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REFERENDUM: ISPIRAZIONE RELIGIOSA E LAICITA' DELLA POLITICA.
- Subject: REFERENDUM: ISPIRAZIONE RELIGIOSA E LAICITA' DELLA POLITICA.
- From: Francesco Lauria <francescollauria at yahoo.it>
- Date: Tue, 10 May 2005 12:50:32 +0200 (CEST)
Con preghiera di pubblicazione,
Saluti. F.L.
REFERENDUM: ISPIRAZIONE RELIGIOSA E LAICITA' DELLA
POLITICA
di Francesco Lauria
In questi mesi non è stato facile per me prendere una
posizione sul referendum sulla fecondazione assistita.
Alla fine, pur ammettendo alcuni limiti della legge
40, sono arrivato a constatare che molte critiche ad
essa sono strumentali ed ideologiche e che si tratta,
pur con alcuni limiti, di una buona legge.
L'unico punto su cui sinceramente mi trovo piuttosto
perplesso riguarda le credo automatiche pene
(pecuniarie) riservate a chi rinuncia in fase avanzata
alla attuazione della fecondazione assistita dopo
averla richiesta ed attivata.
Si tratta di una forzatura, tra l'altro a
mio giudizio poco coerente con lo spirito generale
della legge, e di una misura troppo punitiva anche a
livello psicologico per chi ha maturato un difficile
anche se tardivo ripensamento.
Per quel che riguarda i quesiti invece ritengo che per
un credente sia indiscutibile la contrarietà a tutti e
quattro ed ovviamente che il più grave punto sia
costituito dalla assolutamente inaccettabile
fecondazione eterologa.
Il punto fondamentale di certezza della paternità e
del diritto di un essere umano di conoscere il proprio
padre sono punti fermi che dovrebbero essere validi
per tutti, non solo per i cattolici che ad essi
aggiungono il possibile effetto devastante di una
gravidanza squilibrata in cui padre e madre non sono
genitori allo stesso modo.
Un tema per me più problematico è stata la chiara
indicazione di astensione data dalla CEI e dal suo
presidente Card. Ruini.
Al di là dell'efficacia e della furbizia del metodo
astensionistico tre sono i punti deboli di questo
approccio.
Il primo come ci si è arrivati.
D'imperio senza un franco e democratico dibattito nel
mondo cattolico.
Il secondo perchè ci si è arrivati.
Vincere un referendum con un sotterfugio.
Mischiandosi al magma del non voto.
Mostrando poca lungimiranza e, mi si passi
l'espressione, un po' di vigliaccheria.
Il terzo il sistema militare di adesione al comitato
CEI/Movimenti: Scienza è Vita.
Chi come l'AGESCI ha deciso di non aderire è andato
incontro ad anatemi, minacce, intromissioni interne.
Molti movimenti conservatori e carismatici presentano
l'astesione come la scelta dei vescovi che non si può
e non si deve discutere.
E' poi cominciata tra i parlamentari cattolici dei due
schieramenti (con qualche limitatissima eccezione nel
centrosinistra) la penosa gara a chi era più ligio a
rispettare i dictat clericali di Ruini & C.
In questo la presa di posizione di Rosy Bindi due
giorni fa su Repubblica è stata un fascio di luce.
Il suo 4 no, ma vado a votare - no alle furbizie - è
stato un grande segno di maturità politica, umana,
ecclesiale.
Sì, poichè è indice di una visione della chiesa e del
mondo cattolico più collegiale, più lungimirante, e
nella difesa chiara delle proprie idee e della propria
identità: PIU' APERTA AL DIALOGO.
E' un segno chiaro per il centrosinistra e anche per i
laici.
Nello SDI, nei VERDI o in RIFONDAZIONE COMUNISTA si
nota purtroppo il disprezzo per le posizioni dei
cattolici e di chi, più in generale, difende questa
legge che certo e schierata, ma non è quella legge
liberticida, medioevale che si vuole far credere.
Io penso che, paradossalmente i 4 no secchi di Rosi
Bindi siano la base del dialogo.
Ci si è divisi questa volta, ma si riconosca a tutti
la dignità della posizione.
Si elimini la furbizia dell'astensionismo e si apra
una difficile ricerca di sintesi.
I rischi ci sono.
Ma sono rischi mediati dalla Politica in senso alto.
Che, tra l'altro, non si può nascondere dietro la
libertà di coscienza.
Politica significa anche facoltà, necessità di scelta.
Il tema è delicato.
Ma nascondere la testa sotto la sabbia sarebbe da
irresponsabili.
Francesco Lauria, Parma
http://francescolauria.blog.tiscali.it
Saluti. F.L.
REFERENDUM: ISPIRAZIONE RELIGIOSA E LAICITA' DELLA
POLITICA
di Francesco Lauria
In questi mesi non è stato facile per me prendere una
posizione sul referendum sulla fecondazione assistita.
Alla fine, pur ammettendo alcuni limiti della legge
40, sono arrivato a constatare che molte critiche ad
essa sono strumentali ed ideologiche e che si tratta,
pur con alcuni limiti, di una buona legge.
L'unico punto su cui sinceramente mi trovo piuttosto
perplesso riguarda le credo automatiche pene
(pecuniarie) riservate a chi rinuncia in fase avanzata
alla attuazione della fecondazione assistita dopo
averla richiesta ed attivata.
Si tratta di una forzatura, tra l'altro a
mio giudizio poco coerente con lo spirito generale
della legge, e di una misura troppo punitiva anche a
livello psicologico per chi ha maturato un difficile
anche se tardivo ripensamento.
Per quel che riguarda i quesiti invece ritengo che per
un credente sia indiscutibile la contrarietà a tutti e
quattro ed ovviamente che il più grave punto sia
costituito dalla assolutamente inaccettabile
fecondazione eterologa.
Il punto fondamentale di certezza della paternità e
del diritto di un essere umano di conoscere il proprio
padre sono punti fermi che dovrebbero essere validi
per tutti, non solo per i cattolici che ad essi
aggiungono il possibile effetto devastante di una
gravidanza squilibrata in cui padre e madre non sono
genitori allo stesso modo.
Un tema per me più problematico è stata la chiara
indicazione di astensione data dalla CEI e dal suo
presidente Card. Ruini.
Al di là dell'efficacia e della furbizia del metodo
astensionistico tre sono i punti deboli di questo
approccio.
Il primo come ci si è arrivati.
D'imperio senza un franco e democratico dibattito nel
mondo cattolico.
Il secondo perchè ci si è arrivati.
Vincere un referendum con un sotterfugio.
Mischiandosi al magma del non voto.
Mostrando poca lungimiranza e, mi si passi
l'espressione, un po' di vigliaccheria.
Il terzo il sistema militare di adesione al comitato
CEI/Movimenti: Scienza è Vita.
Chi come l'AGESCI ha deciso di non aderire è andato
incontro ad anatemi, minacce, intromissioni interne.
Molti movimenti conservatori e carismatici presentano
l'astesione come la scelta dei vescovi che non si può
e non si deve discutere.
E' poi cominciata tra i parlamentari cattolici dei due
schieramenti (con qualche limitatissima eccezione nel
centrosinistra) la penosa gara a chi era più ligio a
rispettare i dictat clericali di Ruini & C.
In questo la presa di posizione di Rosy Bindi due
giorni fa su Repubblica è stata un fascio di luce.
Il suo 4 no, ma vado a votare - no alle furbizie - è
stato un grande segno di maturità politica, umana,
ecclesiale.
Sì, poichè è indice di una visione della chiesa e del
mondo cattolico più collegiale, più lungimirante, e
nella difesa chiara delle proprie idee e della propria
identità: PIU' APERTA AL DIALOGO.
E' un segno chiaro per il centrosinistra e anche per i
laici.
Nello SDI, nei VERDI o in RIFONDAZIONE COMUNISTA si
nota purtroppo il disprezzo per le posizioni dei
cattolici e di chi, più in generale, difende questa
legge che certo e schierata, ma non è quella legge
liberticida, medioevale che si vuole far credere.
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Che, tra l'altro, non si può nascondere dietro la
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