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"[Ctsampa Rapporto AGICES] Diritti, lavo" "ro, solidarietà: il Commercio Equo" funziona!
- Subject: "[Ctsampa Rapporto AGICES] Diritti, lavo" "ro, solidarietà: il Commercio Equo" funziona!
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- Date: Mon, 22 Oct 2007 12:37:27 +0200
AGICES – Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale Comunicato stampa - <http://www.agices.org/>www.agices.org Diritti, lavoro, solidarietà: il commercio equo funziona! AGICES presenta a Gubbio il suo Rapporto 2007 Roma, 16 ott – Gruppi che crescono, un coinvolgimento in ascesa dei consumatori e dei cittadini italiani in un movimento che da oltre vent’anni lavora in Italia per aprire nuove possibilità di vita e inclusione sociale a più di 10 milioni di piccoli produttori in tutto il mondo e alle loro comunità. E che è riuscito a contribuire alla costruzione di una nuova economia, solidale e sostenibile, anche nel nostro Paese. Uno spazio di nuova occupazione, oltre che di azione diretta e volontaria, nel quale le donne, ad esempio, svolgono un ruolo sempre più importante. La fotografia del Commercio Equo italiano scattata dal Rapporto 2007 dell’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (AGICES), l’organizzazione di categoria dell’equosolidale italiano, racconta in 13 capitoli e una trentina di pagine chi sono e che cosa fanno i Soci AGICES, non soltanto in termini di che importazioni e da quali organizzazioni del Sud del mondo, ma anche il loro rapporto costante con le organizzazioni del Sud, l’importanza del lavoro educativo e formativo svolto, l’identikit dei produttori sostenuti. Il Rapporto si conclude, infatti, con tre schede, che approfondiscono le relazioni solidali in atto con i Paesi di Asia, America Latina e Africa. “Siamo orgogliosi per la strada che abbiamo fatto insieme, tra realtà anche molto diverse tra loro, dandoci uno spazio comune fondato sulla partecipazione e la socializzazione delle pratiche eque e solidali” – spiega Gaga Pignatelli, la presidente di AGICES -. Ma il Rapporto è anche un’occasione per individuare le aree geografiche, ad esempio l’Africa, nelle quali è necessario che il movimento intensifichi la sua tessitura di legami solidali, e gli spazi nuovi, nell’ambito delle economie solidali, nei quali le nostre attività stanno aprendo nuove prospettive di partecipazione e di impegno”. 1. AGICES oggi Dai 64 Soci iniziali che hanno dato vita all’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, AGICES oggi può contare su 115 organizzazioni iscritte tra le quali figurano, tra gli altri, centrali/importatori, consorzi e Botteghe del Mondo. 83 Soci AGICES operano al Nord, 22 al Centro e 10 al Sud. Sul territorio i Soci AGICES animavano nel 2005 ben 264 Botteghe del Mondo. 2. Un’economia ‘not for profit’ Il Commercio Equo e Solidale italiano fotografato da AGICES è animato da una costellazione di organizzazioni che mettono il profitto a servizio di un’idea diversa di società. Sono associazioni, ma soprattutto cooperative, tra le quali cominciano a diffondersi anche quelle che inseriscono al lavoro persone svantaggiate e che sempre più spesso costituiscono un’occasione di occupazione diversa per giovani del Sud. 3. La rete dei sostenitori del movimento italiano Il movimento equosolidale italiano può contare su una vastissima rete di simpatizzanti e di sostenitori. Sono solo 2, infatti, le organizzazioni equosolidali di “secondo livello” in Italia – consorzi, in particolare – eppure il movimento nel suo complesso è animato da oltre 20mila persone che hanno scelto di diventare socie di organizzazioni del Commercio Equo e Solidale socie AGICES, e 648 persone giuridiche che hanno fatto lo stesso. Questi ultimi sono Comuni, Ong, parrocchie, sindacati, altre associazioni legate al Sud del mondo e organizzazioni dell'economia solidale e della finanza etica. Forte anche la presenza di volontari: solo quelli stabilmente e formalmente inseriti nelle strutture dei Soci AGICES superano le 4mila unità, dunque si può stimare che essi, in realtà, considerato il forte turnover dei più giovani, possano essere oggi più di 6mila. 4. Il Commercio Equo, un’ opportunità di lavoro Tante ragazze e ragazzi italiani oggi scelgono il C ommercio Equo e Solidale come proprio ambito di lavoro. L’80% delle organizzazioni Socie di AGICES può contare al proprio interno, in particolare per le attività commerciali e di vendita, su lavoratori con contratti formalizzati, con una netta prevalenza delle donne. A livello italiano il 62% dei lavoratori del Commercio Equo e Solidale, infatti, sono donne, percentuale che al Sud raggiunge addirittura il 64%, e si attesta al 57% al Centro e al 62% al Nord. 5. Importazioni e acquisti solidali I Soci AGICES hanno garantito un volume di importazioni dirette dai produttori del Sud del mondo per 17 milioni 159mila 798 euro, hanno acquistato prodotti equosolidali da altre organizzazioni per 19 milioni 824 mila 140 euro. Oltre 2 milioni 121mila euro di prodotti li hanno acquistati da altre organizzazioni delle economie solidali (biologico, cooperative sociali, progetti di solidarietà vari) e 2 milioni 371mila euro li hanno spesi per altri acquisti. 6. Le vendite del Commercio Equo e Solidale Le organizzazioni del Commercio Equo iscritte ad AGICES hanno venduto al dettaglio nel 2005 prodotti per oltre 18milioni 852mila euro. Ben 36 milioni 372mila euro di prodotti sono stati venduti a soggetti dell’economia solidale, cifra nella quale sono ricompresse le vendite delle centrali alle Botteghe. Ai canali commerciali convenzionali sono stati venduti 10 milioni 825 mila euro di prodotti. Bisogna notare, però, che queste cifre sono addirittura sottostimate perché non vi è ricompressa parte delle vendite dei prodotti freschi, che oggi costituiscono parte importante del fatturato dei grandi importatori. 7. Un rapporto costante con le organizzazioni del Sud Nel biennio 2004-2005 le visite ai produttori equosolidali del Sud da parte delle organizzazioni del Commercio Equo e Solidale italiano sono state 306, nelle quali sono stati investiti oltre 626mila euro. Un rapporto diretto che dice molto sulla qualità sociale e relazionale degli scambi all’interno del movimento: una garanzia per i consumatori italiani, ma anche per gli stessi produttori. 8. Una comunità che educa e informa Le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale che si riconoscono nel percorso dell’AGICES hanno contribuito fortemente a far crescere una coscienza condivisa sull’importanza di un’economia diversa per dare un volto nuovo alla globalizzazione economica e commerciale. Esse, infatti, tra il 2004 e il 2005 hanno speso oltre un milione e mezzo di euro dei propri fondi in quasi 3500 attività, azioni, campagne ed eventi di educazione, di formazione, di informazione oltre che di promozione del movimento. 9. Il mondo dei produttori Grazie ad un progetto di ricerca co-promosso da AGICES insieme al Centro Ricerche sulla Cooperazione dell’Università Cattolica di Milano e all’Università Bicocca di Milano, finanziato dal Ministero Affari Esteri Italiano, siamo riusciti a costruire l’identikit aggiornato dell’universo dei produttori del Sud del mondo che vengono sostenuti dal lavoro delle organizzazioni equosolidali aderenti ad AGICES. Le organizzazioni equosolidali italiane, secondo questa ricerca, hanno rapporti commerciali con 284 organizzazioni di produttori censite in 48 Paesi in Asia, Africa, America Latina (di cui 1 in Oceania e 2 Albania). I primi 10 produttori si assicurano il 32%del mercato, i primi 20 ne coprono il 48% e tra i primi 50 si concentra il 74% dei canali d’entrata dal Sud al nostro mercato. Anche rispetto ai Paesi di provenienza di prodotti e progetti, i primi 5 Paesi (India, Thailandia, Sri Lanka, Bangladesh e Ecuador) si sono aggiudicati il 39% del mercato, i primi 10 il 63,4%, i primi 20 il 90%. Le organizzazioni equosolidali associate ad AGICES collaborano con 11 Paesi dell’area asiatica e possiamo censire 320 tra i loro produttori riconducibili a questa area, tra le più floride e solide per rapporti commerciali più giusti con l’Italia. Esse lavorano con 17 Paesi dell’America Latina e possiamo contare 125 tra i loro produttori riconducibili a questa area, con un volume di importazioni che nel 2005 ha sfiorato i 5 milioni di euro. La zona più recente e ancora debole nelle relazioni equosolidali delle organizzazioni italiane associate ad AGICES è proprio l’Africa, soprattutto per le difficoltà infrastrutturali e di collegamento. Le realtà italiane collaborano con 87 produttori di appena 20 Paesi dell’area.
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