Papa Francesco nella nuova enciclica “Fratelli tutti” scrive: “Per dominare seminano la mancanza di speranza”




È stata pubblicata la nuova enciclica di Papa Francesco, dedicata alla solidarietà.
La si può leggere qui:
Uno dei passaggi più significativi, che fa chiaro riferimento alla politica, è questo:

“Il modo migliore per dominare e avanzare senza limiti è seminare la mancanza di speranza e suscitare la sfiducia costante, benché mascherata con la difesa di alcuni valori. Oggi in molti Paesi si utilizza il meccanismo politico di esasperare, esacerbare e polarizzare. Con varie modalità si nega ad altri il diritto di esistere e di pensare, e a tale scopo si ricorre alla strategia di ridicolizzarli, di insinuare sospetti su di loro, di accerchiarli. Non si accoglie la loro parte di verità, i loro valori, e in questo modo la società si impoverisce e si riduce alla prepotenza del più forte. La politica così non è più una sana discussione su progetti a lungo termine per lo sviluppo di tutti e del bene comune, bensì solo ricette effimere di marketing che trovano nella distruzione dell’altro la risorsa più efficace. In questo gioco meschino delle squalificazioni, il dibattito viene manipolato per mantenerlo allo stato di controversia e contrapposizione”.

È in fase di pubblicazione un’edizione commentata dell’enciclica “Fratelli tutti” e qui di seguito si forniscono tutte le informazioni che PeaceLink ha ricevuto sul libro.


"Fratelli tutti": in arrivo la prima edizione commentata dell'Enciclica
Sarà in libreria il 12 ottobre.
L’introduzione è del vescovo teologo Bruno Forte; i commenti di Piero Stefani, Massimo Giuliani, Massimo Campanini, Roberto Rusconi, Chiara Frugoni, Fulvio De Giorgi, Salvatore Natoli, Mauro Ceruti, Pier Cesare Rivoltella, Arnoldo Mosca Mondadori 
 


Sarà in libreria a partire dal 12 ottobre la prima edizione commentata della nuova enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti. Sulla fraternità e l’amicizia sociale”. Il volume, per i tipi di Scholé, marchio della Morcelliana (pp. 240, euro 12), è introdotto dal vescovo teologo Bruno Forte che sottolinea come in questo testo il pontefice riproponga quanto a lui sta più a cuore: “da una parte riprendendo la centralità del tema della fede e della vita teologale, dall’altra ribadendo il valore di un’etica e di una spiritualità ecologiche, ma soprattutto concentrandosi su quel cuore del Vangelo di Gesù Cristo che è la fraternità”. Dopo il testo integrale di “Fratelli tutti”, seguono gli interventi del biblista Piero Stefani (“Fratello, tra Antico e Nuovo Testamento”); dell’ebraista Massimo Giuliani (“Fratellanza e amicizia sociale in prospettiva ebraica”); dell’islamologo Massimo Campanini (“Fratellanza umana e appartenenza religiosa nel Corano”); dello storico del cristianesimo Roberto Rusconi (“Il santo chiamava fratelli cristiani i lebbrosi”); della medievista Chiara Frugoni (“Comprendere e non giudicare. Un aspetto della fratellanza di san Francesco”); dello storico dell’educazione Fulvio De Giorgi (“Una pedagogia dell’amore politico”); del filosofo Salvatore Natoli (“Cristianesimo come etica universale?”); dell’epistemologo Mauro Ceruti (“La rotta della fraternità, nel tempo della complessità”); del pedagogista Pier Cesare Rivoltella(“Fratellanza come saggezza digitale”); del poeta e scrittore Arnoldo Mosca Mondadori (“Lo sguardo di Cristo sul mondo”). Insomma analisi e interpretazioni a tutto campo, realizzate da diverse angolazioni, utili a penetrare l’enciclica e a dar conto delle radici bibliche, della teologia e della spiritualità, della storia, del rapporto con ebraismo e islamismo, e di altro ancora mai estraneo alle domande religiose, ma anche po­litiche, sociali e filosofiche di questo documento rivoluzionario. Un testo che riposiziona quello che è forse il tema cristiano per eccellenza - la fratellanza/sorellanza - al centro del mondo contemporaneo. Una pluralità di punti di vista che mette in luce la ricchezza della terza enciclica di Papa Bergoglio - quella maggiormente densa e personale - simbolicamente firmata ad Assisi, la città del Santo cristiano che più parla ai credenti di altre religioni e ai non credenti: quel Francesco che “si fece uno degli ultimi e cercò di vivere in armonia con tutti”. Un messaggio inviato al mondo aprendo “al dialogo con tutte le persone di buona volontà”, in un tempo ancora segnato dalle paure e alle difficoltà legate all’ “inattesa pandemia del Covid-19, che ha messo in luce le nostre false sicurezze”. E in una fase cruciale del suo pontificato tale da far scrivere qui al filosofo Natoli: ”E se questo – mi permetto di osare – fosse l’ultimo papa della tradizione cattolico-romana, e stesse nascendo un cristianesimo diverso?”.