Re: Fwd: l'economia del sufficiente



In Africa qpplicano scrupolosamente le ricette di Latouche ma i risultati sono tragici: allora non dipende dal consumare meno, ma dal modo di produzione capitalistico! Questo invito a consumare meno astrattamente è puerile e ridicolo e corrisponde al desiderio dello stesso capitalismo che ha urgenza di ridurre i costi dell'automantenimento della forza lavoro e dell'immenso esercito di riserva di mano d'opera, altrimenti.... sarà obbligato alla riduzione forzosa dello stesso.


Da: Davide Bertok <davide at bertok.it>
A: consumocritico at peacelink.it
Inviato: Martedì 21 Febbraio 2012 11:19
Oggetto: Fwd: l'economia del sufficiente



-------- Messaggio originale --------
Oggetto:     l'economia del sufficiente
Rispedito-Data:     Tue, 21 Feb 2012 06:44:14 +0100
Rispedito-Da:     economia at peacelink.it
Data:     Tue, 21 Feb 2012 06:43:17 +0100
Mittente:     ANDREA AGOSTINI <lonanoda at tin.it>
Rispondi-a:     economia at peacelink.it
A:     economia <economia at peacelink.it>




*_Tra Camus e Latouche l´economia del "Sufficiente"
_*Data di pubblicazione: 14.02.2012

Autore: Carotenuto, Angelo

*Costa solo 7  il manifesto per un nuovo civismo ecologico, etico,
economico di Andrea Segrè, ma ne vale moltissimi. La Repubblica, 14
febbraio 2012

*Quando un giorno la Terra sarà troppo piccola per tutti, allora sì che
ce ne accorgeremo. Ci spareremo addosso per la sopravvivenza dopo averlo
fatto per il petrolio, per l´acqua e per l´uranio. Lo faremo per il
suolo e il sottosuolo, per il cibo e i serbatoi delle macchine. Andrea
Segrè, economista triestino e preside della facoltà di Agraria
all´Università di Bologna, immagina come sarà l´apocalisse del mondo
occidentale, schiavo della triade crescita-consumo-debito. Lo fa nel suo
Basta il giusto (quanto e quando) (Altreconomia), un libretto sottile
costruito come una lettera a uno studente universitario diciottenne.
Quando un giorno la Terra sarà troppo piccola per tutti, sarà pure
troppo tardi. Perciò bisogna agire adesso, e una strada per Segrè esiste
già. Sarà l´ossimoro a salvare il mondo, a garantire ancora un futuro.
La strada delle contraddizioni apparenti condurrà "lentamente, ma per
davvero" a meno benessere e più ben vivere. A una società con un modello
economico in grado di ridurre le diseguaglianze riducendo il possesso,
votandosi alla cultura della sufficienza.

Segrè cita "la società diversamente ricca di Riccardo Lombardi, la
povertà felice di Albert Camus, l´opulenza frugale di Serge Latouche".
Le chiama visioni, non utopie, giacché se utopie fossero sarebbero
"utopie concrete". L´elogio del limite e della vita responsabile passa
dunque attraverso un mondo nuovo che rinneghi "la pervasiva cultura del
consumo e del rifiuto che generano lo spreco di cui siamo circondati e
sommersi". Se entro il 2030 il 48% dei maschi inglesi e il 43% delle
donne sarà obeso; se il 40% della popolazione mondiale dispone di meno
di 50 litri d´acqua al giorno mentre ogni italiano di 250; se un
cittadino dell´India consuma 4 tonnellate annue fra minerali, carburanti
fossili e biomasse contro le 40 dei Paesi industrializzati; allora
servirà un pianeta di riserva che non c´è. L´utopia concreta e la strada
dell´ossimoro possono invece cambiare i comportamenti di consumo. Segrè
alla fine trova una formula per l´Homo Sufficiens: meno spreco, più
ecologia. Il microcredito, la filiera corta, il commercio equo. "Non è
un sacrificio, non è fare senza. Sapere che abbastanza è abbastanza
significa aver sempre a sufficienza".


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