Nuova inchiesta sulla strage neofascista del 1974 a Brescia conduce ai servizi segreti di allora. Gli incontri si svolgevano anche al Comando Ftase della Nato a Verona. Il ruolo dell'Ufficio Guerra Piscologica presso il comando Nato di Verona



Nelle informative finite nella nuova inchiesta si parla esplicitamente di «distorsioni investigative», e si osserva che nel ‘74 «inspiegabilmente si evita, o meglio, a nessuno viene in mente di procedere a perquisizione nei confronti di un personaggio ben noto come Zorzi»

I servizi segreti

Un ruolo chiave lo riveste un super-testimone il cui nome, per ovvie ragioni, va tenuto segreto. Racconta agli investigatori che nei primi anni Settanta frequentava Silvio Ferrari e gli ambienti dell’estrema destra e spiega che l’idea delle stragi (e non solo quella bresciana) sarebbe maturata nel corso di riunioni ai quali partecipavano esponenti delle forze dell’ordine, dei servizi segreti e giovani ordinovisti. Per capire dove si svolgessero gli incontri, i carabinieri portano la fonte in giro per Verona e riescono così a individuare tre luoghila caserma dei carabinieri di Parona, la sede del Comando Ftase della Nato e un condominio in via Montanari, di proprietà dell’Inps. Quest’ultima è forse l’indicazione più importante perché rende tutto credibile, per quanto surreale: all’ultimo piano di quel palazzo per molti anni il Sid installò la sede (segreta) del Centro di controspionaggio. Il testimone sostiene di averci accompagnato proprio Ferrari. E le sue descrizioni degli ambienti sono tanto precise da convincere gli inquirenti. «Pur non potendosi allo stato riscontrare nello specifico l’affermazione del teste, e forse non lo si potrà mai, cioè l’ingresso di Silvio Ferrari in una base Nato, plurime sono le affermazioni che sostengono la assoluta plausibilità del racconto».


Fonte:
https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/cronaca/22_gennaio_28/piazza-loggia-palazzi-verona-incontri-neofascisti-servizi-fe8d99b0-8006-11ec-9735-37cc7341d34b.shtml 


I tre luoghi veronesi nei quali ci sarebbe stato, secondo l’ultima inchiesta bresciana su piazza della Loggia (28 maggio 1974), una commistione tra pezzi dello Stato, Forze armate, Nato, ed elementi dell’eversione nera, sono, come riportato ieri, una caserma dei carabinieri di Parona, il palazzo dell’Inps di via Montanari dove all’ultimo piano sarebbe stata installata una centrale dei servizi segreti e Palazzo Carli, all’epoca sede del comando Ftase, dove elementi neofascisti avrebbero avuto facile accesso e contatti con alti ufficiali. Il cosiddetto terzo livello al quale avrebbero avuto accesso elementi dell’eversione nera e personaggi coinvolti nell’attentato di piazza della Loggia a Brescia nel 1974.

Fonte: L'Arena

https://www.larena.it/territori/citta/strage-di-brescia-l-ultima-inchiesta-toffaloni-e-ludwig-camerati-di-liceo-fracastoro-1.9156526


Strage piazza della Loggia: nella nuova inchiesta il ruolo della Nato - la Repubblica

La nuova inchiesta sulla strage neofascista di Brescia porta lì dove nessuno poteva immaginare. Il comando Nato di Verona

di Carlo Bonini (coordinamento editoriale) e Massimo Pisa. Con un articolo di Benedetta Tobagi.

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/01/27/news/terzo_livello_la_strage_piazza_della_loggia_nella_nuova_inchiesta_il_ruolo_della_nato-335322093/


La strage di Piazza della Loggia a Brescia porta al Comando Nato di Verona 

https://www.osservatoriorepressione.info/la-strage-piazza-della-loggia-brescia-porta-al-comando-nato-verona/


Strage di Piazza della Loggia, la verità si avvicina

Qualora il gup deciderà di rinviare a giudizio i due fascisti, il nuovo eventuale processo non si limiterà soltanto ad accertare le loro responsabilità ma tenterà di fare luce anche su “eventuali deviazioni” di apparati dello Stato. A dirlo chiaro e tondo è stato il pm di Brescia, Silvio Bonfigli, che ha spiegato come si tratta di “un procedimento difficilissimo” ma che potrebbe regalare novità.

“Qui parlo da vecchio consulente della Commissione parlamentare terrorismo e stragi” insiste il magistrato “e mi riferisco al contesto storico che sta alla base delle riunioni nella caserma dei carabinieri di Parona e del commando Nato Ftase. È una lettura interessante di quei fatti attraverso eventuali deviazione che dovessero essere confermate da una sentenza”.

https://www.lanotiziagiornale.it/strage-di-piazza-della-loggia-la-verita-si-avvicina/


Il Comando Nato FTASE

Il Comando delle forze terrestri alleate per il Sud Europa (FTASE), in inglese Headquarters of the Allied Land Forces Southern Europe (HQ - LANDSOUTH), è stato un comando militare della NATO a direzione italiana, con sede a Verona nel Palazzo Carli. Attivo con vari nomi dal 1951 al 2004, il compito che gli era stato affidato istituzionalmente era quello di predisporre la difesa del nord Italia contro un'ipotetica invasione ad est da parte del Patto di Varsavia, assumendo il comando strategico delle truppe italiane e alleate ivi schierate.

Dal Comando Nato FTASE dipende il Reparto Monte Grappa specializzato nelle PSYOPS, le operazioni psicologiche militari.

Il Reparto di supporto psicologico "Monte Grappa", il cui motto era "sufficit animus" (basta il coraggio) è stata l'unica unità dell'Esercito Italiano specializzata nella guerra e nelle operazioni psicologiche militari durante la Guerra Fredda.

Ha avuto varie denominazioni, fra cui Re.Gu.Psi. (Reparto Guerra Psicologica).

Fonte: Wikipedia 

Il comandante dell'epoca di tale reparto è stato indagato.

--- Per saperne di più si veda l'articolo "Strage di Brescia, l'ultima inchiesta. L'attentato del 1974 porta a Verona" (L'Arena 29.1.2022)

Qui, dicono le carte dell’inchiesta giudiziaria, con la copertura di generali italiani e statunitensi si sarebbero svolte le riunioni preparatorie di un progetto stragista che avrebbe dovuto rinsaldare il patto atlantico di fronte all’eventuale ondata dei comunisti. Un copione che si ritrova anche in altre carte processuali, anche se dalle inchieste veronesi degli anni Settanta e Ottanta sull’eversione nera e i rapporti con pezzi deviati dello Stato non sono mai emersi i primi due luoghi, cioè la caserma di Parona e il palazzo dell’Inps come punti delicati della strategia della tensione.

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...tra i congiurati vi erano il generale Francesco Nardella, che dal 1962 al 1971 aveva diretto l'Ufficio guerra psicologica presso il comando alleato Ftase della Nato, e il suo successore in quello stesso incarico, il tenente colonnello Angelo Dominioni.

(...)

...il 3 maggio 1974, (25 giorni prima della strage di Brescia) in un confronto fra i due, il colonnello Spiazzi parlò di «una organizzazione di sicurezza interna delle Forze Armate, organizzazione che non ha finalità eversive e tanto meno criminose, ma si propone di proteggere le istituzioni vigenti contro ipotetici avanzamenti da parte marxista. Questa organizzazione ha struttura gerarchica non però coincidente necessariamente con quella delle Forze Armate. Ovviamente all'interno di questo apparato ci si conosce non tanto per conoscenza personale, quanto per mezzo di segni convenzionali. Questo organismo non si identifica nel SID o in un altro Servizio analogo». Teniamo presente che il 3 gennaio 1974 a Verona veniva perquisita l’abitazione del colonnello Amos Spiazzi e confermati i collegamenti con la Rosa dei Venti. Il 13 gennaio 1974 il tenente colonnello Amos Spiazzi è arrestato su ordine di cattura emesso dal giudice istruttore Tamburino nell’ambito dell’inchiesta sulla Rosa dei Venti.

Nei giorni successivi sarà indiziato di reato il colonnello Rolando Caccia Dominioni, comandante dell'ufficio Guerra piscologica presso il comando Nato di Verona. Contemporaneamente viene spiccato un mandato di cattura contro il generale a riposo Francesco Nardella, che però fa in tempo a fuggire. Nardella, ex comandante dello stesso ufficio Guerra psicologica diretto da Dominioni, guida a Verona un'associazione politica di estrema destra denominata Movimento di opinione pubblica, e l'omonimo periodico L'Opinione Pubblica, il cui direttore è il principe siciliano Giovanni Alliata di Montereale.

Massone, già deputato monarchico, è stato a suo tempo accusato da Gaspare Pisciotta di essere uno dei mandanti della strage di Portella delle Ginestre, effettuata dalla banda di Salvatore Giuliano. Il giorno precedente l'arresto Spiazzi si era incontrato a Verona con il generale in pensione Francesco Nardella, il maestro massone Adelino Ruggeri, l'ex senatore della Dc Paride Piasenti, Gaetano Avanzini, Giorgio Cucentrentoli, Adamo Degli Occhi e con Giuseppe Picone Chiodo del Movimento Azione Rivoluzionaria.

Il 21 gennaio 1974, il generale in pensione Francesco Nardella riesce a sottrarsi al mandato di cattura emesso contro di lui dal giudice istruttore di Padova nell'ambito dell'inchiesta sulla Rosa dei Venti. A organizzargli la fuga è Carlo Fumagalli, leader del Mar, che prima lo ospita brevemente presso il padre Ettore, poi altrettanto brevemente in un albergo di Vimodrone, quindi lo sistemerà in un'abitazione di Sanremo.

Fonte: L'Arena (articolo di Maurizio Battista)

https://www.larena.it/territori/citta/strage-di-brescia-l-ultima-inchiesta-toffaloni-e-ludwig-camerati-di-liceo-fracastoro-1.9156526