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Rassegna stampa: Il Primo Marzo e Il filo giallo della disperazione
- Subject: Rassegna stampa: Il Primo Marzo e Il filo giallo della disperazione
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Sun, 31 Jan 2010 18:09:54 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------------------------------------------------------------------- tratto da "Bioagricoltura Notizie" - 29/01/2010 Il Primo Marzo e Il filo giallo della disperazione Il primo marzo del 2010, si svolgerà lo sciopero degli immigrati. Un'iniziativa promossa in Italia da un coordinamento di quattro donne, che ha già riscosso decine di migliaia di adesioni. Anche Aiab aderisce all'iniziativa e apre una mobilitazione generale da nord a sud, per partecipare alla giornata e invitare riflettere su cosa sarebbe la società senza i migranti, ma sopratutto senza la solidarietà, l'umanità e la ragionevolezza, proprie delle società civili. Una realtà, quella dei migranti, che in Italia interessa oltre 4 e mezzo di lavoratori stranieri. Un grande situazione di disagio che lega a filo doppio la società all'agricoltura e ai suoi modelli dominanti. Pericolosamente adagiati, in Italia e nel mondo, sul sistema agro-alimentare che ha generato la scomparsa di milioni di “fattorie”, accelerato il processo di desertificazione e costretto intere popolazioni alla povertà e all'emigrazione. Ma sciuperemmo una grande opportunità se pensassimo che il primo marzo debba essere solo un semplice esercizio di solidarietà o di umanità. E non un'occasione per “ripensarci” come elementi di una società senza frontiere culturali, basata sul valore condiviso della giustizia sociale. C'è infatti un unico filo che unisce i “fatti di Rosarno”, la “guerra del pane” (condotta a suon di trattori degli agricoltori meridionali ) e la “protesta dei lavoratori dell'indotto Fiat di Termine Imerese” (operai della Delivery Mail- ditta delle pulizie ) che mentre scriviamo, sono barricati sul tetto di un capannone per difendere il loro diritto al lavoro. È il filo “giallo” della disperazione. É il forte senso di impotenza che avvolge tutto e tutti, rispetto ad una società ferma al guado della “precarietà istituzionale”. Vittima, e a volte protagonista inconsapevole, delle guerre tra poveri. Sottoprodotto del sistema economico globale, confuso e deregolarizzato, fondato sul dominio del superfluo e intanto incapace di garantire il minimo vitale ai popoli. Dalle regioni ci si aspetta adeguate risposte e si spera che dalle periferie possano arrivare segnali forti di solidarietà e di condivisione. Visto che dalla politica non giunge nulla di confortante. Mentre battiamo questo pezzo, infatti apprendiamo che il Senato, Della Nostra Repubblica, ha stralciato l'articolo che conteneva la delega al governo per l'attuazione della Direttiva 2009/52/CE. Direttiva che introduce in Europa norme minime e a tutela dei lavoratori di paesi terzi irregolarmente soggiornanti e sanzioni per i datori di lavoro che sfruttano tali condizioni. E introduce, tra l’altro, la possibilità' del rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo a favore dei lavoratori extracomunitari. Un ennesimo atto di miopia, ma soprattutto un’ulteriore occasione mancata di aprire con i fatti il costruttivo e necessario dialogo verso una la futuribile società della comprensione. Per aderire allo sciopero e per informazioni http://www.primomarzo2010.it/ Lillo Alaimo Di Loro - Vicepresidente Aiab Aiab aderisce allo sciopero degli stranieri. “In agricoltura rispettare i diritti dei migranti” L'Aiab aderisce allo sciopero degli stranieri, indetto per il primo marzo 2010 e invita tutti i cittadini e le associazioni di settore ad aderire. L'Associazione che rappresenta il biologico italiano, infatti, ritiene indispensabile far sentire forte la voce dell'agricoltura italiana di qualità per favovire l'integrazione e la tolleranza per i migranti che vivono e lavorano in I'Italia, a cui bisogna garantire il rispetto di pieni diritti. L'Aiab condivide le posizioni programmatiche del Coordinamento Europeo di Via Campesina sui migranti braccianti, che verranno presentate, insieme ad analisi e proposte, a Torino, nel corso di una conferenza stampa, Sabato 30 gennaio alle ore 10 presso il salone della Società Operaia di Mutuo Soccorso "De Amicis" in C.so Casale, 134. “Noi crediamo – sostiene Via Campesina - che l'occupazione nel agricolo e rurale in Europa e nel mondo debba essere una priorità nelle politiche agricole. Dichiariamo che la campagna non deve diventare il laboratorio dell'erosione dei diritti dei lavoratori/trici. Noi rifiutiamo che partendo dalla condizione di lavoro dei lavoratori stagionali immigrati nei paesi dell'Unione europea, siano violate la Convenzione europea per i diritti umani, la Convenzione OIL n. 97, il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, e la Convenzione internazionale sui diritti dei lavoratori migranti”. L'Unione europea non può dare adito ad un regime economico che deroghi a questi testi, in particolare nel rispetto del principio della parità di trattamento che è al centro della politica europea. Non può e non deve “ghettizzare” la situazione dei migranti stagionali rispetto a quella degli altri lavoratori e di altri migranti. Dev'essere vietato agli stati membri di aiutare o si sovvenzionare quelle aziende agricole che non rispettano le regole e le convenzioni in materia di lavoro salariato.(Aiab) -------------------------------------------------------------------------------- N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a: <mailto:altragricoltura at italytrading.com>altragricoltura at italytrading.com<mailto:infogas at altragricolturanordest.it>
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