Luciano, hai proprio ragione. Mi hai fatto venire in mente una straordinaria battuta di un film di Pier Paolo Pasolini, "La Ricotta", in cui un giornalista italiano chiede ad un regista (impersonato da Orson Wells) cosa pensi dell'Italia. Ed egli risponde: " un popolo di analfabeti con la borghesia più ignorante d'europa". Ecco, questa è l'Italia. Un italia piccina, pidocchiosa, uscita dalle logge, un regime dei pascià, come avrebbe detto un mio grande conterraneo, Antonio Gramsci.
ciao
Luca
Date: Tue, 17 Jun 2008 15:42:58 +0200 From: deiesu at gmail.com To: consumocritico at peacelink.it Subject: Re: comunicato stampa - privatizzazione dell' acqua
Vorrei far vedere le cose da un'altra ottica:
gli italiani che ricavano benefici da questo sistema (in termini di soldi, potere, vantaggi, nomine, briciole varie) sono molti di più di quelli che ne vedono l'assurdità e la nocività. Poi c'è il gruppo con basso livello culturale, intortato dalle televisioni. L'unica possibilità di cambiamento si potrà verificare solo quando il processo di spolpamento messo in atto dalla finanza internazionale con la complicità dei politici di tutti i partiti sarà completato e noi arriveremo al livello dell'Argentina, del Cile, della Polonia, della Russia di Eltsin, etc.
Non so' se la nostra millenaria cultura della sopportazione, così come insegnataci da Santa Madre Chiesa, ci permetterà di sollevarci anche in quel frangente...resta comunque la nostra unica speranza...Solo quando perde direttamente di suo e non può arrangiarsi in altro modo l'italiano scende in piazza.
Non abbiamo una cultura diffusa della comunità, del bene comune, della solidarietà...abbiamo la cultura difussissima del furbetto, del "sto bene io (e la mia famiglia), stanno bene tutti"
...la dura, durissima realtà è che siamo in pochi, destinati ad essere sempre meno e non schiacciati da una limitata casta perversa di politici, ma immersi in un ambiente mefitico di bastardi che nel fango stanno bene o comunque hanno imparato a viverci.
Da poco più di un anno vivo all'estero ed ho dovuto constatare che il nostro è proprio un popolo di merda... fantasioso, caciarone, ma come popolo una vera schifezza: tutti contro tutti e vinca il più furbo, il più ammanicato.
Hanno ragione Stella e Rizzo a dire che l'Italia è alla deriva ed il problema è che la colpa non è solo del capitano o dell'equipaggio, ma della maggioranza dei passeggeri che vogliono consapevolmente andare così.
..."Io speriamo che me la cavo" diceva un bambino napoletano in un tema...speriamolo tutti...ma chi di speranza vive...
Silvano
Il 17 giugno 2008 14.52, franco borghi < franco.borghi at fbitc.it> ha scritto:
...PURTROPPO NOI ITALIANI NON SAPPIAMO REAGIRE A TUTTE LE LEGGI CHE QUESTO GOVERNO SI PREPARA A FARE. Il problema non è il governo, questo governo allergico alla legalità, il problema siamo noi che non abbiamo la forza e il coraggio di scendere in piazza. ...pantofole, TV e calcio.
Franco
----------------------------------------- FB-Franco BORGHI Intn'l Trading & Consulting Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO - Italy Ph. intn'l +39.051.6859231 Fax Intn'l +39.051.6836715 Mob.Ph. +39.348.3802633 Skype Ph.name: consultfb Reply to: franco.borghi at fbitc.it
----- Original Message ----- From: "italo disabato" <italo.disabato at rifondazione.it> To: <consumocritico at peacelink.it> Sent: Tuesday, June 17, 2008 12:44 PM Subject: comunicato stampa
NEL DPEF SI TORNA A PARLARE DI PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.
Il Ministro dell'Economia Tremonti ha annunciato che il prossimo 18 giugno, in sede di presentazione del Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef), allegherà allo stesso un "Piano per lo sviluppo" che, tra le altre cose, prevede un decreto o un disegno di legge per la messa a gara della gestione di tutti i servizi pubblici locali. Il solerte Ministro ha inoltre tenuto più volte a precisare come la privatizzazione riguarderà anche l'acqua, dimostrando la precisa volontà di attaccare il movimento che in questi anni si è prodotto con più forza e radicamento territoriale. E, se qualcuno coltivasse qualche illusione di possibilità parlamentare, ci ha pensato la ministro-ombra del PD, Lanzillotta, a dichiarare il consenso bipartisan dell'intero Parlamento.
Siamo alle solite.
Il modello neoliberista, per continuare ad esistere, ha assoluto bisogno della valorizzazione finanziaria e della messa sul mercato dei beni comuni, in una logica di espropriazione totale dei diritti e di precarizzazione completa della vita delle persone.
Perché si dispieghi l'orizzonte della solitudine competitiva - ciascuno lasciato solo sul mercato in diretta competizione con l'altro- occorre eliminare qualsiasi orizzonte di comune condivisone, qualsiasi spazio pubblico, qualsiasi diritto sociale. Da qui l'attacco strumentale ai "fannulloni" del lavoro pubblico, il tentativo di eliminare il contratto nazionale e l'espressa volontà di precarizzare definitivamente il lavoro. Da qui il disegno di privatizzazione totale dei beni comuni e dei servizi pubblici locali per consegnarli ai poteri forti del grande capitale finanziario. Lasciando al pubblico il solo ruolo di gendarme, e dispiegando in funzione di esso le politiche securitarie, attraverso una attenta seminagione dell'intolleranza sociale e del razzismo contro ogni diversità e della trasformazione in problema di ordine pubblico di ogni conflittualità sociale.
Occorre respingere con forza questa nuova ondata di privatizzazioni.
Perché la consegna al mercato dei beni comuni e dei servizi pubblici è un'espropriazione di democrazia.
Perché tutte le lotte per la ripubblicizzazione dell'acqua, per una diversa politica dei rifiuti che faccia a meno di discariche ed inceneritori, per un nuovo piano energetico che dica basta alla proliferazione di centrali fossili e nucleari e si basi sul risparmio energetico, per un diverso modo di muoversi e di abitare i territori urbani sarebbero vanificate dalla definitiva consegna al mercato di questi beni.
Perché il mercato non conserva, avendo tutto l'interesse a dissipare.
Perché il mercato non universalizza, avendo tutto l'interesse a dividere.
Credo sia giunto il momento, così come è stato per la lotta alla direttiva Bolkestein e per il contrasto al precedente DDL Lanzillotta, di costruire da subito una nuova alleanza contro la privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici che metta insieme tutte le forze e le realtà che in questi anni, dentro i territori e attraverso esperienze di partecipazione dal basso, hanno indicato la strada di un altro modello sociale e di un altro mondo possibile.
Italo Di Sabato - dip. naz.le Movimenti Prc/Se
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