scopri i VIZI della tua banca
- Subject: scopri i VIZI della tua banca
- From: "amalia.navoni" <amalia.navoni at fastwebnet.it>
- Date: Tue, 7 Sep 2010 12:35:18 +0200
- Importance: Normal
Title: Messaggio
Solo conoscendo, si può scegliere in modo consapevole e cambiare rotta.
Il sito www.vizicapitali.org ci fa conoscere il comportamento delle prime dieci banche italiane rispetto a: armamenti, impatto sociale, ambientale. paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, energia nucleare e privatizzazione dei servizi idrici. E ci fa conoscere anche tre istituti atipici. I promotori ci invitano con un facsimile di lettera a scrivere alla propria banca perchè si assuma le proprie responsabilità e risponda alle scelte effettuate. E' un modo concreto per sentirci attivi in un percorso di cambiamento.
Per il Coordinamento Nord Sud del Mondo
Amalia Navoni
per info:
Roberto Cuda,
robycuda at libero.it, 340.2284686
Andrea Baranes,
abaranes at crbm.org
Dove vanno i soldi che affidiamo alla nostra
banca?
E'’ online www.vizicapitali.org
13 banche sotto la lente, per scegliere in modo
consapevole
Milano,
31.05.2010 - Quanto investono le banche nella distruzione delle risorse vitali
del pianeta? Qual è il loro coinvolgimento nel commercio di armi? Quanto è
diffusa la loro presenza nei paradisi fiscali? A queste ed altre domande vuole
rispondere il sito www.vizicapitali.org,
promosso da una rete di associazioni, riviste e organismi della società civile,
per fare luce sulle responsabilità delle banche nei processi di impoverimento e
di erosione dei beni comuni. Sotto i riflettori le prime dieci banche italiane
per attivi investiti e 3 istituti “atipici” (Banca Etica, Credito Cooperativo e
Banco Posta) in relazione a sette indicatori: armamenti, impatto sociale,
impatto ambientale, paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, energia nucleare
e privatizzazione dei sistemi idrici.
L’obiettivo è
spingere gli istituti ad assumersi le proprie responsabilità e a rispondere
delle scelte effettuate, a partire dalla pressione dei risparmiatori. Le
informazioni sono a disposizione di singoli cittadini, associazioni, enti
religiosi, organismi pubblici e privati, che possono scaricare un facsimile di
lettera da inviare al proprio direttore di filiale o decidere di interrompere il
rapporto con l’istituto.
Mai come oggi
infatti le scelte economiche del paese dipendono dal sistema bancario, che
spesso ne decide le sorti in base alle prospettive di guadagno. Per questo
diventa importante riscoprire il ruolo del consumatore e del risparmiatore, come
parte attiva di un percorso di cambiamento.
L’iniziativa è
promossa da Altreconomia, Beati i Costruttori di Pace, Campagna Banche Armate
(Missione Oggi, Nigrizia, Mosaico di Pace), Campagna per la Riforma della Banca
Mondiale, Centro Khorakhanè, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale
sull’Acqua, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Finansol, Ires Toscana, Rete
Italiana Disarmo, Valori.
Per
informazioni:
Roberto Cuda, robycuda at libero.it,
340.2284686
Andrea Baranes, abaranes at crbm.org
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