Per la chiusura dei CPT. Nessuno può non sapere



 Si invita chi intende sottoscrivere l'appello qui allegato a comunicare
l'adesione in tempi rapidi a m.biagioni at comune.fi.it
A presto!
Moreno Biagioni


Per la chiusura dei CPT
Nessuno può non sapere


"Orgogliosi di vivere in Toscana" per il patrimonio democratico e di
solidarietà della nostra regione. E ora che un coraggioso giornalista ha
dato le prove di quanto i CPT (Centri di permanenza temporanea per
immigrati irregolari) siano luoghi di umiliazione umana, siamo orgogliosi
di essere riusciti a non farli nella nostra regione grazie ad una forte
mobilitazione unitaria.
Intendiamoci, questa realtà di arbitrio e dolore era conosciuta, ma ora
nessuno può sottrarsi ad una  radicale presa di distanza.
La chiusura dei Cpt deve diventare un punto qualificante del programma di
governo dell'Unione.
Le risorse impiegate per i CPT devono essere investite per accogliere
profughi e migranti in fuga da guerre, miseria e calamità. Quella libertà
sottratta  senza  giustificazione legale, quei pugni, quelle offese, quelle
umiliazioni a disprezzo di religioni e stili di vita non ci possono
lasciare indifferenti.
I CPT sono estranei  alla civiltà democratica e allo stato di diritto.
Lo spettro di  Lindy England, la donna  militare icona della tortura, è
entrato nella nostra democrazia. Ci dice quanto un contesto di diritti e
libertà sospese abbia la macabra forza di innescare la violenza del debole
sul più debole.
E' l'ordine del discorso che va rovesciato. Quello delle politiche di
immigrazione obnubilate dall' ansia securitaria che spinge  la maggior
parte dei migranti  nella clandestinità. Quello che li considera
non-persone, vite con meno valore, meno diritti civili e sociali e nessun
diritto politico, braccia usa e getta, nemico da cui difendersi.
Ora dobbiamo contrattaccare! Senza paura della  paura.
I Cpt non hanno nulla a che vedere con le misure antiterroristiche, lì
dentro si consuma solo la cancellazione della comune radice umana. Oggi che
la reazione al terrorismo  alimenta tanta ostilità indistinta dobbiamo
praticare il dialogo, valorizzare l'opportunità della convivenza nello
scambio reciproco, che spezzi ogni estraneità e isolamento,  ed affrontare
le relative inevitabili fatiche. Società chiuse, autoritarie, che puntano
tutto sulla repressione, sono illusorie e meno sicure.
In Toscana occorre una legge sull'immigrazione che sostenga le diverse
azioni di governo - riguardanti la casa, il lavoro, la scuola, la salute,
l'aggregazione - e che si attuino i principi dello Statuto della Regione
per il diritto al voto  ai migranti, come ci indica anche la scelta
compiuta per le primarie.
La Giunta regionale ha assunto impegni molto importanti su queste tematiche
e l'intera Unione di centro-sinistra deve sostenerli affinché divengano
presto atti concreti in grado di svolgere un ruolo attivo nella Conferenza
dei Presidenti delle Regioni. E' con l'inclusione condivisa che non salta
il confronto e la partecipazione dal basso che si scongiura ogni forma di
violenza, che si recide il funesto connubio tra pregiudizio, sospetto e
marginalità e si costruisce un patto di civiltà.