"Sto ancora cercando quella che loro chiamano democrazia"



I medici: il numero di morti a Falluja è in aumento
IRIN (traduzione: Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa)


Fonte: Networks di informazioni regionali integrate (IRIN)





Falluja 4 gennaio -"E' veramente angosciante raccogliere morti da case
distrutte, specialmente bambini. E' la più deprimente situazione in cui mi
sono trovato da quando è iniziata la guerra", ha dichiarato a IRIN il dottor
RAfa'ah al-Iyssaue, direttore del più gradne ospedale della città di
Falluja, città situata a circa 60 km a ovest di Baghdad. Secondo Al-Iyssaue,
la squadra d'emergenza dell'ospedale ha recuperato più di 700 corpi
provenienti dalle macerie di quelli che una volta erano case e negozi, di
questi almeno 550 erano di donne e bambini. Sempre secondo il medico,
soltanto una minoranza di cadaveri appartiene ad uomini, e perlopiù si
tratta di persone anziane. I dottori dell'ospedale dichiarano che la maggior
parte dei corpi era mutilata, senza gambe o braccia. Sono anche stati
ritrovati i corpi di due bambini all'interno di una casa, probabilmente
morti per fame, secondo il parere di uno specialista.
Al-Iyssaue aggiunge che queste cifre riguardano soltanto 9 distretti della
città, e che i rimanenti 18 distretti non sono ancora stati raggiunti: si
attende l'arrivo della luna rossa irakena , che renderà più facile entrare
in queste zone. Il dottore spiega anche che molti morti sono stati già
seppelliti dai civili dei distretti di Garma ed Amirya con l'approvazione
dei comandi americani, circa tre settimane fa, e quei corpi non sono stati
contati. Membri della Mezza Luna rossa irakena hanno dichiarato ad IRIN che
hanno bisogno ancora di tempo prima di dare una accurata stima dei morti,
aggiungendo che, allo stato attuale, gran parte della città è completamente
inabitabile. Contrariamente a quanto sostenuto dai dottori di Falluja ,i
responsabili del Ministero della Salute hanno dichiarato ad IRIN che,
seppure siano ancora all'inizio delle loro indagini, secondo le loro stime
il numero di donne e bambini uccisi sarebbe molto basso.
Dal canto loro gli abitanti di Falluja che sono riusciti a tornare alle loro
case hanno trovato la gran parte delle loro abitazioni distrutte dai furiosi
combattimenti che a partire da metà novembre, hanno avuto luogo fa tra le
truppe guidate dagli americani e i gruppi di ribelli che si dice fossero
comandati da Al Zarquawi, un terrorista Giordano ricercato dal governo
irakeno. "Sono qui da almeno 6 ore e non sono ancora riuscita ad entrare
nella città. perfino dopo che i combattimenti erano finiti, non c'è rispetto
per i civili" ci ha detto Samirah al-Jumaili, una madre di sette figli. La
situazione di Falluja è tutt'altro che chiara. Secondo il colonnello Clark
Mathew, portavoce dei marines, continuano ad esserci degli attacchi durante
le ore notturne in diverse aree della città. le forze americane hanno
imposto un coprifuoco dalle 18.00 alle 6.00 del mattino. Mathew spiega che
la maggior parte degli attacchi avviene in aree dove le truppe americane
hanno posto le loro basi allo scopo di rendere sicura la città, ma aggiunge
che per la fine del mese corrente la situazione dovrebbe essere sotto
controllo, e che la ricostruzione di Falluja potrà presto iniziare.
Scettico su questo punto è Muhammad Kubayssy, un abitante di Falluja. " Le
truppe americane dicono che presto Falluja sarà ricostruita. Io credo che
questa città non potrà offrire delle minime condizioni di vita almeno per un
anno ancora. Sto ancora cercando quella che loro chiamano democrazia".
Kubayssy la cui casa e i due negozi sono stati distrutti aggiunge" Sono
venuti per portarci la libertà, ma ora tutti gli irakeni sono prigionieri
nelle loro stesse case". "E' impossibile vivere a Falluja. non c'è acqua,
non c'è elettricità né fognature funzionanti. Persino gli ospedali non
possono permettere un minimo di sicurezza per tutte le famiglie della città.
Non abbiamo abbastanza medicine e nell'aria si sente ill cattivo odore dei
cadaveri che sono in putrefazione." dichiara Al-Iyssaue I cittadini di
Falluja hanno chiesto al governo irakeno di permettere ai giornalisti e ai
reporter della Tv di entrare in città in modo da mostrare la realtà. Ma il
governo irakeno permette soltanto ai giornalisti muniti di una speciale
tessera di riconoscimento di entrare nella città, con la motivazione che si
tratta di misure prese per la sicurezza dei giornalisti stessi. Molti
giornalisti sono stati mandati via da Falluja a causa della mancata
autorizzazione da parte delle truppe americane che circondano la città.
"Abbiamo bisogno di qualcuno che mostri la realtà di Falluja. Perfino quei
pochi giornalisti che si trovano qui sono costantemente seguiti dai marines.
Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti. Il mondo dovrebbe vedere la vera
fotografia di Falluja" conclude lo sceicco Abbas al-Zubeyni .

trad. a cura del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa

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:: L'indirizzo originale di quest'articolo è :
   www.ecn.org/ponte/guerra/fal.php

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