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rassegna stampa: L'AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE SUL BALCONE DI CASA.
- Subject: rassegna stampa: L'AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE SUL BALCONE DI CASA.
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Tue, 19 Dec 2006 16:09:58 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------------------------ tratto da "Green Planet" - 11 dicembre 2006 L'AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE SUL BALCONE DI CASA. Si chiama "Il balcone dell'indipendenza" l'ultimo fascicolo della serie «millelire» (cioè, un euro) della casa editrice Stampa Alternativa. Autrice: Marinella Correggia. «A cinque metri d'altezza sul tubo di scarico mozzo appoggiato a un antico muro italiano sporge una piantina di pomodori chissà come arrivata là e che ha dato quattro rossi frutti. Se ce l'ha fatta lei, figurarsi cosa si può ottenere da un balcone, o da qualcosa in più». Esordisce così Il balcone dell'indipendenza, l'ultimo fascicolo della serie «millelire» (cioè, un euro) della casa editrice Stampa Alternativa: dove l'autrice, Marinella Correggia, rende conto di come un semplice balcone di casa può diventare un piccolo orto, «un luogo per esercitare quote di indipendenza produttiva e per alleggerire il pianeta, perfino abitando in città». Correggia, nota ai lettori di questa rubrica perché è una delle collaboratrici più assidue, parla di alimenti: ortaggi, frutti, erbe aromatiche. Su piccola scala, certo, ma solo chi ha provato sa quanto possono essere produttivi vasi e cassette. «Piante che nascono e crescono, frutti che maturano, erbe che curano, frutti messi a essiccare, pace esseno, cibi che cuocono nel forno solare, rifiuti cenerentola che diventano concime, acqua stoccata anziché buttata, mangiatoie e abbeveratoi per uccelli che restano liberi. Vita pulsante dove succede sempre qualcosa. Fare di un risicato balcone un luogo dove esercitare un po' di indipendenza, ecologia ed empatia è un piacere che coinvolge i cinque sensi riducendo stress e/o driveri (termine piemontese intraducibile che indica noia di vivere sfociante in spreco e insoddisfazione)». In epoca di crisi climatiche e penuria energetica, dice Marinella Correggia, sta a tutti noi cominciare a cambiare i comportamenti quotidiani, comprare meno, «accorciare la distanza tra chi produce e chi consuma»: «alleggerire il proprio peso sul mondo e star bene non è poi un privilegio di pochi, almeno in Italia» dove il 70% della popolazione dispone di uno spazio esterno, dal balcone in sù (terrazzo, giardinetto, giardino condominiale, orto della zia...). Cosa si può coltivare su un balcone? Un po' di tutto. Dipende, certo, dal clima e dall'esposizione, ma anche su un balcone ombroso si possono coltivare lattughe o biete che non richiedono pieno sole, fare il compost. Una delle obiezioni è l'inquinamento, certo: un balconcino ai piani bassi e in mezzo al traffico forse non è consigliato. Ma se appena un po' ventilato, procedete... Il libro contiene preziose istruzioni: come organizzare gli spazi e sfruttare anche l'altezza (con graticci e cassette sospese o pergolati), come attrezzare il muro, perfino costruire minuscole serre; attrezzare la ringhiera, il pavimento (dal bidone per raccogliere acqua piovana a quello per compostare). Poi il tipo di terra, e i semi: «Faremo un'opera benemerita diventando custodi di semi e piante antichi, o anche solo vecchi, che la globalizzazione sementiera ha messo a repentaglio. Il modo migliore per custodirli è seminarli. Un balcone come rifugio della biodiversità vegetale», scrive Marinella; «le varietà antiche sono anche molto più rustiche e facili da accudire». certo, si può acquistare le piantine; ma far germogliare i semi da ben altra soddisfazione: «Mangi un pomodoro di varietà antica? metti a essiccare i semini e nella stagione giusta li interri in vaso. Assapori ottime prughe selvatiche trovate in campagna? metti a essiccare i preziosi noccioli e poi li interri. Le eccedenze saranno scambiate con altri coltivatori-cultori di balconi e orti». Avanti dunque con indivia riccia, lattuga da taglio, pomodoro a frutti piccoli da far arrampicare sul graticcio, bietola da costa, carote piccole, cavolo cinese, cavolo rapa, erba cipollina, cetriolo da far arrampicare su graticcio o su uno spago, crescione, dragoncello e tutta la famiglia delle aromatiche, peperoncino (che è anche ornamentale!), ravanelli, rucola. Per non parlare delle «infestanti» che spesso arrivano da sé, come la portulaca («da tagliuzzare nell'insalata di pomodori o cucinare al vapore con le patate»), l'ortica o la parietaria («in minestra, per chi non è allergico, o bollita con patate e cipolle e poi frullata per condire la pasta»). Gli alberi da frutto? Esistono varietà nane di meli, ciliegi, peri, peschi e agrumi che si adattano alla vita in vaso (perfino l'olivo produce in vaso...). Poi spiega come funziona una cucina solare o come essiccare frutti e ortaggi, fare il compost. Perfino come cuocere al sole il «pane esseno» (pagina 23, provare per credere). Quanto costa tutto questo? Quanto volete, dal quasi zero di chi usa materiali rimediati al tanto di chi «arreda» balcone o terrazzo con strutture sofisticate. Bisogna dire che è un investimento «fruttifero». In fondo, quella descritta da Marinella Correggia è la versione «da balcone» di un fenomeno diffuso e importante, l'agricoltura urbana. (fonte: Rubrica Terra Terra - Il Manifesto) --------------------------------------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at altragricolturanordest.it Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it -- No virus found in this outgoing message. Checked by AVG Free Edition. Version: 7.1.409 / Virus Database: 268.15.23/591 - Release Date: 17/12/2006
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