R: Del mangiar carne
- Subject: R: Del mangiar carne
- From: abramo <abof77 at libero.it>
- Date: Thu, 19 Jan 2012 20:29:25 +0100 (CET)
o poco tempo per star dietro a questa discussione, son sempre più deluso da tanti troppi luoghi comuni che ci annebbiano la vista, mi resta solo una canzone di un grande, se non sbaglio vegano o vegetariano che sia "...le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso..." e più mi guardo in giro e più gli dò ragione.
vi saluto e chiudo la mia discussione su tal argomento, non credo che riuscirete ad abolire la carne nel caso mi adeguerò, senza tanti conti sul apporto di proteine da altre fonti tanto non li facevo prima non li farei neanche dopo, credo forse di più all'abolizione degli allevamenti intensivi o le mungiture meccaniche.
comunque preferisco occupare il mo tempo in altre battaglie tutto qua, che IO ritengo più importanti per ME!!! cercando di non farmi annebbiare la vista da tanti troppi borghesi che... chiudo qua augurandovi buona battaglia a tutti
non fatevi mettere le fette di salame sugl'occhi, (appunto!)
----Messaggio originale----
Da: ventiseidiecizerotre at gmail.com
Data: 19/01/2012 19.38
A: <consumocritico at peacelink.it>
Ogg: Del mangiar carne
Vorrei intervenire nel dibattito in merito al “mangiar carne” e al vegetarianismo/veganismo.
Non mi pare che la “mail della discordia” contenga nulla né di offensivo né di così terribile: informa su un’iniziativa. Chi non è interessato, la cancella e punto!
Si chiama “consumo critico” questa lista? Bene, allora per me vuol dire che vi ha posto tutto quello che riguarda un approccio intelligente e cosciente alla dimensione materiale della vita.
Non capisco perché la gente debba sentirsi urtata da chi denuncia la situazione degli allevamenti intensivi e più in generale dell’uccisione di animali per essere cibo: questa è la realtà, non vi si scappa!
Non si tratta semplicemente di abolire un alimento, ma di comprendere la catena di violenza che ce lo fa arrivare nel piatto. E di spezzarla.
Gli allevamenti intensivi sono inaccettabili per varie ragioni (impatto ambientale, condizione degli animali, aspetto salutista...), ma per me lo è anche ammazzare un essere vivente senziente. (e non voglio nemmeno rispondere a chi fa la ‘solita’ obiezione dell’insalata morta!).
Io non posso fare a meno di chiedere giustizia e rispetto per quegli esseri viventi che soffrono e muoiono per un’alimentazione, quella carnea, che non è affatto naturale per l’uomo (non abbiamo né una dentatura né un intestino da carnivori...), oltre che contraria etica. E a me pare che l’etica possa essere ritenuta una grande conquista dell’umanità.
Al signor Enrico, voglio solo dire che vorrei sapere quale bovino vorrebbe ringraziare l’uomo di essere al mondo... la mucca con la mastite per la mungitura meccanica? Non credo. Il vitello separato dalla madre fin da subito, cresciuto anemico tanto che non si regge sulle zampe quando dal suo minuscolo box individuale viene portato al macello? Neppure. E così via, nessuno neanche quello allevato libero, ma che finisce comunque al macello, con un proiettile in testa e appeso ancora semi-vivo ai ganci e squartato. Detto questo, è ovvio che nessun animale deve all’uomo la propria esistenza, la deve alla Natura.
Giulia
(vegana, antispecista e anche attivista!)
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