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Il Partito Umanista è per il SI
- Subject: Il Partito Umanista è per il SI
- From: "Davide Bertok" <bert-ts at tiscali.it>
- Date: Mon, 16 May 2005 14:51:50 +0200
- Priority: normal
REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO:
UN VOTO PER LA DEMOCRAZIA
Invitare i cittadini a non andare a votare al prossimo
referendum del 12 e 13 giugno per la parziale abolizione della
legge sulla procreazione assistita è un atto assolutamente
antidemocratico.
È vero che lastensione è del tutto legittima, ma risulta alquanto
contraddittorio che vari esponenti politici, che siedono in
Parlamento proprio grazie al voto popolare, invitino a disertare le
urne pur di non arrivare al quorum minimo.
In effetti è in atto, ormai da vari anni, un attacco diretto verso gli
strumenti di democrazia diretta, anche se sono chiaramente previsti
dalla Costituzione italiana. Non sono solo i referendum ad essere in
pericolo, ma anche altri strumenti democratici come le proposte di
legge di iniziativa popolare. Lo sta a dimostrare, per esempio, la
proposta di legge sulla Responsabilità politica, sottoscritta da ben
70.000 persone, presentata dal Partito Umanista nel marzo del 1999
e che non è mai stata presa in considerazione dal Parlamento.
Il continuo abbassamento, elezione dopo elezione, della percentuale
dei votanti è la dimostrazione più evidente del divario sempre più
largo tra i cittadini e le istituzioni. Di questo crescente distacco non
possiamo non ritenere responsabili coloro che oggi invitano alla non
partecipazione al voto per questo referendum. Cioè tutti quegli
esponenti di diversi schieramenti che per meri calcoli, non politici
perché di politica ce nè veramente poca in giro ma elettoralistici,
rendono il più pubblico possibile il fatto che non andranno a votare,
il che sarebbe già alquanto degradante per un politico, e invitano i
cittadini a fare lo stesso.
La domanda è: questo atteggiamento è o non è un attacco diretto alla
partecipazione popolare, e quindi al cuore della democrazia in questo
paese?
Pur di sconfiggere lavversario politico questi partiti e questi
personaggi sono disposti ad abbassare pericolosamente il livello di
democrazia.
Che la chiesa cattolica non si interessi della democrazia non ci
meraviglia affatto. Il problema nasce quando a disinteressarsene
sono numerosi rappresentanti del popolo.
Gli umanisti, quindi, denunciano questo ennesimo attacco alla
democrazia in questo paese, attacco portato avanti da tutti i
partiti e da tutti gli esponenti politici che stanno invitando alla
non partecipazione al voto per il prossimo referendum.
Il Partito Umanista metterà in moto tutte le iniziative possibili
per organizzare una decisa risposta popolare a questo attacco
alla democrazia. Il nostro auspicio è che i cittadini si
organizzino autonomamente in comitati per la
partecipazione che spingano, al di là della risposta ai quesiti
referendari, ad andare a votare.
Il Partito Umanista si è schierato per il SI.
Ma la migliore vittoria per la democrazia in Italia sarebbe, al di
là di chi vince, che il 12 e 13 giugno la maggioranza degli
italiani andasse a votare.
Roma, 13 maggio 2005
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