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la piccola azienda che ha detto NO a Finmeccanica
- Subject: la piccola azienda che ha detto NO a Finmeccanica
- From: Beniamino Altezza <beniaminobis at yahoo.it>
- Date: Tue, 24 Jul 2012 10:38:00 +0100 (BST)
Gentili amici, nelle ultime due settimane è balzato agli onori della cronaca il caso della ditta Morellato, realtà pisana che pur a corto di commesse, ha rifiutato di lavorare per agevolare degli impianti della famosa azienda bellica. Scrivo adesso non a titolo personale ma in qualità di responsabile del Centro
Ricerche CRETA (www.scuoladellerinnovabili.it In qualità di esperti di economia, quello che ci preme sottolineare è il fatto che la crisi non sia soltanto dovuta all'andamento dei mercati finanziari, o al calo generalizzato dei consumi, come un qualsiasi altro settore merceologico. Neanche la crisi
nel settore dell'edilizia è imputabile alle difficoltà specifiche, in quanto ciascun installatore avrebbe moltissimo da lavorare con la riconversione del patrimonio edilizio esistente. E non è ovviamente nemmeno responsabiltà del management della ditta, che anzi è sopravvissuta in momenti dove molti hanno abbassato le saracinesche. Il problema è strutturale e la responsabilità va attribuita all'attuale e al precedente Governo che in un ottica miope e di brevissimo periodo hanno pensato non solo di tagliare drasticamente i contributi al conto energia, e di complicarne a dismisura le già farraginose procedure burocratiche, ma soprattutto hanno lasciato gli operatori per mesi e mesi, sia quest'anno che in quello passato, in una situazione di vacatio normativa, nel corso della quale era impossibile emettere alcun preventivo per un'impresa seria, non potendo calcolare l'entità dei contributi e quindi
l'ammortamento degli impianti. Il settore delle energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico, è stato forse quello a più alto tasso di sviluppo dal 2007 a tutto il 2011 compreso. Ha creato centinaia di migliaia di posti di lavoro in momenti di crisi finanziaria e ha sottratto un po' di contributi CIP6 agli inceneritori, i quali, prima del 2006 erano gli unici a beneficiare delle sovvenzioni pubbliche. Ha quindi diminuito la disoccupazione, distribuito reddito a tanti piccoli operatori e non solo a multinazionali, ma soprattutto, ed è la cosa che nessuno dice, ha contribuito ad abbassare il costo dell'energia, grazie alla maggiore produzione diurna, e quindi grazie ai pannelli abbiamo tenuto spente un po' di centrali a carbone, migliorato la bilancia commerciale, ridotto le emissioni di CO2. Questo settore ha ancora enormi potenzialità in quanto esistono ancora milioni di tetti
potenzialmente idonei a poter ospitare pannelli, e milioni di edifici che andrebbero dotati di moderne pompe di calore e se calcoliamo tutte le esternalità positive (buona occupazione, minor pagamento di sanzioni, ecologia, riduzione della dipendenza energetica dall'estero) è un settore in forte attivo e che da grandissimi vantaggi alla società nel suo complesso. E' una scelta miope, o forse interessata, la scelta degli ultimi governi di volerlo strangolare a tutti i costi.(si potrebbe dire che parlano tanto di crescita e laddove esiste un settore veramente in crescita e che fa bene al Paese, loro lo affossano deliberatamente). Questo il nostro contributo alla riflessione di tutti e più in generale al dibattito in corso. Alla ditta Morellato va tutta la solidarietà (astratta) e tutto l'appoggio (concreto) del Centro Ricerche CRETA e di tutti i singoli componenti. Buona
giornata Beniamino Altezza Centro Ricerche CRETA |
- References:
- Qualcosa di radicalmente nuovo [Comune-info]
- From: "Riccardo Troisi " <riccardotroisi at tin.it>
- Qualcosa di radicalmente nuovo [Comune-info]
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