Re: Pubblicità?



fabio dg ha scritto:

posso capire la nestlé, ma come osi definire, facendo di tutta erba un fascio, evasore fiscale il verduraio all'angolo? quando esso magari andrebbe tutelato? credo tu abbia un pò di confusione se mischi nestlè con verdurai...

in tutto ciò io non ho un esercizio pubblico, tantomeno amici e parenti...

Si è vero, è male fare di tutta l'erba un fascio.

Ma mi sono fatto prendere la mano da ciò che vedo attorno a me: vivo in due città contemporaneamente e in entrambe ho all'angolo un verduraio evasore fiscale col gippone e uno di questi è sicuramente un forzitaliota scatenato (si può dire questo?).

Io insegno all'università, ho un reddito fisso non alto (certo, un co.co.co. sta molto peggio di me. me ne dolgo profondamente né mi rassegno all'idea tanto che il 4 novembre ero a Roma), una Punto di seconda mano comprata tre anni fa, non evado manco mezzo centesimo (e devo dirlo: non solo non me ne sono mai lamentato ma ne sono fiero) e per mandare un figlio all'asilo nido ho dovuto compilare l'ISEE, col che tutto il mondo sa anche l'ultimo centesimo che posseggo e dove. Tipo che se trovo un sindaco o un questore o un giudice particolarmente astuto e carogna (come è capitato non tanto tempo fa a gente che conosco) per un'occupazione pacifica di un ponte per un quarto d'ora (contro la guerra, mettiamo) mi può rifilare una multa che pesa per un terzo di tutti i risparmi della mia famiglia messi insieme in dieci anni.

Se poi d'altro canto interpelli i miei verdurai riguardo a me è altamente probabile che si faranno prendere anch'essi la mano e, ammaestrati da Giavazzi o più probabilmente da qualche suo epigono locale, ti diranno che sono uno spregevole parassita della società. In tutti i sensi.

Detto tutto questo a mia flebile scusante, ammetto di buon grado che:

1) è male fare di tutta l'erba un fascio (repetita iuvant);

2) la capacità di Nestlé (e assimilati per dimensione) di fare danni è infinitamente, incomparabilmente superiore quella di qualsiasi verduraio all'angolo (che certo non parteciperà mai alla European Round Table of Industrialist: conoscete?);

3) statisticamente ci deve essere in effetti qualche verduraio all'angolo che rispetto al fisco è nella mia medesima posizione, anche se mi è difficile immaginare la sua incidenza sul totale della categoria;

4) non è propriamente considerabile un verduraio classico e poi non è nemmeno all'angolo di casa mia, ma uno dei pilastri del movimento pacifista della mia città è un eccellente produttore rivenditore di verdure biologiche (non ti so dire poi se paga le tasse fino all'ultimo centesimo, ma questo è meno rilevante);

5) anch'io sogno un mondo fatto di verdurai all'angolo al posto degli ipermercati, ma nel mio sogno tutti costoro pagano le tasse almeno nella stessa misura percentuale sui propri ricavi di quanto è costretto già oggi a fare il proprietario dell'ipermercato, non foss'altro che per gli scontrini (già così si starebbe tutti molto meglio: non dovrei magari comprare di tasca mia i pastelli che il bimbo usa all'asilo come faccio ora, sempre ammesso che con quei soldi il Padoa-Schioppa del mio sogno non ci faccia poi il Mose, un gassificatore o un'altra spedizione militare in qualche paese di morti di fame).

Che poi per una piccola minoranza di loro (certo non per quelli reali che ho agli angoli di casa nelle mie due città...) ciò sarebbe economicamente insostenibile ammetto che può essere un problema serio e sono convinto che possiamo discuterne profittevolmente così come stiamo facendo a proposito della "pubblicità" di Mag6.

Gigi