Da dove arriva la vicenda dei fondi pensione ?




compagni, prima di decidere cosa fare riflettiamo un attimo
Da dove arriva la vicenda dei fondi pensione ?

L'argomento che è stato usato
per giustificare la necessità di dover modificare il sistema pensionistico
è questo :
E' aumentata l'aspettativa media di vita in Italia :
" Mentre nel 1960 gli uomini avevano un'aspettativa di vita di 64  anni e
le donne di 67, un bambino che nasce oggi in Italia ha una speranza di vita
di 76 anni, se maschio, e di 82 se femmina".
Il rapporto numerico tra gente che è al lavoro e gente che è in pensione è
peggiorato e quindi i contributi previdenziali pagati dai lavoratori non
sono più in grado di dare soldi a chi è in pensione.

Osservazioni : 
… innanzitutto quando si parla di "media" non si dice che è uguale per
tutti : se su 10 persone, 5 mangia-no un pollo intero e le altre cinque non
ne mangiano neanche un po', la "media" dice che quelle 10 persone mangiano
mezzo pollo a testa.
L'aspettativa di vita tra nord e sud, tra lavoratori massacrati e ricchi
non è identica.
… il miglioramento delle tecnologie lavorative e della difesa della salute
dovrebbe ridurre la pesantezza a cui è condannata la vita degli operai : ma
da anni finisce solo nelle tasche dei padroni.  Per loro l'aumento della
lunghezza della vita non è un valore che dovrebbe migliorare la qualità
della vita. L'economia capitalista lo sottopone ai suoi valori economici :
se si vive di più bisogna lavorare sempre di più e dare sempre più soldi.
… la diminuzione del numero dei lavoratori rispetto al numero dei
pensionati è dovuta pesantemente an-che alla disoccupazione, al lavoro
nero, all'immenso precariato Š.
… da 50 anni la gestione previ-den-ziale Inps è sem-pre stata in attivo di
decine di migliaia di miliardi di lire. L'Inps ha però operato un vero e
proprio saccheggio dei contributi versati dai lavoratori dipen-denti. I
loro soldi sono stati il-leci-tamente usati per pagare sgravi contri-butivi
ai pa-droni, prepensionamenti, cassa integra-zione, mobilità, pensioni dei
lavoratori autonomi, interventi a fa-vore dei coltivatori diretti,
l'integrazione al minimo, le pensioni sociali ecc ecc. : tutte cose che
dovevano essere a carico della fiscalità generale e non succhiate dal fondo
dell'Inps. Se la legge 88 del 1989, che finalmente separava assistenza e
previdenza, fosse stata applicata, l'Inps avrebbe oggi un patrimonio attivo
di alcune migliaia di miliardi di euro. Nessuno dei presidenti dell'Inps,
tutti di derivazione Cgil, Cisl, Uil, ha mai protestato e denunciato che
Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi e D'Alema  non hanno mai rispettato
questa legge

Una domanda
Se fossero applicate tutte queste osservazioni e ci trovassimo di fronte
comunque a qual-che difficoltà sul fondo Inps, perché nessuno ci ha mai
proposto di aumentare i nostri contributi previdenziali ma di lasciare
comunque all'Inps l'incarico di emettere le pensioni pubbliche ?  

SULL'ONDA DI QUESTO FALSO DEFICIT DELL'INPS È STATA LANCIATA LA CANEA
CONTRO LE PENSIONI PUBBLICHE. PER INNESCARE I FONDI PER LA PREVI-DENZA
INTE-GRATIVA DI CUI I PESCECANI DELLA FINANZA SPASIMANO DI SPARTIRSI LA
GIGAN-TESCA TORTA.
Il cammino per trascinarci ai Fondi Pensione

Primo passo :  distruzione delle pensioni pubbliche

"E' necessario abbassare ancora di più  le prestazioni della previdenza
obbligatoria, riducendole in media al 40% delle retribuzioni. Soltanto così
si può creare uno spazio non effimero allo sviluppo della previdenza
complementare"
Alfonso Desiata, presidente dell'Ania
(Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici)
( nel 2005 il presidente Ania è Raffaele Morese,
ex segretario nazionale Fim e Cisl )

- hanno eliminato la rivalutazione annua delle pensioni legata all'
andamento dei salari
- hanno prolungato l'andata in pensione arrivando ormai ai 40 anni
obbligatori (senza nessun rispetto per i lavori massacranti)
- hanno innescato il passaggio dal sistema retributivo a quello
contributivo per chi aveva meno di 18 anni di contributi nel '95. Le
pensioni non daranno quindi più il 2% per ogni anno di lavoro. Soprattutto
i nuovi assunti dovranno fare i conti con una pensione ridotta metà.

Dopo questa distruzione lanciano i Fondi Pensione integrativi

Il punto più critico dei fondi pensione sta proprio nella rottura del
concetto di solidarietà che è caratteristica essenziale dell'attività
sindacale. Con il risparmio indi-viduale per la pensione si rompe il patto
tra gli individui che appartengono a una società. È il " si salvi chi può",
un modello che non potrà che generare altre disuguaglianze e nuove povertà,
visto che le pensioni pubbliche saranno ridotte ad assegni minimi . (Pierre
Carniti )

Fingono di chiamarli integrativi (come se fosse una scelta volontaria per
integrare la propria pensione pubblica) ma per convincerci ad aderirvi ci
dicono che, dopo l'avvenuto massacro delle pensioni pubbliche (con il loro
consenso), sono indispensabili. Puntano tutto sul nostro Tfr (le
liqui-dazioni) : per costringerci a mollarlo hanno fatto questo secondo
passo..

Secondo passo :  distruzione del Tfr

… nel 1985 era stata stabilita una franchigia di 500.000 lire annue non
tassabili sulla liquidazione. Questa franchigia doveva essere rivalutata
anno per anno sulla base dell' inflazione. E' rimasta congelata per 15 anni
e quando è stata ritoccata (nel 2000) sarebbe dovuta essere oltre 1 milione
e invece diventò 600.000.  Dal 2001 anche la franchigia annua di 600.000
lire è stata abolita.
… dal 2003 hanno applicato la nuova tassazione sul Tfr escludendo
illegalmente sia la no-tax-area sia la clausola di salvaguardia. Al di là
delle lunghe menate parlamentari nessuno ha reagito a questo sopruso.
… invece le quote di Tfr che i lavoratori investono nei fondi pensione sono
deducibili e detassate. E ormai è consuetudine chiedere, nei contratti, un
aumento salariale esclusivamente per i clienti di fondi integrativi . Chi
non aderisce a questi fondi perde questa quota di aumento salariale.

Dopo questa ulteriore distruzione viene lanciato il versamento del Tfr sui
Fondi
I fondi pensione possono svolgere un importante ruolo nel promuovere una
nuova fase del
capitalismo italiano
Tronchetti Provera,
presidente della Pirelli
I sindacati confederali, quando c'era il governo di centro sinistra, hanno
tentato di imporre il passaggio obbligatorio del Tfr ai fondi. Oggi invece
si vantano di rivendicare la libertà dei lavoratori di scegliere cosa
vogliono fare del loro Tfr. Si spacciano per democratici dopo aver
acconsentito il massacro delle pensioni pub-bliche e la distruzione
progressiva del Tfr.
Che banche e società finanziarie si facciano in quattro per convincere i
lavoratori a "giocare in borsa " la loro vecchiaia fa parte delle regole
del mercato capitalista.
Che lo facciano anche Cgil-Cisl-Uil e altri sindacati fa schifo.