Il Governo Monti ignora di nuovo l'esito del referendum!
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- Date: Thu, 28 Jun 2012 22:02:23 +0200
Decreto per la
crescita – Energia, rifiuti e servizi pubblici locali Il decreto
legge 22 giugno 2012 n. 83 (decreto per la crescita) contiene
disposizioni per lo “ NESSUNA CONSIDERAZIONE VERSO LO SVILUPPO
DELLE ENERGIE RINNOVABILI E NESSUN IMPEGNO COERENTE CON L’ESITO
REFERENDARIO IN MATERIA DI SERVIZI PUBBLICI LOCALI,
ANZI DISPOSIZIONI IN NETTA CONTRAPPOSIZIONE!!!! L’articolo 53 apporta modifiche alla disciplina dei servizi pubblici locali,
prevista dagli articoli 3-bis e 4 del decreto legge n. 138/2011. In particolare
al fine di semplificare le procedure relative all’approvazione della delibera quadro è
previsto che la trasmissione all’Autorità garante della concorrenza
e del mercato per il relativo parere è effettuata solo nel caso di
attribuzione di diritti di esclusiva se il valore economico del servizio è pari
o superiore a 200.000 mila euro annui. Inoltre qualora l’Autorità
non si pronunci nei termini stabiliti, la
delibera quadro è adottata dall’ente competente. Infine per
il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza
economica, le relative procedure sono effettuate dagli enti di governo con
riferimento unicamente agli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei. In tema di rifiuti, per l’ennesima
volta l’articolo 52 proroga
al 30 giugno 2013 l’entrata in vigore del sistema SISTRI, “per
consentire nuove verifiche tecniche e amministrative del funzionamento del sistema di controllo della tracciabilità dei
rifiuti”. A voi ogni opportuna riflessione su
questo governo “tecnico” che fa scelte politiche non coerenti con
la volontà espressa dagli italiani con il referendum del giugno 2011, ossia in
violazione dell’art. 75 della Costituzione, che recita: Art.
75. È indetto referendum popolare per
deliberare l Non è ammesso il referendum per le leggi
tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a
ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al
referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta
a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli
aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le
modalità di attuazione del referendum. Invece il governo Berlusconi prima e il
Governo Monti ora continuano ad emanare provvedimenti in favore della
privatizzazione dei servizi pubblici al punto da definire per legge “virtuosi”
gli enti locali che agiranno per la “liberalizzazione” dei servizi
pubblici locali! (Decreto crescitalia del febbraio
2012). Il Parlamento è ora chiamato a convertire
in legge il DL 83/2012: avrà ancora il pieno appoggio
compatto –nello spirito di “coesione” nazionale- di PD, UDC E PDL? Il PD disconoscerà
l’esito del referendum che ha abrogato le norme che imponevano la
liberalizzazione dei servizi pubblici essenziali?!?! Cari saluti a tutti /e |
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