altre maternità e biopolitica



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Marcela Iacub
L'Impero del ventre Per un'altra storia della maternità   pp. 215 ¤ 17.50
isbn 88-87009-73-2
Il libro
Uscito in Francia nel novembre del 2004, anche questo nuovo lavoro di
Marcela Iacub, come i suoi precedenti, ha suscitato un vivace dibattito tra
femministe, ricercatori, giornalisti e intellettuali. L'autrice si occupa
di giurisprudenza del corpo, ossia di tutte quelle leggi che regolano e
inquadrano la nostra relazione con il corpo. Partendo appunto dal diritto,
essa ci mostra come ogni legge riveli alcuni aspetti della nostra società e
della sua evoluzione. O involuzione, come brillantemente suggerito in
questo suo ultimo libro. Per quanto apparentemente provocatorio, le domande
che lo attraversano appaiono non solo più che legittime, ma di estrema
attualità: perché una madre, per essere considerata tale, deve
necessariamente partorire? Perché la madre biologica ha più diritti della
madre adottiva? Perché, come accade in italia, una fecondazione assistita
può essere solo omologa? E il padre in tutto questo? Qual è oggi il suo
ruolo, la sua funzione? Insomma: perché la natura deve prevalere sulla
volontà?
Attraverso uno studio del Codice civile napoleonico del 1804, della
rivoluzione famogliare degli anni settanta e dei recenti dibattiti
sull'adozione e la maternità surrogata, l'autrice suggerisce che la "verità
biologica del ventre" è artificiale e discriminatoria, e che è compito del
legislatore pensare nuove leggi che mettano sullo stesso piano donne
fertili e sterili, ma anche genitori adottivi, coppie omosessuali e sigle.
Leggi che insomma prendano in considerazione un modello di famiglia altro
dalla coppia eterosessuale fertile.

L'autrice
Marcela Iacub risiede in Francia ed è ricercatrice presso il Cnrs. Tra la
sue ultime pubblicazioni: Le crime était presque sexuel (2002), Penser les
droits de la naissance (Puf, 2002), e Qu'avez-vous fait de la libération
sexuelle? (Flammarion, 2002).



  


Antonella Cutro (a cura di)
Biopolitica Storia e attualità di un concetto   pp. 170 ¤ 15,00 isbn
88-87009-70-8
Il libro
Il ricorso al concetto di "biopolitica" oggi sta conoscendo una notevole
fortuna, soprattutto presso autori che si sforzano di pensare le nuove
condizioni dell'agire politico nel contesto delle trasormazioni sociali e
tecnologiche del nostro tempo. Anche se è al nome di Foucault che
solitamente lo si lega, il temine non è propriamente foucaultiano.
L'ambizione del presente volume, infatti, è proprio quella di illustrarne
la storia e le applicazioni nei vari ambiti, dalle sue origini, agli
sviluppi più recenti, attraversando circa un secolo di riflessioni. Con
biopolitica Foucault indica i fenomeni che riguardano il governo dei
viventi e le trasformazioni che fanno della vita la posta in gioco per la
politica. L'entrata della vita nei calcoli del governo obbliga a ripensare
i termini che definiscono la politicità dell'uomo, a elaborare categorie di
analisi alternative rispetto a quelle classiche di sovranità e legge, ad
analizzare i rapporti tra produzione dell'uomo e tecnologie del governo.
Negli ultimi anni il tema della biopolitica si è aperto a numerosi
sviluppi, qui esemplificati attraverso autori come Agamben, Rancière,
Latour, Haraway, Rabinow, Feher-Heller, Hardt-Negri, Esposito, che da
diverse angolazioni continuano a mettere a tema il rapporto che stringe la
vita e il potere.

La curatrice
Antonella Cutro è ricercatrice presso l'Università degli Studi di Salerno.
Attualmente si occupa della filosofia francese contemporanea, in
particolare del rapporto tra pensiero politico e saperi biologici. Ha
recentemente pubblicato Michel Foucault. Tecnica e vita. Biopolitica e
filosofia del bios (Bibliopolis, 2004).