Il governo Zelensky a Kiev sfratta i monaci della Chiesa ortodossa russa e dice: "Un altro passo verso il rafforzamento della nostra indipendenza spirituale". I monaci resistono allo sfratto e rispondono: "Atto di repressione come sotto il regime sovietico"



Adesso ecco il diktat scaturito dal gruppo di lavoro interministeriale sulle organizzazioni religiose: via definitivamente dal monastero e stop all’accordo con cui lo Stato assegna l’area alla Chiesa accusata di “contiguità” con l’invasorePer il presidente Zelensky, la decisione è «un altro passo verso il rafforzamento della nostra indipendenza spirituale». E annuncia: «Non daremo ad alcun Stato terrorista l’opportunità di manipolare la vita spirituale del nostro popolo, di distruggere i santuari ucraini - le nostre Lavra - o di deturpare i valori in essi custoditi». Dura la risposta della Chiesa ortodossa: «Non abbiamo alcuna informazione sul fondamento giuridico di tali azioni. Pertanto l’unico motivo dello sfratto dei monaci è il capriccio dei funzionari del ministero della Cultura, proprio come era avvenuto durante il regime sovietico negli Anni ‘60».

https://www.google.com/amp/s/www.avvenire.it/amp/mondo/pagine/ucraina-monaci-patriarcato-di-mosca-cacciati