[cultura] Ricorre oggi la strage di Brescia del 28 maggio 1974. Mattarella ricorda la matrice di destra della strage. Ma, oltre ai neofascisti e alla copertura dei servizi segreti di allora, emerge dalle rinnovate indagini anche il ruolo del comando Nato di Verona



Oggi ricorre la memoria della strage di piazza della Loggia del 1974.

Una strage su cui la magistratura sta facendo finalmente chiarezza, a distanza di tantissimo tempo.

In quella strage vi furono tre livelli.

Primo livello della strage di Brescia: i neofascisti, la bomba.

Secondo livello: i servizi segreti di allora.

Terzo livello: il comando Nato di Verona che operò fino al 2004.

Il Comando delle forze terrestri alleate per il Sud Europa (FTASE), in inglese Headquarters of the Allied Land Forces Southern Europe (HQ - LANDSOUTH), è stato un comando militare della NATO a direzione italiana, con sede a Verona nel Palazzo Carli. Attivo con vari nomi dal 1951 al 2004, il compito che gli era stato affidato istituzionalmente era quello di predisporre la difesa del nord Italia contro un'ipotetica invasione ad est da parte del Patto di Varsavia, assumendo il comando strategico delle truppe italiane e alleate ivi schierate.

All'Eirene Festival, nell'ambito del dibattito sul libro di Angelo Baracca "La Nato e i misteri d'Italia" (Left, 2023), abbiamo affrontato la spinosa questione del "terzo livello" della strategia stragista in Italia, ossia delle coperture internazionali.

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Per saperne di più sul libro di Angelo Baracca


“La Nato e i misteri d’Italia”,  l’ultimo libro di Angelo Baracca

Angelo Baracca firma il libro di Left “La Nato e i misteri d’Italia”, uscito nel gennaio del 2023.

In effetti si tratta di un saggio di Baracca opportunamente complementato di una serie di articoli usciti su Left e che affrontano le diverse sfaccettature del problema NATO.

Come ricorda l’autore esiste un punto di svolta in cui la NATO di fatto cessa di essere l’alleanza difensiva per cui era, in teoria, nata e diventa uno strumento dell’aggressività USA. Baracca passa velocemente ma essenzialmente da un excursus storico sulla nascita della NATO al pericolo comunista per finire analizzando la cessione di sovranità che la NATO comporta per il nostro paese, sottolineando la scia di misteri che stanno intorno alla sigla.

Il libro affronta anche le numerose tematiche che si collegano con il ruolo della NATO come la questione dell’uranio impoverito che tratta Gregorio Piccin nell’introduzione, quello del nucleare civile e militare nella recente guerra in Ucraina, l’abbandono  delle tradizionali posizioni neutrali dei paesi scandinavi, le lobby delle armi, le insopportabili servitù militari sarde e non solo,  il tema della difesa che non ci difende.

Un libro utile per approfondire temi che non stanno (o stanno molto marginalmente) nell’agenda giornalistica mainstream ma che Left affronta con chiarezza e documentazione.