Invito a partecipare all'incontro sul tema: "LA GUERRA COME ORDINAMENTO DEL QUOTIDIANO ... dibattito con i portavoce del Presidio Permanente "No Dal Molin" ( Vicenza)



AltrAgricoltura Nord Est - Corso Australia , 61 - 35100 Padova
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Giriamo, a titolo di invito, la lettera di convocazione dell'incontro
pubblico, promosso
da AltrAgricoltura Nord Est, sul tema: "LA GUERRA COME ORDINAMENTO DEL
QUOTIDIANO
CHE SPOGLIA I TERRITORI E LE GENTI DI OGNI RICCHEZZA E
POSSIBILITA' DI SVILUPPO:
L'ESPERIENZA DEL COMITATO CONTRO LA BASE U.S.A. AL "DAL MOLIN"

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LA GUERRA COME ORDINAMENTO DEL QUOTIDIANO CHE SPOGLIA I TERRITORI
E LE GENTI DI OGNI RICCHEZZA E POSSIBILITA' DI SVILUPPO:
L'ESPERIENZA DEL COMITATO CONTRO LA BASE U.S.A. AL "DAL MOLIN"

Mercoledì 11 aprile 2007 - ore 20.30 -
ad AltrAgricoltura Nord Est: un po' d'informazione tra musica e
convivialità.
Incontro con:
Cinzia Bottene
(Presidio Permanente No Dal Molin)

Olol Jackson
(membro autosospeso dell'esecutivo regionale dei Verdi)

Moltissimi cittadini, in questi mesi, hanno partecipato alle iniziative
per fermare le guerre in atto, tutte le guerre. Molti hanno partecipato
alle mobilitazioni di lotta per impedire l'inizio della costruzione di una
nuova base americana a Vicenza, una base che deve ospitare la 173° brigata
aerotrasportata, truppa di élite dell'esercito americano in tutti i teatri
di quella guerra infinita che l'amministrazione americana ha teorizzato e
programmato per l'umanità dei prossimi 50 anni.
Ma anche tanti cittadini non hanno potuto partecipare attivamente a questo
movimento che ha ripreso nelle proprie mani il diritto di decidere della
propria vita e di scegliere la pace come futuro condiviso dai popoli;
alcuni, pure, non hanno capito quanto la guerra non stia affatto
dall'altra parte del mondo e quanto attraverso la militarizzazione dei
territori questa entri nelle nostre città distruggendo su scala globale la
possibilità materiale, ma anche ideale, di potere liberare l'umanità dalle
fatiche create dall'iniqua divisione del lavoro, dall'iniquo accesso alle
risorse della natura e dell'ingegno umano, da un modello sociale che
pensa il suo sviluppo senza tenere contro ne degli equilibri ambientali ne
del diritto ed aspirazione alla felicità delle persone.
In questi ultimi anni abbiamo visto peggiorare nel nostro paese, così come
in tutto il mondo, la qualità della vita, in termini di soddisfacimento di
bisogni economici, relazionali, culturali: questo è l'unico risultato
originatosi dalla visione americana della guerra come motore
dell'economia, per la conquista e dominio dei mercati. Una guerra la cui
energia distruttrice sta sempre più coinvolgendo gli stessi paesi che
l'hanno originata ed esportata nel mondo consegnandoli ad uno stato di
crisi permanente dove ogni esistenza è messa in discussione, a partire da
quella di beni comuni quali sono i territori con le loro risorse naturali
e culturali, ciascuno con le proprie particolarità e differenze che hanno
costituito e costituiscono la base materiale su cui tessere una società
migliore per tutti. Le articolazioni della guerra si sono piantate
profondamente nel nostro tessuto politico tanto da stravolgerne e
distruggerne i processi di democrazia partecipata, impedendo di fatto ogni
partecipazione dei cittadini alla determinazione delle scelte politiche
che organizzano la vita della comunità; la guerra si regge sulla
autoreferenzialità di un sistema politico capace di espropriare ai
cittadini, con una lenta erosione, diritti della persona e politici,
prima fra tutti il diritto all'autodeterminazione delle proprie scelte di
vita come singoli e come comunità.
Le politiche di guerra del governo italiano, nei suoi passaggi di
testimone, hanno evidenziato quanto sia profondo il divario di pensiero e
di interessi tra i cittadini ed i politici che dovrebbero rappresentarli
nei meccanismi istituzionali. Tocchiamo con mano ogni giorno di più che il
ceto politico, locale e nazionale, rivendica il monopolio della gestione
della cosa pubblica, attraverso un processo di separatezza dalla società
reale, tagliando i ponti tra rappresentanti e i rappresentati.
In questo quadro è quindi di fondamentale importanza che coloro che
agiscono i diritti, rivendicandoli e praticandone il terreno per tutti,
abbiano la possibilità di spiegare la loro storia, gli obiettivi, i
contesti in cui agiscono e creano nuovi strumenti e modi di relazione, di
condivisione dei problemi e di soluzione.


AltrAgricoltura pensa che parlare direttamente con i protagonisti della
lotta contro la base "Dal Molin" ed ogni logica di guerra costituisca
un'occasione per ragionare assieme e facilitare la comprensione di queste
problematiche in modo che ciascun cittadino possa consapevolmente
scegliere il terreno della solidarietà pratica con la comunità di Vicenza,
in lotta contro la base USA, come primo luogo per costruire anche il
futuro del proprio territorio.

IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI
Difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra

La serata sarà accompagnata da vino, musica e spunciotti vari. Inoltre
saranno allestiti una serie di banchetti con libri e opuscoli informativi,
prodotti equo-solidali e alimenti biologici dal paniere del gruppo
d'acquisto.

SEDE DELL'INCONTRO: AltrAgricoltura Nord Est - Corso Australia , 61 -
35100 Padova
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