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due leggi popolari perchè il cibo non è una merce
- Subject: due leggi popolari perchè il cibo non è una merce
- From: "gianni fabbris" <fabbris at altragricoltura.org>
- Date: Thu, 19 Jul 2007 09:02:19 +0200
FORO CONTADINO ALTRAGRICOLTURA Comitato promotore delle leggi popolari Per la sovranità alimentare e per il referendum sugli ogm Roma, 18/7/07 VENERDI 20 LUGLIO ORE 9, VENGONO DEPOSITATE IN CASSAZIONE LE LEGGI CONTADINE DI INIZIATIVA POPOLARE VENERDI 20 LUGLIO ORE 12.30 – ROMA, FONDAZIONE BASSO – Via della Dogana Vecchia 5 Invito alla conferenza stampa DI PRESENTAZIONE DELLE DUE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE PERCHE’ VENGA RICONOSCIUTA E SOSTENUTA L’AZIENDA CONTADINA IN QUANTO BENE COMUNE E PER ISTITUIRE IL REFERENDUM SUGLI OGM Le aziende agricole italiane stanno vivendo un rischio mortale, quello per cui, colpite dalla pesantissima crisi del sistema agricolo italiano, può condannare tutti i cittadini a perdere la gran parte del nostro patrimonio produttivo. Se questo avvenisse saremmo tutti più poveri e deboli, con un territorio ed un clima sempre più devastati e un cibo senza alcun controllo. Di fronte a questo delicatissimo passaggio, dopo un lungo percorso di confronto e di lavoro, il movimento contadino italiano per la Sovranità Alimentare organizzato in Altragricoltura Foro Contadino (movimento italiano aderente a Via Campesina) si appresta a presentare i testi di due leggi di iniziativa popolare. La prima è la “Legge per la Sovranità Alimentare” e la seconda è la “Legge per l’Istituzione del Referendum sugli OGM”. Venerdì prossimo, presso la Corte di Cassazione a Roma, una delegazione di contadini di diverse regioni italiane (Piemonte, Liguria, Toscana, Sicilia, Sardegna, Lazio e Basilicata) insieme ad alcuni dei rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori e dei movimenti che hanno collaborato alla stesura delle leggi nel Comitato promotore, depositeranno il testo delle due leggi. Da Settembre, partirà, conseguentemente il percorso che durerà sei mesi per raccogliere centinaia di migliaia di firme perché le due leggi siano discusse ed approvate dal Parlamento italiano. Con la Legge per la Sovranità Alimentare i contadini e i loro alleati indicano alle istituzioni la strada per uscire dalla pesantissima crisi che sta investendo le campagne italiane. Nella legge si propone alle istituzioni di assumere i principi della sovranità alimentare come una delle chiavi possibili con cui affrontare il rilancio dell’agricoltura italiana, mettendo al centro gli interessi di chi lavora la terra e di chi consuma il cibo. La Legge per la Sovranità Alimentare, oltre che indicare principi, punta a realizzare spazi di partecipazione democratica con le Consulte per la Sovranità Alimentare e strumenti operativi nuovi come quelli contro il dumping, per promuovere il ciclo corto o l’Agenzia per la gestione dei beni comuni e le risorse naturali in agricoltura. La Legge che istituisce il Referendum sugli OGM, realizza il primo degli obiettivi della partecipazione democratica: quello di permettere ai cittadini con il voto di decidere sull’introduzione degli ogm in Italia. La normativa europea prevede la consultazione popolare prima che gli ogm, sia pure nella forma della coesistenza, vengano definitivamente liberalizzati nella produzione. E’ arrivato il momento che il parlamento italiano, in ottemperanza al dettato normativo del legislatore europeo, convochi, con apposita legge, il referendum perché su questo tema così delicato i cittadini si possano esprimere e, dunque, le lobbies nazionali e internazionali del transgenico, prendano definitivamente atto della volontà dei cittadini italiani contro gli OGM. Il deposito delle due leggi da parte del comitato promotore è solo il primo atto di un percorso che punta a coinvolgere la società italiana sia in ambito rurale che urbano ad una presa di consapevolezza e ad una assunzione di responsabilità: DECIDERE CHI,COME E PER CHI DOVRA’ ESSERE PRODOTTO IL CIBO DI CUI CI NUTRIAMO, se dovranno essere le multinazionali o i nostri contadini e braccianti. Se, in definitiva, dovremo essere solo una grande piattaforma commerciale, un grande mercato di consumo dei prodotti alimentari senza il lavoro contadino o se le nostre campagne dovranno ancora essere popolate da un tessuto produttivo vivo, con uomini e donne al lavoro per produrre in modo socialmente responsabile. I sei mesi di iniziative che si avvieranno dall’autunno puntano a coinvolgere dal basso le molte realtà che in Italia si stanno mobilitando e stanno operando per rivendicare il ruolo dei beni comuni, del consumo critico, dell’economia etica, per la tutela del territorio e dell’ambiente e la salute dei cittadini. Un largo movimento di opinione e pratiche ha visto in questi anni stringere più volte alleanze fra movimenti urbani e rurali, organizzazioni dei consumatori e cittadini per rivendicare, insieme il valore pubblico dei beni comuni e i diritti fondamentali di accesso alle risorse. Di questo movimento i contadini sono parte fondamentale con la loro proposta della Sovranità Alimentare, che, in Italia, ha iniziato il suo percorso organizzato nelle giornate di Genova del 2001. Il 20 luglio del 2007 a sei anni di distanza esatta dalle giornate di Genova in cui i contadini italiani erano presenti a Piazza Rossetti con Altragricoltura insieme a diverse organizzazioni italiane, presentiamo le nostre proposte, dopo che queste sono state largamente assunte dalla società. E’ il momento di passare dai principi a far valere il diritto dei contadini a produrre e quello dei cittadini al cibo. ALLE ORE 12.30 DEL 20 LUGLIO, DOPO AVER DEPOSITATO LE LEGGI, LE PRESENTEREMO PUBBLICAMENTE IN UNA CONFERENZA STAMPA A ROMA PRESSO LA FONDAZIONE BASSO. Sei invitat@ Per info: www.sovranitalimentare.net
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