Addio alle buche per lettere





28 Settembre 2006 La Stampa

SERVIZI LA PRIMA RIMOZIONE IN ZONA BAGNI AD ACQUI, LUNEDI' ALTRE CINQUE IN
DIVERSI PUNTI DI ALESSANDRIA


Addio alle buche per lettere


Le Poste tolgono le cassette considerate improduttive

FIRMA]Gian Luca Ferrise
ALESSANDRIA
Scatta anche in provincia il piano di razionalizzazione delle buche postali.
Come in altre zone d'Italia, si è abbattuta la scure delle Poste Italiane
sulle cosiddette «cassette d'impostazione», per intendersi quelle dal
caratteristico colore rosso.
Lunedì, secondo l'elenco fornito dalle Poste, è toccato a cinque delle
«buche» in città: in via dei Guasco 32, in corso Roma 55, in via
Casalbagliano 105, in spalto Borgoglio nelle adiacenze del centro di
smistamento delle Poste Ferrovie e quella che si trovava sul primo binario
della vicina stazione ferroviaria.
In precedenza invece la «razionalizzazione» aveva interessato Acqui Terme.
«Qualche giorno fa è venuto un uomo e ha smontato la cassetta che si trova
vicino alla mia edicola - spiega l'acquese Marisa Rapetti, che gestisce la
rivendita di giornali di viale Micheli in zona Bagni -. Gli ho chiesto per
quale motivo si comportava così e lui mi ha risposto che aveva avuto
l'incarico da parte delle Poste Italiane».
In un primo momento nel rione tutti hanno pensato che si trattasse
semplicemente della sostituzione della cassetta per qualche motivo tecnico,
ma il tempo è passato ed è rimasto solo il sostegno, per giunta arrugginito.
«Le abitudini della popolazione sono cambiate nel tempo - spiega Antonio
Sgroi, responsabile del settore comunicazione di Poste Italiane -. Dalle
lettere si è passati ad altre forme di comunicazione e proprio per questo si
è reso necessaria la razionalizzazione delle cassette d'impostazione: è in
corso di attuazione in base a criteri oggettivi legati all'effettivo uso
delle cassette stesse con la possibilità anche di una eventuale loro
ricollocazione».
Così una delle prime buche ad essere rimosse è stata quella di viale Micheli
giudicata improduttiva, nonostante si trovasse in piena zona termale a poche
decine di metri dagli alberghi e dai reparti cura delle Terme di Acqui.
Intanto, a Merana ci si mobilita a difesa dell'ufficio postale. Commenta il
sindaco Angelo Gallo: «Riteniamo profondamente sbagliato ridurre l'apertura
dell'ufficio a soli tre giorni della settimana. Siamo pronti a intraprendere
ogni azione nei confronti delle Poste, affinché venga garantito ai cittadini
questo servizio che viene definito universale e che quindi viene svolto con
l'ausilio di contributi da parte dello Stato».