LA GUERRA PRODUCE ORRORI SENZA FINE..



DOVE SI PORTA LA GUERRA SI PORTA L'INFERNO..
E I GOVERNANTI ITALIANI VANNO FIERI DI ESSER ALLEATI DEGLU USA
CHI SA SE NE VA' FIERO ANCHE CHI LI HA VOTATI?







Al Jazeera denuncia il mercato dei bambini in vendita in Iraq
La Stampa


 

Un neonato vale fino a 30 mila dollari. In azione gang specializzate nel traffico di esseri umani

8 gennaio 2008

Come nell’Africa più disperata, nell' Iraq che fu ricco, esiste oggi un fiorente mercato di bambini. Lo denuncia un bel reportage di al Jazeera. Che, partendo da un drammatico rendiconto dell’Unicef, è andata a parlare con i genitori che si sono trovati in una situazione così estrema: sono tanti, se ne segnalano almeno due nuovi casi ogni settimana.

Già i dati dell’Unicef sono disarmanti: parlano di due milioni di bambini minacciati dalle malattie e dalla malnutrizione, di 220 mila che hanno interrotto la scuola dell’obbligo e di 760 mila (il 17% del totale) che alla scuola dell’obbligo l’anno scorso non ci è nemmeno arrivato. E di altri 25 mila bambini al mese che seguono le famiglie in migrazioni forzate per scapapre dalla violenza settaria e dalle intimidazioni mentre 75 mila, nel 2007, hanno trovato dimora stabile, si fa per dire, in campi profughi più o meno improvvisati.

Ma la cosa più impressionante sono i racconti come quello di Abu Muhammad, di Baghdad, che piange la figlia più piccola, Fatima, due anni, venduta a una famiglia straniera per disperazione. «La guerra – ha raccontato alla tv del Qatar –ha rovinato la mia famiglia. Mia moglie e i miei parenti sono morti, io non ho più lavoro e ho dovuto vendere la mia bambina per dare qualcosa da mangiare agli altri miei figli».

Abu Muhammad, prima di finire profugo in un campo, viveva ad Adhamiya, che un tempo era un quartiere bene di Baghdad. Ora che non ci sono più soldi nè lavoro, i figli non vanno più a scuola e Fatima, spiega, stava diventando anemica e apatica per la scarsità di cibo. E’ stato facile allora dare retta alla coppia svedese, presentatasi a nome di una presunta ong, e affidare loro la piccola con il tramite di un traduttore/mediatore iracheno. In cambio, diecimila dollari e la speranza che Fatima sia davvero andata a star meglio.

Non è così, e ne è certo Khalid Jabboury, padre di sette figli, convinto a cedere in adozione la sau bambina di sette anni a una famiglia giordana per 20 mila dollari. Ora è disperato perché dei suoi parenti hanno avuto modo di visitare la bambina, scoprendo così che viene trattata non come una figlia ma come una schiava e picchiata senza misericordia. Ma, una volta uscita dal Paese, gli rispondono tutti, non c'è nulla da fare.

Ed è ancora il male minore quando il «passaggio» avviene in modo conseziente perché, dice Omar Khalif, vice presidente dell’Iraqi Families Association, ogni settimana una media di quattro bambini sparisce, semplicemente, nel nulla. Un dato in crescita del 20% annuo, che nasconde casi di vendita come quello di Abu Muhammad, ma anche veri rapimenti per strada, a opera di gang specializzate nel traffico di esseri umani. Ne sono state individuate ben 15 nel giro degli ultimi nove mesi.

Gli acquirenti non mancano: arrivano dall’Europa, Olanda e Svezia in testa, ma anche dai Paesi vicini, Giordania, Libano e Siria. I più richiesti sono ovviamente i neonati, che valgono fino a 30 mila dollari, ma fino a 5 anni di età sono facilmente collocabili, anche se il prezzo cala a 3.000 dollari, spiega Khalif. Naturalmente l’adozione all’estero è l’ipotesi più rosea perché nulla può escludere che i bambini vengano ceduti a pedofili o al mercato nero dei trapianti d’organi.

 

 

:: Article nr. s7955 sent on 09-jan-2008 06:07 ECT


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