intervento sui farmaci



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::::::::::::::::::::::::::::::::Mailing list di 
MEDICINA DEMOCRATICA::::::::::::::::::::::::::::::::
 
Segnalo a te e a tutti gli amici di Medicina Democratica, se ancora non lo
conoscete, il gruppo dei "medicinograzie",
Nati nel 2004, i No grazie, pago io! sono ora circa 200 tra medici di varie
discipline, farmacisti, psicologi, infermieri, diffusi in tutta Italia. Si
tratta di un gruppo di operatori sanitari che rifiutano qualsiasi regalo
delle industrie di farmaci, dai più costosi fino ai più modesti come una 
penna.
Li muove il desiderio di difendere l'indipendenza
delle loro decisioni professionali da qualsiasi influenza estranea - anche
inconsapevole - che possa interferire con il loro dovere primario:
proteggere la salute delle persone. E nel contempo, sollevare l'attenzione
sul tema dei conflitti di interesse tra industria del farmaco e salute. Per
contribuire a costruire un cambiamento, sperimentano modalità diverse di
rapporto con l'industria (da incontri di gruppo con gli informatori, alla
prescrizione per principio attivo) e producono informazione indipendente
attraverso pubblicazioni, incontri pubblici e un sito web 
www.nograziepagoio.it
che fornisce documentazione e notizie d'attualità sul
tema.
Attualmente è in cantiere anche un pacchetto formativo da proporre a 
studenti di
medicina, medici e operatori sanitari.
E' possibile iscriversi grautitamente alla mailing list curata dalla 
Luisella Grandori, è veramente stimolante.
Sarebbe interessante che le due associazioni aderissero reciprocamente, in 
effetti i principi inspiratori sono gli stessi.

alemoni

----- Original Message ----- 
From: "sesonrosefioriranno" <sesonrosefioriranno at libero.it>
To: "Medicina Democratica" <medicinademocratica at domeus.it>
Sent: Friday, February 09, 2007 11:08 PM
Subject: [Mailing List Medicina Democratica] intervento sui farmaci


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MEDICINA DEMOCRATICA::::::::::::::::::::::::::::::::

INTERVENTO

I farmaci da strumento di salute si sono trasformati, nel tempo, in bene di
consumo.
L'origine di questa involuzione - che da un lato comporta effetti negativi
sulla salute e dall'altro contribuisce alla crescita della spesa sanitaria -
ha origini varie.
Aumentano, indotte dall'industria farmaceutica, le aspettative della
popolazione. Gli individui sono sempre più esposti a messaggi che tendono ad
ingigantire i problemi, a suscitare paure e, attraverso la banalizzazione
degli interventi, a indurre consumi inappropriati.
L'impegno dei medici a operare in scienza e coscienza può essere minato dal
conflitto di interessi tra medici e industria e tra l'industria e la
ricerca. L'industria sembra aver coronato il sogno di un vecchio direttore
della Merck, Harry Gadsen, il quale, circa trenta anni fa, confidava, sulla
rivista Fortune, che il suo sogno era quello di "vendere farmaci ai sani". I
medici portatori del conflitto di interessi citato, dal canto loro, si
comportano come il giovane dottor Knock della omonima commedia teatrale di
Jules Romain. Il giovane medico, in difficoltà economica perché operava in
un villaggio abitato da persone sane, per superare l'impasse aveva coniato
lo slogan "I sani sono malati che non sanno di esserlo".
Lo slogan del giovane medico e il sogno del grande industriale sono oggi
alla base di quello che viene definito "disease mongering" (fabbricazione,
promozione e vendita di malattie). Si tratta di una strategia messa in campo
dalle multinazionali del farmaco per aumentare il numero dei potenziali
consumatori dei loro prodotti. Tale strategia agisce principalmente
attraverso l'abbassamento delle soglie e la creazione ex-novo di malattie.
L'abbassamento delle soglie delle malattie (si pensi all'ipertensione e alla
colesterolemia) è finalizzato ad incrementare il mercato dei potenziali
consumatori di farmaci (nel caso specifico i sartani e le statine). La
creazione ex-novo di malattie, molto spesso condizioni con cui l'uomo e la
donna hanno da sempre pacificamente convissuto (si pensi alla menopausa,
alla timidezza che diventa "disturbo di ansietà sociale" e alla tensione
pre-mestruale che diventa una malattia mentale definita come "disturbo
disforico pre-mestruale"), costituisce un'ulteriore spinta ad atteggiamenti
orientati al consumo, giammai alla salute.

Emilio Gianicolo
Medicina Democratica, Brindisi

Brindisi 8 febbraio 2007


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