rassegna stampa: GREENPEACE, GLI OGM PERDONO TERRENO.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 18/01/2007
GREENPEACE, GLI OGM PERDONO TERRENO.
Il rifiuto nei confronti degli Ogm continua a crescere. Lo afferma
Greenpeace in un rapporto reso noto oggi.
L’immagine rosea delle coltivazioni di OGM che l’ISAAA (International
Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications), un organismo
finanziato dalle industrie biotech, sta cercando di dipingere per
agricoltori e consumatori, contrasta con la massiccia e costante opposizione
da parte di consumatori, agricoltori, autorità a livello locale e regionale,
governi nazionali e addirittura importanti aziende alimentari. Il 2006 è
stato un altro anno di forte opposizione a coltivazioni e alimenti OGM. Di
seguito illustriamo alcuni esempi di problematiche per l’industria biotech
dello scorso anno. Questo elenco non è esaustivo, è solo un indicatore della
tendenza generale:
I governi voltano le spalle agli OGM • Dopo otto anni di massiccia
coltivazione di soia OGM, la Romania diventa la prima nazione ad
intraprendere la strada della decontaminazione vietando la coltivazione
della soia transgenica. Il divieto è scattato il 1° gennaio 2007. L’ISAAA
asserisce che nel 2005 la Romania ha coltivato 125.000 ettari di soia OGM.
Giusto per fare un esempio di come l’ISAAA gonfia le statistiche, il governo
rumeno ha ufficializzato che si è trattato di 87.000 ettari nel 2005, e
comunque diventeranno zero ettari quest’anno. • L’anno scorso l’ISAAA ha
elencato l’Iran fra i Paesi che hanno coltivato OGM a livello commerciale.
In realtà questo significa plasmare la realtà in modo decisamente eccessivo.
Allo stato attuale l’Iran non sta coltivando né ha approvato alcun OGM a
livello commerciale. Il governo ha affermato inoltre che non ci sono neppure
campi sperimentali autorizzati per riso transgenico. Gli agricoltori dicono
NO! • Agricoltori da tutto il mondo continuano a lanciare messaggi di forte
rifiuto alle aziende biotech, anche estirpando campi di colture
transgeniche. Il 2006 ha visto proteste di agricoltori in India, Francia e
Filippine, giusto per fare alcuni esempi di Paesi dove i produttori stanno
attivamente rifiutando le biotecnologie in ambito agricolo. • Come risposta
allo scandalo della contaminazione del riso LL601 della Bayer,
l'associazione dei produttori di riso della California e un grande
trasformatore di riso dello Stato, il Sunwest Foods, hanno chiesto di
proibire qualsiasi coltivazione di riso OGM in California, campi
sperimentali compresi. Il rifiuto dei Governi verso nuovi OGM è aumentato •
Nel 2006, il Comitato di Biosicurezza del governo cinese ha nuovamente
richiesto ulteriori dati e valutazioni sulla sicurezza del riso transgenico,
posticipando quindi la decisione per l’approvazione a livello commerciale di
almeno un altro anno. Ciò equivale a un altro schiaffo per l’industria
biotech che indica la Cina come un modello da adottare. • Nel 2006 in
Brasile, nonostante i continui tentativi dell’industria biotech di far
approvare il mais transgenico, la commissione incaricata (CTNBIO), ha
ripetutamente rimandato l’approvazione. • In Sudafrica, l’organismo
incaricato di deliberare sugli OGM, ha negato l’autorizzazione per campi
sperimentali di sorgo transgenico per ragioni legate alla biosicurezza,
temendo che la possibile contaminazione, da parte del sorgo Greenpeace
Italia http://www.greenpeace.it Piazza Enciplopedia Italiana 50 Tel: +39 06
68136061 00186 Roma Page 2 of 3 Fax: +39 06 45439793 OGM, metta in grave
rischio le varietà locali di sorgo. Nel frattempo, un istituto di ricerca
statunitense molto vicino alla Monsanto, il Danforth Center, ha annunciato
che le loro varietà di manioca OGM – propagandate come una soluzione al
problema della fame in Africa – hanno perso la resistenza al virus del
mosaico della manioca africana che era stata introdotta attraverso l’
ingegneria genetica. • In India la Corte Suprema ha deliberato un divieto
temporaneo per tutti i campi sperimentali di OGM. • Diverse province
filippine si sono ufficialmente dichiarate aree OGM free. • Nell’Unione
Europea 172 regioni e 4500 enti locali si sono dichiarate aree OGM free, ben
quindici solo in Italia. Una o più varietà di OGM sono al momento vietate in
sette Paesi europei. Negli ultimi giorni del 2006, i ministri dell’ambiente
europei hanno votato, raggiungendo la maggioranza qualificata, di mantenere
in vigore il bando austriaco sul mais transgenico della Monsanto. • L’Iran
sta predisponendo la propria legislazione sulla biosicurezza e non
permetterà alcuna coltivazione di OGM fino a quando non sarà in vigore. Una
continua mancanza di fiducia è la norma nel mercato globale • La Kraft
Foods, il secondo maggior produttore di alimenti a livello mondiale, si è
impegnata a fornire solo prodotti non-ogm in Cina, a partire dal 1° gennaio
2007. • In Russia, il maggior importatore di soia (Sodruzhestvo), si è
dichiarato OGM free. • In seguito allo scandalo del riso OGM della Bayer,
ampi settori dell’industria del riso si sono impegnati di restare OGM free,
compreso Ebro Puleva, il più grande trasformatore di riso a livello
mondiale. • Gli operatori del riso dei due principali Paesi esportatori,
Tailandia e Vietnam, hanno firmato un accordo che li impegna a restare OGM
free. Il governo tailandese sta attivamente sostenendo lo status OGM free
dell’industria risicola nazionale, sfruttando le opportunità offerte dai
nuovi mercati, aperti in seguito alla contaminazione del riso OGM della
Bayer delle forniture statunitensi. • L’All India Rice Exporters’
Association ha chiesto formalmente al governo indiano di vietare campi
sperimentali di riso OGM negli stati dove si coltiva riso basmati. La
contaminazione causa importanti perdite economiche. • Negli Stati Uniti,
produttori, trasformatori e commercianti a livello globale di riso hanno
subito pesanti perdite in quanto le quotazioni del riso hanno registrato la
maggiore caduta da sempre e l’esportazione di riso in Europa si è
praticamente bloccata in seguito alla scoperta delle contaminazioni con riso
transgenico illegale degli stock di riso a grana lunga. La tecnologia è
impantanata. • L’industria biotech finora è riuscita a commercializzare OGM
con due sole caratteristiche principali: la resistenza agli erbicidi e agli
insetti. • Il rifiuto di consumatori e agricoltori al cibo OGM ha limitato l
’industria a solo quattro colture principali, coltivate principalmente per
utilizzare fibre o per uso mangimistico: soia, cotone, colza e mais. La
papaia è riconosciuta come un fallimento economico nelle poche isole
statunitensi dove è coltivata. I tentativi fatti per introdurre alimenti
base come riso o frumento OGM, si sono impantanati a causa del forte rifiuto
da parte di consumatori e agricoltori. • Dopo dieci anni di coltivazione a
livello commerciale di OGM, la gran parte di queste sono ancora concentrate
in un piccolo numero di Paesi. Nel 2006, la gran parte delle coltivazioni
OGM erano concentrate in solo quattro Paesi: USA, Argentina, Brasile e
Canada. Il 70 per cento delle semine avviene in USA e Argentina. 2006 – Un
anno di contaminazioni Mentre l’ISAAA è ansiosa di vantarsi degli OGM
coltivati a livello globale, ha finora taciuto sulla questione della
contaminazione. Il 2006 è stato anche l’”Anno della Contaminazione” causate
dagli OGM. Il principale scandalo dell’anno è stata la doppia contaminazione
del riso in Cina e Stati Uniti, con riso contaminato ritrovato ampiamente
nel mercato europeo. L’industria del riso statunitense è stata duramente
colpita e le esportazioni verso l’Europa praticamente cessate. [Ulteriori
esempi si possono trovare sul sito:www.gmcontaminationregister.org] 2007 e
la decade successiva – cosa possiamo aspettarci? • Continuo rifiuto del
mercato di nuove colture OGM. L’industria non sarà in grado di convincere i
consumatori a mangiare frumento o riso transgenico, e i governi dei
principali Paesi produttori come India e Cina continueranno a negare l’
approvazione di questi alimenti base. Il rifiuto dei consumatori si
estenderà ad altre colture attualmente in fase di studio. • Nuovi
fallimenti. Piante infestanti con la caratteristica della resistenza agli
erbicidi vengono attualmente trovate in tutti i Paesi dove colture OGM con
tale resistenza vengono coltivate. Il continuo uso di un unico erbicida a
ampio spettro faciliterà lo sviluppo di nuove infestanti. Nell’arco di dieci
anni le colture Roundup Ready diverranno obsolete. Un processo simile
avverrà per coltivazioni su larga scala di colture Bt resistenti agli
insetti. • Ulteriori e costose contaminazioni. Il mais Starlink e il riso
LLRICE601 sono solo l’inizio. La prossima decade vedrà nuovi casi di
contaminazione e ulteriore decremento della fiducia dei consumatori nei
confronti dell’industria biotech. Una leggera “svista” nel settore degli OGM
farmaceutici negli Stati Uniti, potrebbe causare la contaminazione della
filiera alimentare con un farmaco non destinato al consumo umano.
Informazioni sull’ISAAA e il loro rapporto annuale • Dati e analisi forniti
dall’ISAAA vengono ampiamente citati nei media per sostenere l’asserzione
che gli OGM stanno guadagnando consenso a livello globale. L’ISAAA è un
organismo finanziato dalle industrie biotech. Fra i finanziatori sono
incluse anche le maggiori aziende di sementi OGM, che sono le principali
beneficiarie dell’ingegneria generica applicata all’agricoltura, includendo
Monsanto, Syngenta, Bayer e Pioneer. Per ulteriori dettagli sui finanziatori
dell’ISAAA, fare riferimento a: http://www.isaaa.org/ • L’ISAAA ha sfruttato
con successo il fatto che non esiste una fonte ufficiale di statistiche a
livello globale sulle colture OGM per guadagnarsi pubblicità gratuita per
promuovere gli OGM. • L’interpretazione che l’ISAAA offre dei dati annuali
relativi all’area destinata alle colture transgeniche tende sempre a
mostrare sostegno verso gli OGM senza considerare un’interpretazione
approfondita dei dati. (fonte: Greenpeace, 18 gennaio)
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