La RIVOLUZIONE permanente di una RESURREZIONE.



Nel giorno di Pasqua, 

vorrei spiegare meglio perchè io creda che essere
RIVOLUZIONARI, sia non solo naturale, ma necessario.

Specialmente fra "GIOVANI".

La rivoluzione, riprendo Albert Camus, è "ricerca di
equilibrio, azione creatrice, unica possibilità data
all'uomo per fare emergere un senso in un mondo
dominato dal non senso.".

Certo Camus, venne attaccato violentemente
dall'intellighenzia della sinistra "un po'
alternativa" francese di cui faceva parte.

Sartre definì "L'uomo in rivolta" di Camus un
tradimento.

Io invece credo che faticosamente, autocriticamente,
con lungimiranza Camus avesse colto nel segno.

Quando in maniera a mio giudizio in maniera un po'
pretestuosa si attribuisce non al potere
del commercio d'armi, ma alla cattiveria dell'uomo il
problema dei genocidi a mio giudizio compie una grave
e (forse) ingenua forzatura.

Recentemente un anziano e noto pacifista americano ha
raccontato di un suo viaggio in Sierra Leone (una
delle principali "patrie" dei bambini soldato...).

Egli si reca allo stadio.
Ricordo che in Sierra Leone l'ordine pubblico è minato
dalla recente guerra civile, dal grande quantitavo di
armi presente in maniera diffusa.

Ecco il pacifista, per distrarsi ed osservare, giunge
quindi allo stadio, ad una partita di calcio.

Nella capitale del paese.

Reca in mano una bottiglia d'acqua di plastica, mezza
piena.

La guardia all'entrata lo ferma.

Non può entrare dentro con la bottiglia d'acqua.

Il pacifista si affretta a spiegare che la bottiglia è
di plastica, quasi vuota, che non può far male a
nessuno.

La guardia ascolta.

E risponde.

"Guardi signore lei può tranquillamente avere con sè
anche una bittiglia di vetro...

Ma deve COMPRARLA lì, dentro lo stadio, in quel
chiosco.

Non può portare nulla da fuori...

Non è una barzelletta.

Chi ha dimestichezza con alcune zone dell'Africa sà
che, e non è una leggenda metropolitana, in alcune
zone, neanche particolarmente siccitose, la COCA COLA
costa la metà dell'ACQUA.

Ecco, non scherziamo col fuoco (nè con l'acqua).

Vedere tutti i partiti nazionalisti bosniaci gestire
insieme allegramente il business della guerra, del
dopoguerra e del dopodopoguerra, sulla pelle della
povera gente di tutte le etnie mi brucia dentro.

Ecco, io sono per il superamento del CAPITALISMO.
Per un'ECONOMIA SOCIALE di COMUNIONE.

Non CREDO nel POTERE, non CREDO nel DENARO e non CREDO
nemmeno nel POTERE DEL DENARO.

Questo è il concetto di rivoluzione permanente (e
qualcosina di Trotskji mi dispiace io non riesco
proprio a non prenderlo...).

Il pensiero cristiano rivoluzionario ci dà qualcosa di
ulteriore.

E' la permanente permanenza della RIVOLUZIONE.

Attraverso la sofferenza, attraverso la morte.

E' quella CERTEZZA DELLA SPERANZA, che non ci rende
nulla di irraggiungibile.

Nemmeno la rivoluzione.

Sapendo bene, però, che la vera UTOPIA RIVOLUZIONARIA
è il saper tendere verso il BENE, facendo attenzione
al PERCORSO.

E' ben sapendo di NON poterlo mai ottenere
completamente.

La vera UTOPIA della RIVOLUZIONE è, come dice EDUARDO
GALEANO, il passo di ogni giorno.

Concreto e folle nella sua UTOPIA.

Ogni tanto si torna persino INDIETRO.

In un KAIROS che non teme gli inevitabili insuccessi.

Perchè ha una LUCE più profonda DENTRO.

Che vale per ciascuno di noi che VOGLIA, che SCELGA di
coglierla, di vederla, di amarla, di comunicarla.

Almeno io la penso così.

Buona Pasqua.
Ricordando il sacrificio di Monsignor Romero.
Assassinato sull'altare il 20 marzo 1980

Francesco Lauria
http://francescolauria.blog.tiscali.it


		
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