“Nessun altro può farlo per noi”



Con queste lettere non cerco di convincere nessuno. Voglio solo far sentire una voce, dire un'altra parte di verità, aprire un dibattito perché tutti prendiamo coscienza, perché non si continui a pretendere che non è successo niente, a far finta di non sapere che ora, in questo momento, in Afghanistan migliaia di persone vivono nel terrore di essere bombardate dai B-52, che in questo momento un qualche prigioniero, portato incappucciato e incatenato a venti ore di volo dalla sua terra, viene ora «interrogato» su un ultimo lembo di terra coloniale degli Stati Uniti a Guantanamo, nell'isola di Cuba, mentre gli strateghi della nostra coalizione contro il terrorismo stanno preparando altri attacchi in chi sa quali altri paesi del mondo.
Allora io dico: fermiamoci, riflettiamo, prendiamo coscienza. Facciamo ognuno qualcosa e, come dice Jovanotti nella sua poetica canzone contro la violenza, arrivata fin quassù nelle montagne: «Salviamoci».
Nessun altro può farlo per noi.

Tiziano Terzani

Himalaya, gennaio 2002

Dall’introduzione al libro “Lettere contro la guerra”, Longanesi