rassegna stampa: LA CRISI ALIMENTARE



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
------------------------------------
tratto da "Green Planet" - 10/01/2008
LA CRISI ALIMENTARE
Non dobbiamo preoccuparci del petrolio e tantomeno della crisi del credito
gestito, il vero dramma globale, dicono gli analisti, è il cibo.

 Sarebbe di proporzioni catastrofiche la crisi che sta per investire il
settore e non solo in termini economici, è questa la denuncia che parte da
Toronto dove sono in questi giorni riuniti esperti in occasione dell'annuale
incontro sulle strategie e prospettive del mercato finanziario. "Non si
tratta di discutere se è un problema vero ma piuttosto quando quest'anno
accadrà", ha dichiarato Donald Coxe, responsabile clienti per la  BMO
(global portfolio strategist). Quando accadrà, ha spiegato: "Colpirà duro".
Il forte aumento del prezzo dei prodotti alimentari registrato negli anni
scorsi, ha continuato, si intensificherà in futuro anche per la crescente
richiesta di carne e prodotti caseari, dovute alle nuove abitudini
alimentari delle nuove middle class dei paesi in espansione come India e
Cina, sempre più simili nei gusti all'occidente e sempre più lontane dalla
propria tradizione. A questo problema si aggiunge la sempre più massiccia
domanda di biocarburanti. L'impatto di questi nuovi fattori ha già visto
aumentare del 22%, nel 2007, il prezzi delle materie prime alimentari.
Questo significa, spiega Coxe, che nei prossimi sei mesi si vedrà la
ricaduta di questi aumenti sul prezzo dei cibi che acquisteremo che,
comunque, è già aumentato del 6.5%. Negli Usa il prezzo del frumento è già
aumentato l'anno scorso del 95%.
Nel mirino c'è il mais, alla base della produzione industriale dell'etanolo,
cereale il cui prezzo è aumentato del 44% negli ultimi 15 mesi. Queste
variazioni, è chiaro, si ripercuotono non solo sul prezzo dei carburanti a
basso impatto ambientale ma soprattutto sul prezzo delle carni degli animali
che vengono alimentati con i cereali.
"La situazione più drammatica si verificherà nei paesi con limitate risorse
alimentari - ha continuato nell'intervista il manager della BMO, citando
India e Russia - e stiamo già assistendo a forme di limitazione
nell'esportazione". Le nazioni con maggiori disponibilità si troveranno in
una posizione privilegiata, ha concluso.
Il 54% della produzione mondiale di mais proviene dal midwest Usa. (fonte:
Financial Post).
---------------------------------------------------
N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at altragricolturanordest.it
No virus found in this outgoing message.
Checked by AVG Free Edition.
Version: 7.5.516 / Virus Database: 269.19.6/1229 - Release Date: 17/01/2008
11.12