rassegna stampa: SE IL SUPERMERCATO SA COSA STAI GUARDANDO.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 5/10/06
SE IL SUPERMERCATO SA COSA STAI GUARDANDO.
Wal Mart sperimenta un apparato che traccia i comportamenti dei clienti nei
punti vendita e ne compara i movimenti con gli acquisti.

Le cattedrali del consumo, dove si perpetrano i riti della spesa, della
socializzazione (?), dello sperpero di tempo libero, sono altari innalzati
in onore di un dio voyeur, che ama instillare sempre nuovi bisogni nel suo
popolo. L'ultima arma in pugno al Grande Fratello del consumo è PRISM
(Pioneering Research for an In-Store Metric), sistema capace di tracciare lo
zigzagare degli sciami di clienti, per controllare quanto siano attratti
dalle melliflue promozioni, per calcolarne il riscontro. Per farlo sono
sufficienti una dozzina di sensori bidirezionali ad infrarossi.

Peter Hoyt, direttore esecutivo dell'In-store Marketing Institute, assicura
che questa tecnologia è benigna.
E che sarà percepita dal pubblico come tale, a differenza delle altre
tecniche di monitoraggio, considerate dai consumatori troppo invasive.
Si garantisce, infatti, che non ci sarà il benché minimo tentativo di
identificare i clienti.
I dati raccolti verranno semplicemente inseriti in database e incrociati con
quelli degli acquisti effettivi.
Numero di sguardi fratto numero di acquisti uguale valore del posizionamento
sugli scaffali, incidenza delle promozioni. Ma anche chi-compra-cosa, chi è
sensibile alle promozioni.

"Servirà a migliorare il layout e il posizionamento dei prodotti nelle aree
del supermercati e negli scaffali, ad affiancare i prodotti con criterio,
per creare un'esperienza in-store più soddisfacente", rivela Stephen Quinn,
vice presidente del settore marketing di Wal-Mart.
Il che si traduce in: aumento spropositato del valore della space allocation
dei prodotti, che potrà ora garantire target miratissimi.
Si tenga presente che fra gli sponsor del progetto spiccano Coca-Cola e Walt
Disney, rispettivamente primo e ottavo nella classifica Interbrand che stima
i valori dei marchi, mentre le catene di retailing in cui verrà sperimentato
il progetto saranno Albertsons, Kroger, Walgreens e Wal-Mart.

Wal-Mart, appunto. Che già ha introdotto sperimentazioni nell'ambito del
pagamento biometrico e della tecnologia RFID.
Si immagini un supermercato del futuro, in cui carrelli dotati di
transponder RFID intuiscano quel che vi si deposita, in cui gli IR sappiano
dove si dirige lo sguardo del cliente, in cui si possa pagare con l'impronta
digitale, associata alla carta di credito.
Il nostro supermercato "di fiducia", trusted diciamo, avrà imparato a
conoscere le nostre preferenze, potrà quindi distribuire pubblicità di
valore incommensurabile.
Questa è già la funzione delle famigerate "carte fedeltà".
In Italia ne circolano quaranta milioni, e l'Autority per la Privacy ha già
ammonito a farne un uso legittimo, trasparente, che non discrimini coloro
che non vogliano vendere i loro dati al marketing.

E così torniamo a Wal-Mart, pioniere nell'individuare proficui risvolti
pubblicitari nelle tecnologie. Wal-Mart si è interessata, già nel 2003,
all'HyperSonic Sound System (HSS).
Woody Norris ha sviluppato questo sistema in grado di veicolare segnali
audio direttamente al cervello delle persone, senza passare per l'apparato
auricolare, con la possibilità di colpire un obiettivo con altissima
precisione.
Accoppiando l'HSS al PRISM, oppure ai dati riguardo alle abitudini di
consumo, la grande distribuzione organizzata potrebbe diventare, più di
quanto già sia, luogo di induzione all'acquisto d'impulso e al consumo più
sfrenato. Colpendo il punto debole di ciascun cliente.

Si pensi inoltre al sistema sviluppato da IntelliVid, una spin-off del MIT
Artificial Intelligence Research.
Mediante un'osservazione di taglio prossemico e cinesico, e mediante
l'apprendimento a partire dalle immagini raccolte con un apparato di
telecamere digitali a circuito chiuso, il sistema di IntelliVid è in grado
di riconoscere e predire i comportamenti dei clienti.
È stato sviluppato come misura anti-taccheggio ma, se si agguantasse una
lattina di birra e, inorridendo per il prezzo inaccessibile, si decidesse di
abbandonarla sullo scaffale, si rischierebbe di offrire un'opportunità al
supermercato di meditare sulle imminenti promozioni.

E il bello è che non siamo nel 2054 di Minority Report.
(fonte: Punto Informatico, 5 ottobre 2006)
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