"La fabbrica è un mondo a parte e ci vuole una lingua diversa per poterlo raccontare"






"La fabbrica è un mondo a parte e ci vuole una lingua diversa per poterlo
raccontare"


Anche stavolta è andata bene!
E' il commento più diffuso sulle labbra degli ex colleghi di ILVA.
Anno nuovo, stessi incidenti, stessi personaggi!!
Anno nuovo!! ILVA VECCHIA!!!
Siamo solo ai primi giorni dell'anno è già si registrano due gravi
incidenti in ILVA, rispettivamente acciaieria 1 e acciaieria 2.
Da tener conto che nessuno ha parlato di quello in altoforno 4,
evidentemente vecchio, il 31 dicembre!! Eppure con ferito ricoverato in
ospedale....
Non sono passate neanche due settimane da quando TUTTI, ma proprio TUTTI,
dal Sindaco al Presidente della Provincia, e rispettive opposizioni, con il
beneplacido del Presidente della Regione, On.Raffaele Fitto, hanno ritirato
prima la loro presenza in Parte Civile, adesso il Comune ha ritirato tutti
i provvedimenti di consistenza ambientale.
Ancora una volta tutti contenti, naturalmente anche la "triplice".
Bhe quei 60 milioni di euro, hanno messo tutti d'accordo.
Ogni tanto qualche giornale pubblica i dati statistici che vanno sotto il
nome ufficiale di "incidenti sul lavoro". L'attenzione è posta sulle
giornate lavorative perse dalle aziende, sui miliardi di spesa sborsati per
inabilità temporanea al lavoro, sui miliardi delle rendite vitalizie che i
poveri padroni sono costretti qualche volta a pagare. Gli "incidenti sul
lavoro" a Taranto nn divengono un tema sociale. La sicurezza sul lavoro
viene sbandierata ai quattro venti dai vari Segretari delle RSU. Ma gli
operai costretti a produrre profitti sempre più velocemente continuano a
morire e a farsi male.

Ogni anno in Italia

- 1 milione di incidenti sul lavoro (2740 al giorno, circa 2 al minuto)

- 1200 i morti ogni anno

- 30.000 invalidi permanenti

Nel solo settore industriale nel 1998 gli incidenti erano 866.052 nel 1999
sono aumentati a 872.092.

Degli 872.092, 412.419 riguardano operai tra 18 e 34 anni e 19.255 operai
con meno di 18 anni.

Quale tribunale  aprirà mai un processo al più grande e sistematico
sterminio che la storia ricordi?

Se poi tutte le responsabilità, specie a Taranto, vengono barattate con una
squadra di calcio?

O peggio ancora chi  accumula condanne su condanne senza mai pagarle....

Proprio il presidente dell'Inail, Gianni Billia, aveva espresso tempo fa la
speranza che gli incidenti, a cominciare da quelli mortali, potessero
ridursi del 10% nel giro di tre anni, ma le cose sono andate diversamente.
Dal 1a gennaio al 31 maggio i morti sono stati 495, più di tre al giorno,
con un aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 1999: una strage,
verrebbe da dire. Più ampiamente, il numero degli infortuni è salito a
400.000 (il 2% in più), con tutto quel che ciò comporta in tema di
invalidità, piccole e grandi.

Ma evidentemente non è mai stato in ILVA, dove solo in parte gli infortuni
sono denunciati.....

Ma l'INAIL dov'è?

Gli addetti alla sicurezza facente parte della "triplice" chi sono?

La gravità della situazione - e della complessiva tendenza - è ormai tale
che per la prima volta nella sua storia la giunta centrale
dell'associazione nazionale magistrati, con un documento del 28 giugno, ha
pubblicamente espresso in proposito la più viva preoccupazione, anche
perché "non sembra che il fenomeno susciti allarme e nessuno finora si è
preoccupato di indicare misure idonee a fronteggiarlo"

Infatti, per quanto ciò possa sembrare incredibile, un ceto politico e
tutte le tifoserie che riescono  a polemizzare per una settimana sulla
squadra di calcio.... non trova una mezza giornata per interrogarsi e
confrontarsi, magari nelle piazze, al bar, sulle ragioni di un così grave
fenomeno.

Pesa poi la crescente utilizzazione di giovani a contratto di formazione
lavoro nei più diversi settori produttivi, a cominciare da quelli più
pesanti e pericolosi. Mentre il Commissario europeo alla giustizia, il
portoghese Antonio Vitorino, invoca una politica europea  "aperta e
trasparente" in considerazione dei bisogni di un'economia in espansione cui
braccia e cervelli  non bastano più.
Mancata Formazione, cambi di mansione,cambi di reparto,stress psicologico,
mobbing.

Questi fattori di rischio si sono affiancati a tradizionali, permanenti
carenze culturali - gli incidenti come frutto della "fatalità" - e ad
accresciute fragilità dei controlli.

Intanto, nell'attesa della realizzazione di efficaci controlli preventivi,
la magistratura può fare per proprio conto qualcosa di importante. Un tempo
i convegni sulla salute in fabbrica si succedevano numerosi, ed erano
frequentatissimi dai pretori che poi organizzavano il proprio ufficio in
modo da poter intervenire tempestivamente ogni volta che si configurasse un
qualche reato.
Oggi alle assemble in ILVA nemmeno gli stessi operai ci vanno più,se non
per fischiare i vari Segretari di Sigla.