piccoli e medi padroncini anche in Italia, umanamente da iscriversi al
> > campione più prepotente della popolazione. Caravita è uno che non ha
> > la capacità morale di opporsi a tale sistema e, non lo vuole,
> > rendendosi così complice di persone che compiono reati. Fra i suoi
> > link ci sono addirittura siti i cui famosissimi webmaster sono fuggiti
> > dall'Italia per aver partecipato a vere e proprie grandi truffe ai
> > danni degli utenti, come nel caso di una professoressa a stipendio
> > statale scappata in medioriente a vivere con 80 euro al mese. Di
> > professione fa il giornalista e scrive bene, ma l'unica difesa è non
> > votarlo quando si candida, a costo di non votare affatto il suo
> > partito. Peccato, perchè un partito non può essere appannaggio di una
> > persona sola.
> >
> > Lory
> >